Refosco dal Peduncolo Rosso in 4 etichette
di Marina Betto
Il Friuli è terra essenzialmente di bianchi eppure nel consumo locale si predilige il rosso come il Refosco, vino dal carattere difficile che ci parla del territorio unico in cui nasce esprimendo la variegata identità. Il Refosco dal Peduncolo Rosso è tra i vitigni rossi tradizionali ed autoctoni quello più coltivato che raggiunge i migliori risultati sui Colli Orientali e che rientra in diverse denominazioni quali Carso, Colli Orientali del Friuli, Friuli Annia, Friuli Acquileia, Fiuli Grave, Friuli Isonzo, Friuli Latisana, Lison Pramaggiore che è in comune con il Veneto. Vitigno antico lodato come tanti altri dagli antichi romani che lo chiamavano <racimulus fuscus> cioè grappolo scuro poi tradotto in volgare in <rap-fosc> diventato refosco. Infatti il suo colore è scuro, la buccia è sottile e blu che si traduce nel bicchiere in un tono violaceo, porpora e rubino. Non esiste inoltre un solo Refosco che si distingue in Rifosc dal pecòl ross, Rifosc dal pecol vert, Rifoscon, Terrano, Refosco di Faedis. Con Matteo Bellotto promotore del Consorzio delle DOC del Friuli analizzo quattro etichette diverse per provenienza e annata, tre vini della DOC Friuli e uno della DOC Grave che aiutano a farci un’idea di cos’è questo vino friulano, figlio di una regione vitivinicola complessa con 26.524 ettari di vigneti dove Pinot Grigio e Glera ne occupano quasi la metà mentre solo 686 ettari vengono assegnati al Refosco dal Peduncolo Rosso.
Con Ronco Margherita Refosco dal Peduncolo Rosso DOC Grave 2017 12,5% vol, siamo in provincia di Pordenone e i vigneti sono dislocati in più DOC in zona pianeggiante. Le uve subiscono un appassimento di una ventina di giorni prima di essere portate in cantina per la pigiatura. Fa solo acciaio questo vino armonioso all’olfatto dove sensazioni di dolcezza fruttata si contrappongono ad ombre verdi erbacee e giovani. Il sorso è morbido, pieno con tannino vellutato; un sorso beverino che può essere sfruttato come aperitivo o abbinato ai lessi in salmì.
Le Favole Tenuta Cadorin 2018 14% vol, proviene da una zona completamente diversa rispetto al Ronco Margherita, siamo a Carlino (UD) sulla riviera friulana, sempre una zona pianeggiante che affaccia sulla laguna di Marano, terreni argillosi dove le condizioni climatiche consentono un maggiore sviluppo delle uve, grazie al vento e alla moderata piovosità. Qui l’olfatto ci sussurra freschezza, fragranza, nitore così come il sorso fruttato di ciliegia con un filo amaricante che ricorda la liquerizia che lo percorre e un tannino integrato. Vuole essere accompagnato a piatti dai sapori forti come la selvaggina.
Modeano Friuli DOC Refosco Dal Peduncolo Rosso 2018 13% vol nasce a Palazzolo della Stella sempre sulla riviera Friulana. Propone al naso un bouquet cipriato, biscottato, fruttato dove ciliegie ed erbe aromatiche, fiori secchi si mescolano piacevolmente. La macerazione dura 6/8 giorni e dopo la malolattica per 7 mesi il 20% in tonneaux di rovere francese e l’80% in acciaio. Il sorso è scalpitante, fresco, armonico, aromatico senza essere noioso bensì caratteristico, il tannino è levigato sul pavimento gustativo e ciò lo rende abbinabile a varie preparazioni dalla carne ai funghi, ai formaggi a cui regalerà una nota di eleganza.
Le Due Torri Refosco Dal Peduncolo Rosso DOC Grave 2016 14% vol. nasce da vigneti presenti sia sui Colli Orientali del Friuli sia della DOC Grave. Terreni diversi quindi ma soprattutto clima differente con temperature che vedono grandi sbalzi. L’affinamento di questo vino avviene in tonneaux di tostatura media dove sosta per 20 mesi a contatto con le fecce nobili. Figlio di una bella annata, gestibile con facilità questo vino porta un ventaglio olfattivo di frutta matura, esotica con echi di tamarindo e melograno. In bocca è pieno e corposo, caldo, il più gastronomico dei quattro.
Concludendo diciamo che il Refosco come tanti altri vini italiani sta cambiando, con meno appassimento, meno legno e sta recuperando quelle caratteristiche di longevità che gli sono proprie per essere deputato ad una fruizione più semplice e moderna.