Quando la Calabria si muove all’unisono. Un successo l’evento Calabryando al Piro Piro di Reggio Calabria
di Giovanna Pizzi
La Calabria è finalmente una regione che può dire la sua a gran voce quando si parla di eccellenze enogastronomiche ed agroalimentari.
È la regione che più incuriosisce e che più è attenzionata nel mondo enogastronomico e turistico tant’è che il New York Times nel 2017 la cita come meta enogastronomica imperdibile e quest’anno la inserisce tra le mete turistiche da scoprire.
Ed io quasi ci resto male se devono essere “gli altri” a dirlo.
Negli ultimi anni sono nate e stanno nascendo sempre più aziende che, piccole medie o grandi che siano, investono e scommettono sugli straordinari prodotti di questa terra come mai avvenuto finora. Negli scorsi anni abbiamo assistito alla crescita esponenziale della ristorazione di qualità e ancora prima a quella della produzione di olio extravergine di oliva e in primis della vitivinicoltura fatte con metodologie moderne e destinate all’imbottigliamento. Sembra un po’ banale affermare una cosa del genere ma è una dinamica talmente recente che va sottolineata, soprattutto se si pensa che fino a circa 10 anni fa nessun ristorante calabrese aveva in carta vini calabresi, giusto per fare un esempio.
I calabresi hanno cominciato a credere nella loro terra e quello che serve adesso è fare squadra e comunicarlo.
Proprio da questa esigenza e da una chiacchierata con i gestori del “Piro Piro”, lido balneare tra i più belli della Calabria sul “Km più bello d’Italia”, è nata l’idea dell’evento “Calabryando”.
“Dobbiamo parlare di questa Calabria e dobbiamo farlo nel modo giusto!” queste le mie parole quando ho immaginato di mettere insieme giornalisti, produttori ed imprenditori per raccontare, ognuno per il proprio ruolo, straordinarie esperienze di positività e qualità. E con entusiasmo sono state accolte da Domenico Bellantonio e Laura Saraceno, professionalissimi gestori del lido di Reggio Calabria che è stato palcoscenico eccezionale dell’evento che si è tenuto martedì scorso e che è stato un grandissimo successo.
Un “talk show” al quale hanno partecipato aziende legate da collaborazioni dirette con il Piro Piro, che hanno delineato la storia, il presente e il futuro del comparto enogastronomico e agroalimentare della Calabria, ed i comunicatori di settore, stampa o social che sia, che hanno espresso il loro punto di vista.
È stato un alternarsi di voci che ho avuto il piacere di coordinare e condurre insieme al giornalista Francesco Mannarino, una serata in cui la parola d’ordine è stata “positività” e il fil rouge è stato la coesione, il tutto per incentivare una comunicazione propositiva, sinergica e virtuosa della Calabria.
Tantissimi i temi toccati, dalla comunicazione alla sostenibilità, dalla solidarietà al digitale, dalle aziende storiche alle nuove produzioni, dal fare squadra al credere in questa Calabria. E in questa prima edizione di un evento che vuole essere un appuntamento periodico, si sono seduti sui divanetti a fior d’acqua affacciati sullo Stetto di Messina:
-Raffaele Librandi, presidente del Consorzio dei vini Doc Cirò e Melissa, che ha rappresentato l’azienda di famiglia, la Librandi. Cantina che ha aperto la strada alla vinificazione di qualità e che oggi come ieri guida tutto il comparto come un padre con i figli. Un’azienda che sa rinnovarsi ogni giorno mantenendo salde le sue radici, che ha al timone il carismatico professore Nicodemo e mantiene il calore di un’azienda familiare gestita anche da Teresa, Paolo e Francesco.
-Paolo Ippolito, ambasciatore di Città del Vino, che ha rappresentato la Ippolito 1845, cantina storica di Cirò che gestisce con i cugini Vincenzo e Gianluca, azienda che si è rinnovata nel migliore dei modi con il cambio generazionale e che rappresenta la storia del vino di qualità in Calabria e, se posso, anche la migliore comunicazione del vino calabrese.
