Il vino in anfora: Quartara 2008 Colli di Salerno Igt | Voto 86/100
LUNAROSSA VINI E PASSIONE
Uva: fiano
Fascia di prezzo: 15-20 euro
Fermentazione e maturazione: anfora e legno
VISTA 5/5 – NASO 25/30 – PALATO 26/30 – NON OMOLOGAZIONE 30/35
C’è un sottile legame che unisce Mario Mazzitelli a Josko Gravner. Il primo, seppur molto bravo, è certamente meno noto a livello nazionale ed è il patron dell’azienda vitivinicola di Giffoni Valle Piana Lunarossa, mentre il secondo è famoso nel mondo del vino per la sua singolare produzione prettamente naif. Il vignaiolo di Oslavia solitamente divide i pareri di molti addetti ai lavori, suscitando ora entusiasmo e ora perplessità. C’è chi ama il suo vino alla follia e considera l’uomo geniale e innovatore e chi definisce il suo vino dozzinale e l’uomo antiquato e fuori tempo. Questo perché al viticoltore goriziano piace ammantarsi di un alone di mistero e, soprattutto, perché produce vini in modo totalmente diversi da tutti gli altri. Intanto, li fa fermentare in grandi anfore di coccio interrate che vengono direttamente dal Caucaso, così come usano fare in loco rifacendosi ad una tradizione ultramillenaria. Il vino di Josko, poi, non conosce concimi artificiali, frigorifero, acciaio, filtrazioni, anidride solforosa, lieviti selezionati, chiarificazione e tutte quelle pratiche che alterano sicuramente il gusto del vino stesso. Egli ama anche innestare personalmente le marze sul piede americano, senza dover comprare le barbatelle già confezionate. Gravner è sicuramente un personaggio affascinante che va controcorrente, ma sa il fatto suo ed è molto determinato. D’altra parte, se i suoi vini vanno a ruba e se li contendono i migliori ristoranti del mondo una ragione ci deve pur essere, no?
Cosa c’entra in tutto questo discorso Mario Mazzitelli? Che cos’è che lo accomuna al produttore friulano? Una cosa sicuramente è questa: egli produce un Fiano in purezza che, analogamente ai vini del viticoltore di estrazione slovena, fermenta e macera lungamente sulle bucce in anfore di terracotta interrate nella bottaia, chiamate quartare (che dà il nome al vino stesso e che sono prodotte da un valente artigiano locale), dove in parte completa anche l’affinamento e poi non viene filtrato, ma resta naturale. Inoltre, tutti i vitigni vengono allevati con il metodo di agricoltura biologica.
Il Quartara, quindi, è frutto di una vinificazione diversa, che avviene in un contenitore “vivo” e non “freddo”, come può essere l’acciaio ed è una novità per questo territorio. Nella fattispecie, quindi, Mario è un pioniere per queste contrade, che ha avuto la capacità di proporre una coraggiosa alternativa. Gli altri vini, comunque, sono sottoposti ad un processo di vinificazione tradizionale: Costacielo rosso, bianco e rosato, Combination rosso e Borgomastro Aglianico.
I vigneti dell’azienda Lunarossa, sorta nel 2001, sorgono a ridosso dei monti Picentini e si affacciano sull’incantevole golfo di Salerno, dove possono godere di un terroir invidiabile, non lontano dalla Costiera Amalfitana e dal Cilento. Dal 2008 ha preso vita, poi, il progetto UVA (Unione Vignaioli Associati) che intende dare spazio ai piccoli produttori locali, attraverso il recupero delle vigne rimaste inutilizzate o poco valorizzate.
Questa operazione si rivolge a tutti i proprietari di piccoli vigneti, che finalmente potranno realizzare il sogno di vedere imbottigliato il proprio vino con l’ausilio della tecnologia che una moderna Cantina può offrire. Ma questo programma è esteso anche a tutti gli enoturisti, che potranno prendere parte direttamente al processo produttivo dell’intera filiera, dalla vigna alla bottiglia. Si tratta, quindi, di un grosso impegno che Lunarossa si è assunto, con il coinvolgimento di più persone, la tutela del territorio e la diffusione di metodi di lavoro più appropriati e naturali.
Ritornando al Quartara 2008 Fiano al 100%, bisogna aggiungere che viene prodotto in appena 2.000 bottiglie. Il vitigno viene allevato col sistema a guyot bilaterale, con una resa media intorno ai 60 quintali. La vendemmia viene effettuata a fine settembre. Come abbiamo visto la fermentazione e la macerazione avvengono in anfora, con una parte del vino nuovo lasciato a riposare sulle bucce e le fecce nobili da 60 a 90 giorni, a secondo dell’annata. Mentre l’affinamento prevede tre mesi sempre in anfora, nove mesi in legno e sei mesi in bottiglia. La gradazione alcolica si attesta sui 13 C.
Alla vista nel bicchiere scopro subito due sorprese: niente particelle in sospeso, come pensavo per la non filtrazione ed il colore tendente ad un dorato, più che al paglierino, nonostante l’ancora giovane età. Evidentemente il metodo di vinificazione usato incide molto anche sul versante cromatico. I profumi che salgono al naso sono fini e persistenti, meravigliosamente articolati nella loro persistenza aromatica di frutta esotica, come mango, papaya e lime, che si sposano a quelli più delicati di bergamotto, miele di acacia, mandorla e salvia. In bocca è elegante, pieno, morbido, molto fresco e sapido e caratterizzato da piacevoli e persistenti note agrumate nel finale. Un ottimo vino, davvero, sicuramente molto diverso dai Fiano prodotti in Irpinia e nel Cilento e contraddistinto, comunque, da una disciplina gustativa che lo conserverà a lungo. Servire bello fresco sui 10 gradi, in compagnia di un’insalata di polipo, spaghetti ai frutti di mare e mozzarella di bufala campana, come ho fatto io.
Enrico Malgi
Sede a Giffoni Valle Piana (SA) – Via V. Fortunato – Tel. 089 8021016
– Fax 089 8021180 – [email protected] – www.viniepassione.it – Enologo: Fortunato Sebastiano – Ettari vitati: 4,5 – Bottiglie prodotte: 50.000 – Vitigni: Aglianico. Cabernet Sauvignon, Merlot, Fiano e Falanghina.
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
ma il sito viniepassione.it di cosa tratta? parla di Gennaro Di Maggio e Tiziana Teodoro, c’entrano con Mazzitelli?….
Precedentemente la società era costituita da i due soci Di Maggio e Mazzitelli. Attualmente la Lunarossa Vini e Passione è unicamente del sig Mazzitelli. Il sito è in fase di ristrutturazione.