Rareche a Vallo della Lucania, il più grande mercato rurale naturale del Cilento. Ecco i protagonisti!


Rareche, mercato rurale naturale

Rareche, mercato rurale naturale

Rareche il mercato naturale a Vallo della Lucania

Rareche si tiene ogni sabato e domenica nell’ex convento dei Domenicani nel cuore di Vallo della Lucania, proprio a fianco alla Chiesa di San Giorgio. Ha resistito nel corso dei mesi e alla fine è una esplosione di una rete che si è creata naturalmente nel Cilento nel corso degli anni che vede protagonisti tanti giovani ritornati al lavoro della terra e alla manualità e anziani che continuano a tramandare le tradizioni con maggiore consapevolezza.
E’ come dicono nell’autodefinirsi i protagonisti, si tratta di un mercato di “agricoltura locale, sostenibile e naturale; un Mercato di idee, del tempo lento e dell’arte. E’ identità, creatività, etica, cultura, convivialità. Rareche è comprendere le proprie radici per essere consapevoli del proprio futuro”.

Cosa comprare a Rareche

Non troverete quello che cercate ma cercate quelo che offrono le stagioni, i tempi giusti della coltivazione, il variare dei mesi e degli anni. Una iniziativa unica nel suo genere in Campania.
Rareche, in dialetto napoletano e cilentano, vuol dire radici.

Rareche, ortaggi e pasta da grano sostenibile

Rareche, ortaggi e pasta da grano sostenibile

Rareche, l'angolo delle erbe aromatiche

Rareche, l’angolo delle erbe aromatiche

Rareche, Mario di Bartolomeo de Le Starze

Rareche, Mario di Bartolomeo de Le Starze

Rareche, la mozzarella di Mario

Rareche, la mozzarella di Mario

Rareche, cacioricotta di capra

Rareche, cacioricotta di capra

Rareche, insalata da agricoltura biodinamica

Rareche, insalata da agricoltura biodinamica

Rareche, i taralli

Rareche, i taralli

Rareche, la pasta alla canapa

Rareche, la pasta alla canapa

Rareche, le farine

Rareche, le farine

Rareche, la farina di Terra di Resilienza

Rareche, la farina di Terra di Resilienza

Rareche, i biscotti

Rareche, i biscotti

Rareche, i grani di montagna

Rareche, i grani di montagna

Rareche, i saponi naturali

Rareche, i saponi naturali

Rareche, le tisane con erbe del Cilento

Rareche, le tisane con erbe del Cilento

Rareche, pizza cilentana

Rareche, pizza cilentana

Rareche, l'olio extravergine di salella

Rareche, l’olio extravergine di salella

Rareche, marmellata di arance e zafferano del Cilento

Rareche, marmellata di arance e zafferano del Cilento

Rareche, gli eroi del carciofo - recuperato - di Pattano

Rareche, gli eroi del carciofo – recuperato – di Pattano

Rareche, Carciofo di Pattano

Rareche, Carciofo di Pattano

Rareche, le uova felici del Cilento

Rareche, le uova felici del Cilento

Rareche, dall'orto al mercato

Rareche, dall’orto al mercato

Rareche, le lagane

Rareche, le lagane

Rareche, i fiori

Rareche, i fiori

Rareche, le peonie

Rareche, le peonie

Rareche, il mughetto dlla felicita'

Rareche, il mughetto della felicita’

