Ragis 2007 Colli di Salerno igt, Le Vigne di Raito
Uva: aglianico e piedirosso
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Sono sulla costa salernitana alcune delle aziende più belle d’Italia, di quelle che è bello visitare perché l’animo si acquieta e si trova quella pace interiore che solo l’equilibrio con la natura di regala. L’azienda di Patrizia Malanga, apicco sulle rocce con vista su Villa Guariglia, l’azzurro del cielo e del mare, vive il suo equilibrio interiore a partire dalla gestione biologica del terreno che si percepisce camminando nel vigneto inerbato, gli alberi da frutta, il bosco.
L’equilibrio non è però dato solo dalla bellezza, ma anche dal tempo. Ci ritroviamo all’Osteria del Taglio nel cuore di Salerno dove cucina Mimmo Vicinanza, ex Papavero di Eboli e sullo scaffale vediamo il Ragis, chiedendo ovviamente il più vecchio. Ciccio Costantino ci offre il 2007, il primo della serie e finalmente, sarà l’annata calda ma equilibrata, troviamo questo vino che abbiamo sempre amato molto, aglianico e piedirosso, nel pieno del suo equilibrio con tannini setosi e piacevoli ma ficcanti, in un rapporto centrato con la esuberanza di alcol, le note balsamiche e rinfrescanti non sovrastano ma rafforzano i sentori di frutta matura ciliegiosa in un crescendo di piacere che rinnova in continuazione il desiderio di beva.
Lo abbiniamo a piatti semplici, come la trippa con le patate o il piccolo carré di agnello e il pranzo della domenica si illumina di azzurro. Non c’è nessun abbinamento migliore di bere etichette di cui hai visitato la vigna e ancora oggi mi chiedo come sia possibile degustare, scrive re e parlare di una bottiglia senza conoscere chi l’ha lavorata e il vigneto da cui è nata.
Il bello del vino è proprio questo. E il 2007 Ragis è un vino che adesso inizia la sua maturità, certo, otto anni sono tanti, ma se si ha l’intelligenza di consevrare invece di bere, allora il risultato non sarà che straordinario come in questo rosso che nasce dalla volontà di una donna di essere in equilibrio con se stessa attraverso la natura.
Scheda del 10 luglio 2011. A quattro anni dalla vendemmia il Ragis 2007 è finalmente entrato nello stato di grazia raggiungendo il massimo della espressione possibile.
In primo luogo perché la materia abbondante di questa prima vendemmia fatta da Patrizia Malanga con i consigli di Fortunato Sebastiano ha finalmente digerito il legno imponento una gran quantità di frutta fresca al naso e in gola.
Ciliegie, prugne che sembrano appena colte al momento giusto. Mature e però ancora ben acide. Il vino ha dunque eliminato gli aspetti un po’ squilibrati delle prime battute, pensiamo ai sentori di barrique troppo evidenti con il cioccolato, e, più che l’acidità che non è mai stata eccessiva in questo millesimo, ha soprattutto lebigato i tannini.
In questo modo sembra di tornare ad una buona versione di rosso anni ’90, con morbidezza e frutta in grande spolvero, senza però gli eccessi caricaturali e la pesantezza di surmaturazioni o eccessi di note balsamiche a trarre in inganno.
Il Ragis 2007 ha trovato il suo equilibrio insomma, teoricamente solo adesso dovrebbe iniziare la vendita. Il naso è dunque ricco, ma soprattutto la bocca è appagante, la beva sostanzialmente dinamica e non pesante, mai scattante però, la chiusura decisa e molto pulita.
Il Piedirosso recita un ruolo decisivo nel blend perché evita la parte greve solitamente recitata dagli Aglianico salernitani, soprattutto in questo millesimo tragicamente caldo e spesso monocorde.
Non è infatti un vino monocorde, bensì piacevole e lungo, di buon corpo.
La dolcezza che tutto sommato lo distingue non rende facile l’abbinamento con i cibi di tradizione: volgeremo dunque su carni dolci in umido, cavallo, bufalo, piccione, anche pollo glassato. Perciò una bottiglia da consacrate nel prossimo autunno, non sappiao ancora dire per quanti anni ancora a questa quota di crociera.
Un bel vino da una buona agricoltura.
Qui la scheda del Ragis 2007 sul Mattino
Qui la visita all’azienda
Sede a Raito di Vietri sul Mare, via San Vito, 9 – Tel. 328 86 51 452, fax 089 233428 [email protected]. www.levignediraito.com Enologo: Fortunato Sebastiano. Ettari: 2 di proprietà. Bottiglie prodotte: 4.000. Vitigni: aglianico, piedirosso
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Bel prodotto, ben curato e spontaneo. L’attenzione profusa da Patrizia in vigna e addizionata al suo entusiasmo e alla sua freschezza si percepiscono nel vino, nettamente. Brava Patty, continua cosi’!
la dimostrazione che fortunato si muove benissimo anche sui rossi!
anche se.. io lo preferisco sui bianchi