Il Vecchio Mulino a Castelfranci: fuggire dal caldo e mangiare sul fiume in Irpinia
E’ gratificante per un talebano dell’Irpinia come me vedere stampata sulla faccia del Pigna un’espressione di beatitudine e di rilassamento nel battere la campagna, le vigne, il territorio della mia terra alla ricerca dei grandi prodotti che essa può offrire. Siamo reduci da una bellissima cavalcata con i vini della Feudi di San Gregorio (spettacolare la nuova Biancolella e i bianchi base 2014) con Pierpaolo Sirch, il gigante friulano dal cuore irpino, e finalmente riusciamo a centrare l’obiettivo tante volte prefissato ma mai fin’ora raggiunto, di una visita al ristorante “Il Vecchio Mulino” di Castelfranci. Semplicissimo da raggiungere, una volta arrivati al bivio di Ponteromito, seguendo la vecchia ofantina da Avellino, basta prendere la deviazione per la provinciale per Castelfranci, e lì a 600mt. sulla sinistra si scorge il boschetto di querce che fa da preludio allo spettacolo che si apre davanti ai nostri occhi: un fiume Calore ormai famosissimo sul web per la sua generosa pescosità :-), delle acque trasparenti nelle quali possiamo scorgere trote e carpe di diverse misure (volendo, con l’aiuto della fantasia, si possono intravedere anche moltissime altre specie ittiche :D), insenature che sembrano disegnate dalla matita di un grande ritrattista, con il borbottìo delle acque che scorrono veloci ad intonare una sorta di tarantella montemaranese … ma è questo l’Eden!!! Ci accoglie un professionalissimo quanto cordiale Daniele Del Polito, titolare del ristorante insieme alla sorella, e responsabile di sala.
Così si racconta il protagonista di questa avventura: “Classe 75 ,diploma scuola alberghiera di Abano Terme (Padova ) inizio la mia carriera a Venezia presso l’Hotel Gritti Palace, poi all’Hotel Bauern Grunwald, e ancora presso l’ Hotel Europa e Regina di Venezia. Nel 1997 mi trasferii a Londra all’Hotel Savoy presso il grill room restaurant sino al 2001. Ritornato in Italia ho ricoperto il ruolo di maître presso il Pellicano Hotel di Porto Ercole, successivamente ho lavorato all’Hotel Villa La Massa di Firenze sempre con la qualifica di Maître , con lo stesso ruolo anche al Relais Blu di Termini , ancora all’ Hotel Continental di Siena, e infine all Hotel La Collegiata di San Gimignano. Nel 2012 ho costituito una società con mia sorella Pina, prendendo in fitto il mulino. E così finalmente, dopo più di 25 anni sono riuscito a coronare il mio sogno ritornando a lavorare e a vivere nei luoghi delle mie origini” .
Si parte dall’ amuse bouche di una zeppola con fiori di zucca, alici (non vi dico quali) e caciocavallo fresco. Soffice e gustosa, con il sapido a farla da padrone sull’aromatico-delicato del fiore di zucca.
Si continua con un antipasto più sostanzioso, il Budino di caciocavallo su salsa allo zenzero e salvia con lo zenzero e la salvia che fungono da moltiplicatori papillosi. Abbiamo deciso di non strafare con il vino, fermandoci ad una sola etichetta del territorio, a metri…zero, Fiano di Avellino Guia 2013 della cantina Cortecorbo, lì a quattro passi a Montemarano. Proviamo anche un altro antipasto, il Baccalà in tempura orientale con maionese dello chef .
Materia prima eccellente, magari un po’ di dissalatura in più non gli avrebbe di certo fatto male. Andiamo per i primi : Troccoli, vellutata di patate, asparagi e guanciale al brandy .
L’esecuzione è perfetta, anche la croccantezza del guanciale rende in termini di giochi di consistenza, ma avrei preferito in aggiunta qualche elemento che spingesse un po’ di più il piatto. Ah, l’avrei chiamata…maccaronara!!! Per l’altro primo, tenendo conto che siamo al di sotto del Po, abbiamo voluto giocare pesante : Risotto alle zucchine e fiori di zucca mantecatura leggera . Caro Maffi siamo al di sotto del Calore, checchè tu ne dica, anche in Irpinia con la cottura del risotto ci siamo!!!
Magari un’onda più pronunciata sicuramente c’avrebbe fatto piacere. Fisso le acque del Calore, lì a due metri e improvvisamente mi salta nel piatto un Tonno rosso scottato ai semi di papavero e asparagi . Forse la preparazione che mi è piaciuta di più, per la cottura, al millimetro, per la qualità della materia prima, per la semplicità di esecuzione e anche per l’equilibrio complessivo.
Beh, vista la generosità del Calore, non potevamo non provare anche il Filetto di sgombro alla panura di limone, patate sautee e verdurine. Beh, qui la spinta c’è tutta, amplificata anche dal letto di verdure su cui poggia lo sgombro.
Chiudiamo, ma non prima di aver “sentito” uno spicchio di caciocavallo stagionato dell’azienda Rosabella che si trova più a monte, alle sorgenti del Calore, accompagnato da una deliziosa composta di confettura Cortecorbo di uva aglianico, fichi e mela cotogna, con un Semifreddo al pistacchio di bronte e fondente al cioccolato con salsa vaniglia.
Bel posto davvero, per l’ambientazione, per la gentilezza e la cordialità del personale (Daniele in primis), ma soprattutto per il senso di pace e di serenità che trasmette. Pensate un po’… il Pigna ha lasciato il computer in macchina!!! ;-)
Ristorante Il Vecchio Mulino
Strada Prov.le Ponteromito-Castelfranci 83040 Castelfranci (Av) Tel. 3312070586
www.ilvecchiomulinoristorante.com