Sonetto 2010 Primitivo di Manduria Doc | Voto 90/100
Produttori Vini Manduria
Uva: primitivo
Fascia di prezzo: 30,00 – 35,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 27/30 – Palato 27/30 – Non omologazione 31/35
Uno dei modelli di riferimento della viticoltura pugliese, e tra i primi esempi di cooperativa agricola del settore vitivinicolo nel Mezzogiorno, è rappresentato dal Consorzio Produttori Vini di Manduria che è nato nel 1932 e che può contare su 400 soci, 900 ettari vitati e 700.000 bottiglie prodotte all’anno, in massima parte col vitigno principe locale, il primitivo. Il Consorzio, come presenza viva nel tessuto sociale territoriale e sempre attento allo sviluppo ed alla valorizzazione dei beni locali, si è fatto promotore di innumerevoli iniziative: la collaborazione alla nascita del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria; la fondazione del marchio Puglia Best Wine; il sostegno alla Biblioteca comunale; e la pubblicazione di un periodico aziendale di cultura enoica. Inoltre, propone e promuove eventi folkloristici, gastronomici e turistici e/o concerti, presentazione di libri e mostre. Il Consorzio, poi, ha dato luogo alla creazione del Museo della Civiltà del vino Primitivo, allestito nelle antiche cisterne ipogee della propria Cantina.
Per la mia degustazione ho scelto il cru aziendale: il Sonetto Primitivo di Manduria Doc Riserva 2010, le cui selezionate uve sono allevate su alberelli vecchi di ottanta anni. Dopo la fermentazione, il vino, non filtrato e non chiarificato, viene affinato in barriques di rovere francese per venti mesi e poi trascorre altri sei mesi in bottiglia prima di essere messo in commercio. Il tasso alcolometrico alla fine raggiunge i 15 gradi
Il vino ha un luminoso color rubino caric. L’intenso bouquet che si sprigiona al naso è segnato da profumi balsamici, mentolati, sapidi, tabaccosi, tostati, speziati e fruttati. Riesco a percepire tra le pieghe odorose sensazioni di marasche, prugne, mirtilli e cassis, che si fondono e si amalgano con nuances di vaniglia, erbe mediterranee, goudron, liquirizia, pepe nero, noce moscata, cannella e grafite. L’impatto in bocca del sorso reitera subito i caldi estratti alcolici, parzialmente smorzati da serrati seppur infiltranti tannini e da una pervasiva freschezza. Il vino pare voglia mostrare muscoli e potenza, ma la sua esuberanza è ridimensionata subito da espressivi toni morbidi e da un frutto maturo e fragrante. L’impalcatura è sorretta da un’ottima struttura, da un perfetto equilibrio, da un intenso tocco vegetale e fruttato e da una persistente armonicità. Finale lungo e godibile. Gran bel vino davvero da abbinare a paste elaborate, cacciagione e pecorino stagionato.
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Manduria (Ta) – Via F. Massimo, 19
Tel. 099 9735332 – 099 9738840 – Fax 099 9701021
[email protected] – www.cpvini.com
Enologo: Leonardo Pinto
Ettari vitati: 900
Bottiglie prodotte: 700.000
Vitigni: primitivo, negroamaro, malvasia nera e bianca, fiano e verdeca
3 Commenti
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Scusa Enrico ,ma in considerazione degli ettari vitati ,le bottiglie mi sembrano pochine,a meno che non vendano tantissimo sfuso e solo la qualità migliore finisca in bottiglia.Comunque sempre grazie per l’attentata e puntuale ricerca in Puglia che non solo io ma anche tanti stranieri ormai la considerano una regione viticola molto virtuosa.FM.
Caro Francesco, da attento osservatore anche stavolta hai colto nel segno. Ebbene sì, proprio come dicevi tu, il Consorzio vende molto vino sfuso, ma sempre di ottima qualità comunque. Naturalmente il vino imbottigliato è quello più pregiato, proprio come l’etichetta in questione. Come sai poi, ho un legame particolare che mi lega alla Puglia non solo enoica, ma anche gastronomica, turistica e direi sentimentale. Un feeling che mi ha portato a scoprire delle realtà interessantissime. E poi da punto di vista enoico ha fatto registrare progressi enormi negli ultimi tempi e quersto davvero lo riconoscono tutti.
Giusta come sempre l’osservazione di Francesco Mondelli , se non ricordo male la produzione del Sonetto cui la prima annata prodotta è il 08, si attesta sulle 12mila bottiglie.
Giulio Cantatore.