I Portici di Bologna, Gianluca Renzi e lo stile neoclassico italiano
I Portici a Bologna
Via Indipendenza 69
Tel. 051 42185
[email protected]
Aperto la sera
La novità a I Portici è nella possibilità di mangiare in quella che era la ghiacciaia del Palazzo, con i piedi sul vetro che ripara la cantine, una serie di cunicoli serviti anche ai partigiani durante la seconda guerra mondiale per difendersi dai tedeschi.
In questa suggetsione che vede la sala sempre più motivata torniamo dopo un anno a provare la cucina stella di Gianluca Renzi e confermiamo la definizione di neo classico per una proposta attestata a metà fra le reminescenze toscane e il quodiano emiliano-romagnolo che trova proprio nell’autunno uno dei motivi di massimo e compiuta espressione gastronomica.
In particolare la mano sulle carni, capriolo da un fornitore italiano, e le animelle, rivelano tutti gli insegnamenti di Heinz Beck dove Renzi è stato per lunghi anni. Le paste sono golose e non manca la proposta dei tortellini in crema di parmigiano.
Tutti i piatti sono in perfetto equilibrio, l’obiettivo dl cuoco non è la esibizione tecnica ma soprattutto la soddisfazione del cliente.
Una serata da non perdere quando siete e Bologna.
Il menu de I Portici di Bologna
27 novembre 2021
Torniamo finalmente al ristorante de I Portici a Bologna, una impresa che ha valorizzato questa struttura nei pressi della stazione con buone intuizioni, come quella di aprire una Bottega di pasta fresca lato via Indipendenza e poi il bar al pubblico per la prima colazione con i lievitati di Gino Fabbri prima e di Tedeschi adesso. Dopo Agostino Iacobucci ed Emanuele Petrosino al timone c’è Gianluca Renzi, poco più che trentenne ma con una lunghissima gavetta alle spalle, tra cui ben dieci anni con Heinz Beck in giro per l’Italia e per il mondo.
La scuola di Heinz Beck non si discute: ogni volta che parliamo di un giovane che si è formato alla sua bottega dobbiamo registrare assoluta perizia tecnica, grande maturità, una cucina che magari non lesina l’ingrediente in più ma che ha sempre l’obiettivo di appagare e non di stupire. Ed è questo il caso di Gianluca Renzi, arrivato nel momento più difficile per l’azienda dovuto al Covid e la scomparsa del patron fondatore. Il lavoro è stato portato avanti con molta determinazione e con la riapertura si è lavorato da matti, come quasi ovunque in Italia.
La esperienza con la cucina di Gianluca Renzi è assolutamente completa e appagante. Il menu degustazione costa 95 (cinque portate) e 115 euro (sette portate) più abbinamento vini (55). Alla carta sui cento euro o poco più, vini esclusi. La cantina è ampia e spettacolare perchè sistemata nell’antica ghiacciaia e lì ci sono anche tavoli ben organizzati che consentono di mangiare con le bottiglie sotto i piedi, quasi sospesi nell’aria. Noi, grazie al bravo sommelier Riccardo Ricci, abbiamo fatto un bel percorso nei vini emiliano-romagnoli che riservano ormai davvero tante sorpress. La sala, con Daniele Bilancetti primo maitre e Fabio de Rosa F&B manager ha la giusta maturità espressiva, frutto di esperienza consolidata.
Ma torniamo alla cucina, una proposta non ideologica, solida, attenta ad estrarre sapore e a valorizzare l’ingrediente principale. Da manuale le carni; decisamente notevoli i fusilloni ai ricci che esaltano in maniera pazzesca, uliassiana direi, con il sapore del mare di alga e di scoglio che emerge nel suo complesso nel piatto. La dimostrazione dunque di un potenziale creativo che però ricerca il giusto equilibrio di leggibilità e non dunque solo pensato per i gourmet militanti. Di spessore i dolci, moderni e non zuccherini. Per il resto, vi lasciamo al racconto di Marco Bellentani che trovate dopo le nostre foto, in visita qui a febbraio e che ben conosce Renzi dal suo periodo toscano a Forenze.
Il menu del Ristorante I Portici a Bologna
I Portici a Bologna
Via Indipendenza 69
+39 051 42185
[email protected]
Report del 25 febbraio 2021
di Marco Bellentani
Una gavetta breve, ma dura. Un maestro, immenso, come Heinz Beck. Due folgoranti esperienze, al Castello di Figline e al Locale Firenze. Si racchiudono in queste intense battute le tappe che hanno forgiato il talento di Gianluca Renzi, romano di 32 anni, da qualche mese stella Michelin dell’incantato luogo bolognese a nome I Portici. Lusso, un albergo di caratura internazionale, la vista della Montagnola e delle vie di Bologna per poi scendere in un luogo quasi fatato con esotiche piante e il gusto liberty, che tra ballatoi e platea, si staglia sulla scritta Eden, luminosa reminiscenza del caffè-chantant ottocentesco. Un palcoscenico che è base dell’esperienza e schermo silvestre della cantina, sorta tra le vestigia medioevali della struttura. Tutto bellissimo, tutto performante.