-Antonio Fazari a rappresentanza dell’Olearia San Giorgio, azienda leader che ha dettato e detta legge nel mondo del miglior olio extravergine d’oliva. Quando l’Olearia, nella Piana di Gioia Tauro, ha iniziato a imbottigliare un grande olio le altre aziende ancora raccoglievano le olive a terra nelle reti, giusto per intenderci. L’Ottobratico, straordinario, è il suo biglietto da visita.
-Sergio Arcuri, unico “triple A” calabrese che collabora con Velier, rappresentante di un movimento che ha segnato il cambio di passo nella vitivinicoltura calabrese, la cosiddetta “Cirò revolution”. Ma Sergio rappresenta soprattutto se stesso e non temo di apparire troppo di parte se affermo che è il viticoltore più appassionato e più innamorato del vino e di Cirò che c’è sulla piazza e questa passione è il primo sentore che si riscontra nei suoi vini.
-Maria Grazia Alvaro, giovanissima rappresentante di Calabria Ittica, azienda antica che ha fatto un passo in avanti con il marchio “Fish Different”, conserve ittiche per la ristorazione di qualità e pesca sostenibile.
-Alessandro Zagari e Annalina D’Angelo, titolari de Il Granatore, caseificio che ha aperto la strada ad una nuova produzione in Calabria, quella a latte di bufala e che niente ha da invidiare alle migliori mozzarelle campane, a testimoniare che la nostra regione è terreno fertile anche di attività nuove.
-Michele Ruperto, instancabile e quasi “visionario” comunicatore e amante della Calabria e dei suoi prodotti ma soprattutto fondatore di Calabria Gourmet, il primo e il più completo portale di prodotti calabresi che si è imposto nella vendita online, a rappresentare la Calabria che sa essere al passo con i tempi.
-Cristina Quattrone, straordinario esempio della generosità dei calabresi e di chi “lavora” per il prossimo, nel il suo laboratorio di cioccolato, ColorCioccolato, produce degli straordinari cioccolatini dei quali tutto il ricavato è devoluto ai bambini che versano in condizioni di povertà in Africa.
A rappresentare un po’ tutti gli imprenditori è intervenuto per descrivere la crescita delle aziende calabresi, Ninni Tramontana, presidente di Unioncamere Calabria e della CCIAA di Reggio Calabria, oltre che imprenditore entusiasta ed illuminato nel mondo del vino con l’Azienda Vinicola Tramontana.
Il confronto è stato poi impreziosito dal punto di vista di esperti ed importanti interlocutori di settore che voglio citare tutti per il fondamentale e autorevole contributo che hanno dato con i loro commenti e le loro impressioni, preziosi per fotografare questo fermento calabrese.
-Vittorio Caminiti, presidente del Museo del Bergamotto di Reggio Calabria ma non solo, già presidente di Federalberghi, promotore dell’uso del bergamotto in cucina e abile tessitore di rapporti che lui mette al servizio della diffusione e conoscenza delle eccellenze calabresi nel mondo che, come lui stesso afferma, sono sempre state apprezzate ovunque ed è bene che i calabresi ne abbiano piena coscienza.
-Rosario Branda, neo eletto Coordinatore per la Calabria dell’Accademia Italiana della Cucina oltre che direttore di Confindustria Cosenza che ha rimarcato il valore e l’eterogeneità delle aziende d’eccellenza in Calabria e l’importanza della funzione di “ristoro” della nostra ristorazione.
-Monica Perri, responsabile ufficio stampa Confindustria che ha sottolineato l’importanza delle sinergie e la necessità di avere un racconto corale di una nuova ed operosa Calabria richiamando alla responsabilità i comunicatori calabresi.
-Concetta Schiariti, penna del Corriere della Sera che da diversissimi anni racconta le eccellenze calabresi, che afferma che avendo iniziato nel 2009 si rallegra e si sorprende costantemente che siano ancora così tante le realtà da scoprire.
