Ristorante I Faraglioni in citta’. Una interessante nuova apertura da Capri al cuore di Chiaia
di Ugo Marchionne
Nuove aperture. Ristoranti che vanno, ristoranti che vengono. Cucine che cambiano e proposte gastronomiche sempre mutevoli. Il recente passato è stato fortemente condizionato dal cambio di location di numerose realtà ristorative verso il Nord. Fatta la regola trovata l’eccezione. Una delle nuove aperture più interessanti del panorama cittadino infatti, racconta la storia di un ristorante che ha deciso di sdoppiarsi in un ottica puramente campanilistica. Campania su Campania. Un rifacimento gastronomico della Capri-Napoli. Il celebre ristorante I Faraglioni di Via Camerelle a Capri ha finalmente trovato la sua location vetrina anche a Napoli, a piazzetta Ascensione, nel salotto buono della nostra città, nella Napoli bene. Un nuovo ristorante di pesce che si inserisce in un filone di categoria che sicuramente sta elevando il livello tecnico in città.
Atmosfera curatissima, look minimal, curato, da top player di razza. Tutto è decisamente curatissimo. Il decoro, le poltrone, la mise en place, l’illuminazione. Per non parlare poi della materia prima, tutto finemente selezionato. Cataloghi? No grazie. Salvo alcune materie prime, tutto è consegnato fresco ogni giorno da alcuni pescatori di fiducia che da lunga data approvvigionano anche il ristorante di Via Camerelle. Lo chef è Vincenzo Morvillo, classe 1988, giovanissimo ma molto preparato. Domina eccellentemente la manipolazione del crudo ed ha ottime idee in fatto di abbinamenti. Il servizio di sala è attento e presente. Carta dei vini più che soddisfacente per essere agli inizi. Moltissime le referenze campane, valide le referenze estere con qualche vera e propria perla enologica. Il ristorante è stato improntato fin dall’inizio dalla proprietà per essere differente rispetto alla sua controparte caprese. Più sofisticato, più raffinato. Vicino alle idee del ristorante di crudo alla romana. Ottima la sequela dei crudi. Gambero Rosso, Bufala, Limone & Pepe Rosa. Insolito complemento ad uno, uno dei pochi piatti del genere che ha funzionato sin dal primo morso. Altrettanto delicata la tartare di Scampo con salsa di Mango e limone. Avrei evitato il crunch dei cristalli di sale. Si procede per una tartare di Gamberi Rosa, locali e dolci, all’aceto di lampone, olio extravergine d’oliva del Beneventano e lamponi. Se ne vedono pochi di crudi ben congeniati così. Semplici e complessi al contempo. Ottimi equilibri. Buono il taglio della materia prima. Competente la mano dello chef che la tratta. Una formula che lascia poco non detto. Crudi così rivaleggiano in complessità con le controparti giapponesi. La sapidità è ben regolata così come i condimenti in finitura. Tutto è ben proporzionato e controllato.
Impressionante in abbinamento un sempreverde Champagne Louis Roderer Cristal 2006. Fa sensazione assistere all’evoluzione così sottile e delicata di un vino di questa personalità. Bollicina lievemente prepotente, ottima sapidità. Un signore della categoria che si abbina benissimo alla batteria di crudi del solerte Vincenzo Morvillo.
Delicatissimo il carpaccio di Baccalà & Zenzero. Forse un po’ in eccesso. La materia prima è stata adeguatamente dissalata. Manca quel tocco di sprint in più, che però si recupera adeguatamente sia nella batteria dei crudi in purezza dove regna sovrana la tagliatella di calamaro con zeste di limone ed olio extravergine d’oliva artigianale del Beneventano. La materia prima è una componente di assoluto spessore. Sciogievole e ben cotto il polpo. Lessato e dunque grigliato. Croccante fuori e adeguatamente morbido all’interno nei tentacoli più esterni. Manca qualche componente di completamento ma la materia prima è innegabilmente una delle migliori del panorama cittadino, così come la mano dello chef.
Sensazionale il Foie Gras con Trevigiano, Cipolla Rossa & Balsamico. Divinamente cotto e trattato. Per nulla scontata l’idea di abbinarlo ad una verdura così forte come il Radicchio per smorzarne i toni. Un abbinamento ben lontano dalla solita frutta. La cottura è essenziale e ben eseguita. Nessuna complicazione. Un Foie Gras ottimo e lineare. Perfetto l’abbinamento con il Barbaresco 2011 di Gaja. Un Complemento ad uno di rara complessità. Ottimamente eseguito il risotto ai Gamberi Rossi & Mango. Dolce ma non troppo. Ben ristretto il fondo di crostacei. Di stampo Vissani la mantecatura all’olio d’oliva che tanto sorprende. Un risotto di categoria nettamente superiore rispetto alla media gastronomica del panorama cittadino. La cottura del riso è perfettamente al dente. Buono l’equilibrio armonico al palato.
Magistrale lo Spaghetto ai Ricci di Mare. Grano di Gragnano in cottura prepotentemente al dente. Avvolgente, sapido. corroborante. La temperatura di servizio è quella ideale. Giusto il coefficiente di cremosità della pasta. Difficilmente criticabile.
Trasferire da Capri a Napoli l’anima di un ristorante di successo non è facile, ma è quello che sta provando a fare il patron Gian Giuliano Tortoriello. Con competenza e con un grande menù l’impresa è da poco cominciata. La forza della gioventù sicuramente potrà aiutare in questa difficile transizione. L’anima caprese si vede nei grandi classici, sempre presenti e vitali. I classici capresi sono sempre ben eseguiti. Il ricordo delle erbe fini, della frutta secca, della solarità dei vegetali traspare anche nelle proposte del menù cittadino. Un’impronta totalmente diversa rispetto a quella di Via Camerelle, ma portata avanti con la stessa passione.
Un bel viaggio di sapori che ci porta a qualche miglia marina dalla città, fino all’isola azzurra. L’isola dell’incanto caprese. Il ristorante i Faraglioni in Città se adeguatamente sviluppato può diventare il ristorante che a Napoli mancava. Tradizionale e moderno al contempo. Estetica curata e calore familiare. Comfort e grande cucina. Ne osserveremo attentamente il consolidamento, l’evoluzione ed i futuri sviluppi.
Consigliato.
Piazzetta Ascensione 9
80121 Napoli
Tel. 081 761 8803