Ma a rendere la visita irrinunciabile è, lo diciamo senza remore, la grande classe di questo giovane chef che ha saputo far tesoro del suo cammino stellato, per poi camminare da solo tra uno spirito sperimentale vivace e un’attenzione rara a ciò che realmente significa il reinterpretare la tradizione. Solo così nasce una cena mai ripetitiva, colma di sapori e contrasti, sempre pronta a stuzzicarti, a sorprenderti e – badate bene – colma di cultura. Si perché il vezzo, lo stile, non prescinde mai, qui, dall’intento di dare sapore, gusto, sostanza alle nostre papille. Gianluca Renzi si scrive il futuro da solo, già stellato, ma probabilmente solo al principio dei successi che merita da quel che, oggi, dimostra.
Chi è Gianluca Renzi, chef ai Portici di Bologna
Nemmeno le entrée cadono in banalità, in disegni fini a se stessi. Renzi parte e ci racconta la sua storia, tutta in salita (di piacere), da Roma alla Pappa al pomodoro toscana, finendo allo spiedino petroniano, dedicato a Bologna.
E se le Perle di Semolino iniziali sono un cantiere in costruzione, Gianluca regala davvero piatti memorabili: farà parlare di se, nel bene e nel male, il Carpaccio di Ricciola (o spigola a seconda del pescato) con banana, basilico e curry verde.
Esotica provocazione in tre consistenze, col frutto al naturale, in chips e fermentato che si risolve in un piatto dagli equilibri molto fini. Un piatto difficile che potrebbe passar per pretenzioso: in realtà si tratta di un capolavoro del giovane romano, voluttuoso e ricco, tra curry e cetriolo marinato, di nuances, di percezioni. Stupendo.
Non conoscerà freni, di qui in avanti, la cena di Renzi, ne battute d’arresto. Evitando la solita noiosa carrellata di piatti, parliamo però di uno chef in estrema forma, che unisce sempre l’impianto gourmet al “cibare”, quello vero, quello succulento, pieno di piacere. Sempre con puntigliosa tecnica e perennemente giocato su equilibri eccelsi è il Gambero su Quinoa e crema di cavolfiore. Un abbraccio di gazpacho che non invade ma esalta il crudo, tra frutti rossi e persistenza.
E cos’è se non filosofia gastronomica l’Animella su consistenza di Parmigiano 36 mesi? Un delirio di salsa, di delicatezza e infinitezza. Siamo nell’Olimpo? Nel Gotha? Solo la giovane età ci impedisce di dirlo, ma poi arriva il classicismo: dal Riso e Tartufo nero, con zucca e anice verde di Castignano, dove l’effetto balsamico è condotto con mano sapiente da Renzi verso un finale da “ce n’è ancora un po’?”, al Raviolo, l’Astice Blu, mare-monti di ottantiana memoria. Per finire, insieme a sensi mai assopiti o ottusi, col Daino con indivia, frutti rossi salsa foie gras e tartufo. Il senso del cibo: conquistare, ammaliare, sfamare, avvolgere.
Ottimi i dolci e la piccola patisserie, in divenire la Carta dei Vini dove il territorio a volte appare in esempi fulgidi e, ovviamente, viene accompagnato dalla schiera dei grandi vini di caratura mondiale.
L’esser “concentrati ed intensi” nel raccontare l’esperienza ai Portici è un dovere per chi scrive, onde rendere merito a questo Piccolo Principe della Cucina Italiana, ulteriormente maturato, dalla classe cristallina e dal background invidiabile. Gianluca Renzi riesce come pochi ad unire la fronda della ricerca e della raffinatezza con quella della sostanza, tutto in forma che ci si aspetta ovviamente perfetta, ma con qualcosa dentro in più: una marcia, un’idea, una memoria e un gioco di prestigio. Quello di uno chef che “conosce”, “vede”, “interpreta secondo spirito e mai per ego”. Gianluca Renzi a I Portici.
Prezzi: a la Carte 95, degustazione 5 portate 85, 7 portate 105
I Portici
Via Indipendenza 69, 40121 Bologna
+39 051 42185
[email protected]