Paccheri con il baccalà
Una delle ricette più gustose della tradizione partenopea, soprattutto dell’area vesuviana. Basta davvero poco per insaporire un gran primo piatto, che spesso, dopo le feste natalizie si preparava anche come ricetta di recupero.
Piccolo accorgimento: assaggiare il baccalà prima di salare il condimento e la stessa acqua della pasta, potrebbe non essercene bisogno. Buon appetito!
- Tempo di preparazione 30 minuti
- Tempo di cottura 20 minuti
Ingredienti per 4 persone
- 400 gr di paccheri di Gragnano
- 250 g di pomodorini del piennolo del Vesuvio
- 250 g di baccalà già cotto in acqua
- 30 g di olive di Gaeta
- 30 g di capperi
- 2 spicchi d' aglio
- olio extravergine di oliva qb
Preparazione
In un tegame versare abbondante olio extra vergine di oliva, gli spicchi d' aglio (che toglierete una volta belli dorati) e le olive.
Lasciar soffriggere per qualche minuto, aggiungere il baccalà già cotto in acqua, ben sfogliato a pezzetti, lasciarlo scottare e insaporire per qualche minuto e infine aggiungere anche i pomodorini.
Far cuocere il tutto per circa 15 minuti e spegnere il fuoco.
Lessare i paccheri al dente e, una volta scolati, unirli nel tegame col sugo.
Mantecarli con il baccalà a fuoco medio e servire ben caldi.
Vini abbinati: Piedirosso dei Campi Flegrei
8 Commenti
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Una delle mie preferite, ma sono sempre stato convinto che andassero prima i pomodorini e poi lo stocco. Questa ricetta dice il contrario, mi spiegate la differenza.
Scusate l’ignoranza, grazie
Quindi basta cambiare il tipo di pasta e diventa un piatto nuovo? In questo caso Paccheri al posto delle linguine.
Ma va,le linguine vanno bene comunque,o lo spaghetto quadrato rigato…
Il “Coroniello” di Stoccafisso, che compare sulle nostre tavole, è il prodotto di un particolare processo di lavorazione del nobile merluzzo dei mari del nord, essiccato all’aria gelida. La spugnatura a cui è sottoposto lo rende particolarmente umido e più è cotto, più tende a sciogliersi. “La linguina con lo stoccafisso” è un piatto della tradizione popolare in cui i filetti di stocco, il pomodoro e gli altri ingredienti erano accomodati tutti insieme in un tegame e opportunamente coperti da un coperchio.
In Cassuola, l’acidità del pomodoro incontrava quella del Coroniello con il risultato di un sugo acidulo e acquoso, ottimo da usare come condimento per le linguine e per portare in tavola “primo e secondo” nei calcoli economici delle nostre nonne, sacrilego sfilettarlo solamente per condire la pasta.
Tutt’altra storia è quella del “Pacchero con lo Stoccafisso”. In padella, dopo aver indorato uno spicchio di aglio nell’olio, si fa spazio allo stoccafisso precedentemente sfilettato e lo si soffrigge al fine di asciugare buona parte della sua naturale acqua in eccesso e solo successivamente, si aggiungono gli altri ingredienti. Il sugo che ne consegue risulta essere asciutto, “azzeccoso”, differente dalla storica ricetta tramandataci, in quanto, differente è la reazione chimica che si innesca tra gli ingredienti. Perfetto con il Pacchero. Il “Pacchero con lo stoccafisso” è oggi una ricetta ripetutissima io, Luigi Russo, ho solo voluto narrarvene la storia registrandola su Msr, perché ciò che non è scritto, ciò che non è raccontato, è dimenticato. Grazie
seguendo i passaggi ed i consigli del sito si ottengono ottimi risultati…
Una precisazione: sugli ingredienti viene indicato Baccalà tagliato a pezzetti, mentre nella preparazione si parla di aggiungerlo sfogliato a pezzetti… va per caso prima leggermente cotto a vapore o in acqua per poi poterlo sfogliare?
continuate a confondere lo stocco col baccala’. la ricetta parla di paccheri con il baccala’ e non con lo stocco. Sebbene trattasi della stessa specie ittica il prodotto finale è diverso ed il risultato, al gusto, e’ molto diverso, che sia pasta con lo stocco o pasta col baccalà.
Quand’è così prendetemi pure a paccheri FM