Preparare un “club sandwich” è meno facile di quanto sembra ma da “Hangout” sono maestri
di Marco Milano
“Si fa presto a dire”, ovvero una delle frasi care al grande Paolo Panelli, la prendiamo in prestito per parlare di club sandwich e per dire “si fa presto a dire club sandwich”, e che, anche e soprattutto, per ciò che appare a prima vista semplice o piatto frugale è in realtà opera d’arte culinaria.
Il club sandwich che può essere confuso con l’italiano e soprattutto romano tramezzino, è, infatti, ben altro, e seppur anche il tramezzino, la sua varietà di ingredienti e preparazione ha il suo perché, il club sandwich è altro, sono fette di pane tostato con attenzione e delicatezza e farcite con precisione e ingredienti selezionati. Il club sandwich, originariamente chiamato clubhouse sandwich nasce negli Stati Uniti e rappresenta un piatto unico a base di pane tostato, carne di pollo o tacchino, pancetta, lattuga, pomodoro, maionese e va presentato in tavola tagliato in quarti o metà e tenuto insieme da stecchini. Le sue origini sono legate presumibilmente, secondo la storia, allo “Union Club” di New York o al “Saratoga Club” a Saratoga Springs sempre nella Grande Mela.
Una sorta di diatriba su quale dei due locali abbia effettivamente dato i natali a questo gustoso piatto unico a base di fette di pane tostato mai risolta ma che, comunque riconosce negli States la patria natia, tanto che il club sandwich è presente nei menù dei ristoranti americani da oltre un secolo. C’è addirittura un’opera d’arte, “Conversations of a Chorus Girl”, un libro di Roy Larcom McCardell, che lo cita già nel 1903. E come tutti i piatti che si rispettano anche per il club sandwich ci vuole la ricetta: pane bianco appena tostato, su entrambi i lati, una foglia di lattuga tassativamente di tipo “iceberg”, la pancetta fritta senza se e senza ma e pomodori, conditi con olio, sale e origano, in modo equilibrato per evitare di “spugnare” il pane. Le fette di pane saranno, poi, inumidite dall’aggiunta di maionese o senape a seconda dei gusti, spalmate in modo uniforme sull’intero spazio delle fette di pane. Al club sandwich tradizionale sono state aggiunte da subito nella sua storia anche le uova sode al suo interno. Poi come tutti i piatti sono nate le varianti, come, per esempio, sostituire la pancetta con il tacchino (o pollo). Altra proposta alternativa è la versione con fette di formaggio di varia specie, dal cheddar alla sottiletta tradizionale. Tra le versioni gourmet di moderna ideazione la varietà vegetariana con avocado e spinaci e il club sandwich “versione mare” con salmone, tonno e polpa di granchio. A renderlo completo servito nel piatto, non va dimenticato il contorno, ovvero accompagnato con “coleslaw”, (insalata di cavolo cappuccio crudo tipica americana) e patatine fritte. A Capri menzione speciale spetta senza ombra di dubbi ad Hangout Capri il “pub&cocktail bar” di Marco Soverini e Simone Aversa nel cuore dell’isola azzurra, a due passi dalla piazzetta salotto del mondo, dove si gustano panini gourmet e di qualità, e soprattutto si mangia il vero club sandwich, originale, perfetto, indiscutibilmente buono.
Nessun ingrediente fuori posto, nulla da eccepire, ordini il club sandwich e ti viene servito con cortesia e professionalità quello nato negli States, preciso in ogni fase della sua preparazione e accompagnato dalle “chips”, tagliate a mano, fresche e fritte al momento.
Insomma sicuramente, in questo locale di Capri si mangia bene, dal carpaccio di manzo con burrata e pomodorini semi-dry al polpo scottato con caponatina di verdure, dal wurstellone artigianale con pretzel agli straccetti di pollo in crosta di mandorle con salsa Thai sino alla ricca selezione di panini-burger (cheeseburger, americano con hamburger di manzo, cheddar, salsa BBQ, cipolla caramellata, bacon croccante, insalata e pomodoro, panino Hangout con doppio smashburger,
provola fritta al panko, coleslaw e anacardi spicy), arricchita dall’originale “octopus dog” (hot dog con polpo fritto, misticanza, patate al forno e senape al miele) ed una proposta per cultori della carne, con tanto di vetrina frigo a vista, fatta tra le altre cose da tagliata di manzo con erbette di campo, datterini e Grana Padano, filetto di black angus, T-bone, e costata di manzo. E a svettare, e fare di “Hangout”, a Capri e non solo, la meta assoluta del settore è il club sandwich, quello vero e originale, che da “Hangout” preparano in modo sublime.
Hangout Capri – pub&cocktail bar
Via Monsignor Carlo Serena, 9
Capri