Rareche, i cesti veri, con le canne

Rareche, i cesti veri, con le canne

Chi sono i protagonisti di Rareche

di Nicola Nicoletti

Salvatore, organizzatore di eventi, a Napoli dettava la musica da far ascoltare, Antonio, barbetta quasi curata laureato in sociologia e Francesca, intraprendente promotrice finanziaria che non ha fatto vendere il terreno di famiglia, cosa hanno in comune? La passione per la terra.
Assieme a tanti altri giovani della provincia salernitana, si ritrovano alle 9 ogni sabato a Vallo della Lucania per promuovere i loro prodotti, parlare con la gente, raccontare le loro storie. La cosa più interessante è l’età, ragazzi dai 20 anni in su hanno organizzato “Rareche”, un incontro per i protagonisti dell’agricoltura locale, sostenibile e naturale, “un mercato di idee, del tempo lento e dell’arte”, recita la locandina. In un tempo in cui i Neet (i giovani famosi per né lavorare né studiare) riempiono le pagine i libri di sociologia, qui si riuniscono persone che con i loro “sì sì”, sì allo studio e al lavoro, dicono ben altro.
Partito il 26 settembre Vallo della Lucania (Sa) nell’ex Convento dei Domenicani oggi trasformato nel Palazzo della Cultura, Rareche (parola dialettale usata per indicare le radici) sta diventando un appuntamento da non perdere per chi vuole conoscere le eccellenze nel territorio del parco del Cilento, Diano, Alburni a km 0. Pensato da Andrea Rinaldi (Happy People pubbliche relazioni), Mario Di Bartolomeo (azienda agricola Le Starze) ed Edmondo Soffritti (azienda La Petrosa) richiama circa 20 realtà che da San Mauro Cilento a Rofrano, da Camerota a Cicerale, espongono prodotti di qualità.
Giovanni Speranza, 32 anni da Rofrano ha dato vita al “Biohope”, dove giocando con il suo cognome, assieme a Raffaella, mostra come voglia andare alle radici della sua terra. Coltivando castagne e il pomodorino di Rofrano, ha dato una svolta alla sua storia nel 2017. Con la sua metà, ha iniziato con 10 ettari di terra e oggi vende anche per corrispondenza crema di cime di rapa, patate, mele e altre primizie. “Non ero soddisfatto di quello che facevo, i miei avevano un terreno e credevo di sapere già tutto sul tema. Sono andato a un seminario sull’agricoltura organica, e lì si è accesa la lampadina”.
Mimmo De Martino da Montesano sulla Marcellana, fulminato da Jairo Restrepo Rivera, l’agronomo che ha dato vita all’Agricoltura Organica Rigenerativa, pratica che aiuta gli agricoltori a rendersi indipendenti dall’utilizzo di fattori di produzione esterni, ha cambiato vita 3 anni fa.
I giovani non mancano.
Salvatore Cavaliere arriva da Roccagloriosa e a soli 22 anni, invece di perdersi tra videogiochi e influencer vari, continua l’opera iniziata dal nonno coltivando farro e miele. Ci sono le donne come Francesca Romano e Sara Cammarosano. La prima è una determinata promotrice finanziaria e si annuncia con un magnifico poster del Cervati. “Ho sviluppato la coltivazione senz’acqua di patate, mais, fagioli, origano e timo nell’azienda Monterberry a Monte San Giacomo. Il timo e le erbe di montagna sono la base del mio lavoro. Organizzo giornate di escursione e degustazione: tutti rimangono soddisfatti”, racconta solare. Sara, gentile e professionale, ha studiato con passione arte orafa e qui espone raffinati gioielli, ma si impegna anche come ricercatrice sui preziosi del museo di Roccagloriosa. L’oro rosso del Cilento, lo zafferano montanese di Luca, illustra un progetto originale di grande respiro. La storia delle cooperative la scrive San Mauro Cilento come la celebre coop Nuovo Cilento. Oltre a produrre superbo olio e olive ammaccate, dà spazio a fichi, farine, pasta e sottolio dei vari soci.
Da Caselle in Pittari arriva Terre di Resilienza dove il “filosofo comunitario” Antonio Pellegrino al mulino macina grani antichi da anni e con 14 compari ha creato un’azione pratica di solidarietà per tornare al vero pane del Cilento. Tiziana Sansone, parlata sussurrante, nata in Venezuela, dopo anni in Spagna torna nella terra originaria, Novi Velia, creando una boutique artistica modella la ceramica con svariate creazioni. Il vino è presente con Tenuta Cobellis che da anni distribuisce rossi e bianchi non solo in Italia. Grazie al lavoro dell’enologo Lorenzo Scotto Aglianico, Fiano, Greco e Sangiovese, Coda di Volpe sono coltivati su 400 ettari nel comune di Vallo della Lucania. Liquori e profumate tisane invece di sono inventate dal brillante Giuseppe Pastore a Casal Velino. Miele di alta qualità, ma anche il farro, uno degli alimenti più antichi usati dall’uomo, sono esposti da Francescoantonio Cavaliere, apicoltore di Roccagloriosa mentre Edmondo Soffritti dell’azienda premiata da Legambiente La Petrosa, è orgoglioso dei cereali antichi, come il farro monococco prodotto nel fertile terreno di Ceraso. Salvatore e Paola, una giovane e dinamica coppia di Camerota, organizzano degustazioni e percorsi di trekking.
Non è assente la cultura grazie alla Libreria Pagina 5 di Vallo dove Sofia Fusco promuove testi che parlano di agricoltura. Mario Di Bartolomeo, giovane e coinvolgente, è ben inserito nella lavorazione dei prodotti caseari ovini e caprini guidando l’azienda agricola Le Starze di Pattano che con il bianco delle mozzarelle e il verde del mirto colora un ricco stand.I meno giovani, Angelo di Novi Velia e Aniello di Omugnano, a fine e inizio del percorso, impagliano cestini: solo legando i fili, le radici possono far crescere frutti nuovi in questo mercato giovane e antico in cui i colori, i profumi e le chiacchiere animano un antico chiostro domenicano, finalmente rianimato, nonostante il covid.
Rareche, il nostro acquisto

Rareche, il nostro acquisto

Rareche mercato rurale naturale

 

Un commento

  1. Quando un articolo contiene tutto, anche belle foto, al lettore viene spontaneo dire: peccato è già finito!

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