Principe Irpinia Aglianico Campi Taurasini Doc 2011 | Voto 87/100
Cantine Colle di San Domenico
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: 9,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 26/30 – Non omologazione 30/35
In Irpinia, come tutti sanno, esiste una produzione vitivinicola di alta qualità che ha pochi confronti. Se facciamo il gioco delle caselle spuntando le varie chiamate, ci accorgiamo che veramente non manca niente: il territorio c’è; il clima c’è; la materia prima c’è; la storia, la cultura e la tradizione ci sono; le competenze ci sono; le moderne attrezzature pure. E, di conseguenza, il risultato finale garantisce sempre prodotti di eccellenza.
Come materia prima, cioè le uve autoctone, c’è soltanto l’imbarazzo della scelta. Prendiamo per esempio l’aglianico, che è diventato il simbolo del territorio irpino, col quale si produce uno dei vini più famosi d’Italia, cioè il Taurasi. Ma non solo, anche nella versione standard ci sono etichette straordinarie, come il Principe Irpinia Aglianico Campi Taurasini Doc 2011 delle Cantine Colle di San Domenico, che si è piazzato al secondo posto a Radici del Sud, così come decretato dalla giuria nazionale.
L’affinamento in legno e vetro dura circa un anno e mezzo. Il tasso alcolometrico è di tredici gradi e mezzo.
Vino didattico, funzionale, abbinabile ed esemplare anche nel prezzo low cost, che ben rappresenta il territorio di appartenenza. E che poi non pretende assolutamente di arrivare al grado di generale, ma vuole soddisfare semplicemente le esigenze del buon bere quotidiano, esibendo le sue molteplici qualità. A cominciare dal vivido colore rubino con riflessi purpurei. L’appeal aromatico, appena scansionato dal naso, mantiene le promesse della tipicità varietale, con tutta una serie di articolati svolazzi odorosi: timbro terroso, vibrazioni sapide e piritiche, sussurri di frutta rossa e di fiori appassiti, ritmo speziato ed effluvi di mentolo e di tabacco.
E’ in bocca, comunque, che il vino si esprime alla grande, imprimendo uno sviluppo dinamico al palato. Tannini ancora serrati e mordenti, che vogliono contribuire a segnare il carattere del vino, insieme al bonus di calore. E poi toni gustativi sapientemente evoluti che si palesano in un corollario di gradevoli percezioni tattili: schietta acidità, pregnanza carnosa, struttura grintosa, sfumature minerali e matrice primaria fruttata, floreale e vegetale. Finisce con un ottimo e persistente allungo. Prezzo conveniente. Da abbinare alla “tosta” cucina irpina di terra. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Chiusano di San Domenico (Av) – S.S. Ofantina Km 7,500
Tel e Fax: 0825 985423
[email protected] – www.cantinecolledisandomenico.it
Enologo: Stefano Violano
Ettari vitati in conduzione: 10
Bottiglie prodotte: 100.000
Vitigni: aglianico, fiano, greco e falanghina