-Bruno Sganga, oltre 50 anni di meriti ed esperienza nella comunicazione enogastronomica, da collaboratore di Luigi Veronelli alla decisione di venire a vivere in Calabria. Quale miglior messaggio positivo per comunicare la Calabria? Come lui stesso afferma.
-Eugenio Furia, una delle penne di Repubblica più competenti per la Calabria. I suoi itinerari e le sue segnalazioni sono da tenere tra gli appunti salvati (nel suo caso, ed anche nel mio, rigorosamente a penna), e il suo narrare decine di esempi positivi di questa Calabria è un bagaglio prezioso.
-Francesco Saliceti, patron della Degusteria Magnatum di Longobardi, 16 posti per un tempio del gusto, ma non solo. Esperto, ricercatore e custode dei migliori prodotti di nicchia nonché l’uomo Melanzana Violetta (per lui ed anche per noi, la più buona del mondo) e collaboratore della guida di Paolo Massobrio.
-Roberto Polisicchio, il cosiddetto “influencer”, innamorato della Calabria, dei suoi ristoranti, dei suoi vini e dei suoi prodotti tipici, divulga, avvalendosi dei social, posti e sapori e riscuote consensi ovunque. Una voce apprezzatissima di questa Calabria.
-Myriam Melluso. Restando in tema social, centratissimo è stato l’intervento di questa giovanissima “content creator” che ha sottolineato l’attualità e il peso della comunicazione su Instagram e TikTok, incitando e non sottovalutare le abilità digitali dei ragazzi di oggi.
-Alessandra Molinaro. “Lust but not least” in questo elenco in ordine sparso, una giovane donna che come tanti, dopo aver fatto esperienza a Milano, è tornata nella sua terra per dare il suo contributo in questo preciso spazio temporale e, con le sua abilità di fare marketing e comunicazione, lo sta brillantemente facendo.
Ad inframezzare tutti questi interventi e a dare ulteriore apporto alla “calabresità” della serata, gradito ospite è stato il cantastorie reggino Otello Profazio che con le sue “profaziate”, le sue storie a strofe, ha strappato una risata a tutti i presenti.
Tutto questo mentre veniva servita la cena. Una contaminazione di sapori in cui gli ingredienti calabresi hanno incontrato lo stile piemontese. I piatti infatti, ed stato questo il valore aggiunto ed anche il cuore dell’evento, sono stati preparati a quattro mani dallo chef resident Marco Maltese e dallo chef Claudio Vicina, ospite esterno, Stella Michelin del ristorante piemontese “Casa Vicina”, assieme alla moglie, oltretutto calabrese, Anna Mastroianni, la cui partecipazione è stata in collaborazione con “Velier”, azienda leader nel mondo del “bere di qualità” e partner dell’evento, presente con il responsabile dell’area manager Gil Grigliatti e l’agente territoriale Mimmo Lombardo.
Una cena deliziosa i cui piatti sono stati abbinati in maniera magistrale alle birre del neonato birrificio reggino “Funky Drop” e ai cocktail sapientemente miscelati dai bartender del Piro Piro. Un food & drink pairing perfettamente riuscito.
Ed eccoli questi piatti che sono stati il riassunto perfetto di tante parole che hanno trovato la massima espressione al palato.
-burro d’olio ottobratico alle alici fish different e cialda di jurmano
-tonno di coniglio grigio di Carmagnola cipolla rossa di Tropea in agrodolce insalatina alla giardiniera piemontese
-boccone di spada, caciocavallo, olio agli agrumi, tapenade di melanzane arrosto e sardella
– agnolotti pizzicati a mano al sugo d’arrosto con manzetta podolica e spinaci
– ricciola dello Stretto, lardo di Nero calabro, frutti di bosco ai profumi della macchia mediterranea
– panna cotta sukai di Torino e liquirizia rossanese
– finto spumone al pistacchio, marzapane, ricotta di Roccaforte e coulis di fragole
Altro da aggiungere? No, se non i miei personali ringraziamenti a tutti i protagonisti di una serata indimenticabile.