Quarto di luna 2004 e Quarto di sole, degustazione di vecchie annate di Grotta del Sole a Gli Scacchi di Caserta
di Tonia Credendino
“Seconda stella a destra questo è il cammino e poi dritto, fino al mattino poi la strada la trovi da te porta all’isola che non c’è”, così canta Bennato!! E noi, abbiamo cantato…. sole e luna e siamo arrivati al vino che non c’è!!
Gradito l’invito per incontrare Grotta del Sole, da Gino e Marilena agli Scacchi di Casertavecchia, per una serata all’insegna della memoria e della passione per il territorio.
Quarto di Luna 2004 Pompeiano Bianco al naso camomilla, albicocca secca, frutta addolcita dal legno e dal tempo, questo bianco 2004 ottenuto da uve falangina dei campi flegrei e caprettone del Vesuvio, “elevato” per definizione del produttore in barrique, in bocca sapido e leggermente acido conserva ancora in maniera levigata le caratteristiche dei vitigni d’origine. Vino seducente e mediterraneo che scuote le perplessità di Francesco Martusciello che con rammarico conferma l’esclusività di questa degustazione.
Piedirosso e Aglianico per il Quarto di Sole, la fermentazione avveniva in barrique dove, dopo il travaso, il vino riposava per un anno spiega il produttore.
Rosso granato di trama estremamente fitta la 2000. Affascinante nei profumi cipriati, di frutti di bosco e sottili note burrose e speziate di pepe e cannella. Il gusto si lega alla polposità della ciliegia e mantenendo la coerenza estrattiva di un grande vino. La bocca rimane interessata a lungo in una scia vellutata e rotonda, in cui l’equilibrio è perfetto.
Pompeiano Rosso 2003 non da meno ma sicuramente più elegante ed equilibrato del precedente introduce quello che fu un vero e proprio cambio di rotta per Grotta del Sole, infatti, spiega Francesco –“Fu nel 2003, quando l’azienda si è aperta a una consulenza enologica esterna affidandosi all’esperienza di Attilio Pagli non solo per produrre vini migliori, ma soprattutto per condividere il proprio progetto di valorizzazione di vini tipici della Campania. Da allora i vini base sono prodotti in acciaio e commercializzati entro l’anno successivo alla vendemmia, mentre le riserve (falanghina, aglianico, piedirosso, greco) sono lavorate con un uso prudente del legno di barriques francesi e non più miste. In cantina non più tecnologia spinta ma valorizzazione del territorio convinti che la materia prima sia il fattore determinante della qualità dei vini prodotti”.
Un progetto quello di Grotta del Sole in continuo fermento e evoluzione, lo conferma la degustazione del Quarto di Sole 2007, prodotto da uve aglianico allevate nel comune di Castelfranci, in area Taurasi, raccolte sempre a mano e scelte su nastro di cernita in cantina. Il mosto è fermentato alla temperatura di 22-24 °C e subito dopo il vino è elevato in barrique di rovere francese per 12 mesi circa, così recita l’etichetta.
Di strada ne hanno fatta e tanta ne auguriamo di percorre, molti sono i progetti in serbo per questa piccola azienda come amano definirsi a Grotta del Sole….. Tenuta Vicario tra i primi segnali ….. ci sarà forse Taurasi all’orizzonte??
A tutti noi “Peter Pan” non ci resta che attendere … in attesa di raggiungere la prossima isola!!
4 Commenti
I commenti sono chiusi.
complimenti e invidia!!!!!!!
….. chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle forse é ancora piú matto di te! Così si chiude “l’isola che non c’é” di Edoardo Bennato.
Serata che da Organizzatore con Alessandro e Gino sembrava mancare di qualcosa, qualcuno prenotato viene meno, alla fine 13 i presenti compreso il produttore. Sentiti tutti dopo sinceramente soddisfatti.
L’idea di poter degustare qualcosa di particolare é nata qualche anno fa tra alcuni di noi amici sommelier e da allora frequentemente va avanti, prima a casa di qualcuno dei partecipanti, poi l’Enoteca Vinarium dell’amico Michele, la Locanda di Tony (Bianchini-Rossetti) a Carinola, una quindicina di persone che si alternano. Portata l’idea, ma soprattutto la voglia di fare, a Gino, che con Marilena gestisce egregiamente il Ristorante Gli Scacchi, ci propone di incontrarci da lui.
Poi l’incontro con Franceso Martusciello, alla vendemmia di Asprinio, che già conoscevo ma non in maniera approfondita, persona semplicemente competente in piú campi, non solo in Enologia. Durante quella giornata di festa a colpii di spumante Asprinio, un amico comune, Alessandro Manna fa nascere la scintilla dopo che io gli avevo confidato di aver in cantina una bottiglia di quarto di sole.
Quando la notizia é arrivata a Francesco, anche non conoscendolo bene, ho visto il suo volto illuminarsi ed iniziare a discernere della differenza tra le varie annate con una visibile e comprensibile nota di tristezza quando menzionava il Papà.
Cosí il mio impegno a trovare altre bottiglie d’andata che Francesco confessava di non avere più, e grazie agli amici dell’enoteca il Torchio che mi hanno permesso di sbirciare nel loro Caveau …. ecco le bottiglie.
Vini integri con tanta storia ancora da raccontare, emozionanti già dall’apertura il carrettone nel quarto di luna percettibile, per la sua dolcezza, già all’apertura, bisogna notare che nonostante l’invitante colore e l’integrità qualcuno ha notato un vino ormai maturo, comunque piacevolissimo. Poi i quarto di sole, chi ha detto che piedirosso e aglianico insieme non possono invecchiare? Splendidi, il 2003 sovrasta il 2000 vino comunque eccezionale, la serata grazie a Francesco e alle domande di tutti noi scivola via piacevolissima…… noi l’isola continuiamo a cercarla e non ci interessa se qualcuno ci spaccia per matti.
Salvatore LANDOLFO
Scusate il correttore automatico l’uvaggio è caprettone e non carrettone e la bottiglia di quarto di sole che avevo era 2000…..
Salvatore LANDOLFO
Non ero presente alla degustazione, ma quei vini li ho assaggiati quando li ho acquistati al momento della messa in commercio. Li ricordo, e quindi se nella memoria sono rimasti i profumi e i sapori, allora si è certi di aver provato dei grandi vini. Complimenti!