Premio Cucina Italiana per Roma Capitale – Una splendida giornata!


Cucina Italiana per Roma Capitale

Cucina Italiana per Roma Capitale

di Patrizia Patini

L’associazione Cuochi Ciociari è orgogliosa di raccontarvi la giornata del 23 07 2024, una fantastica esperienza vissuta da uomini e donne che amano i loro territori e che, attraverso la propria cucina, ne fanno il vanto di tutta la Regione Lazio e dell’Italia intera. Ci accompagna uno dei nostri autisti di Leabus, amico di sempre, e ci lascia nel luogo storico più imponente di Roma: il simbolo dell’Impero Romano, il centro autentico della romanità che spazia dal Circo Massimo alla Bocca della Verità, dal Forum Boarium all’AraCoeli. In una calda mattina già siamo colmi di gioia e di tanta bellezza, ma il meglio deve ancora arrivare! Siamo avvolti da gente colorata e diversa che, estasiata, guarda Roma dall’alto del Campidoglio e ci spinge a godere di una limpida vista sui Fori Imperiali. Ci avviciniamo così alla Sala della Protomoteca che dopo alcuni minuti è conquistata da 100 chef in alta uniforme con “Toque” bianca dallo stemma inconfondibile della Federazione più importante d’Italia la F.I.C. (La Federazione Italiana Cuochi che dal 1968 preserva le attività dei cuochi professionisti). Siamo in dieci:

Morena Pagliaroli (Il Giardino dei Mandorli) Gabriele Lolli (Belsito) Roberta Di Legge (La Lazzarona) Annagrazia Meogrossi (Da Carmina) Mauro Prò (Da Teresa) Simone Taglienti (Luppolo e Farina) Simone Nafra (Cavaliere Nero) Renzo Noce (Trattoria Della Posta) Paolo Spaziani (Pepe Rosa) Vittorio Bastianelli (Le Cannardizie)

Siamo qui per ricevere un premio prestigioso, il Premio Roma Capitale indetto dalla Giunta Capitolina per attestare la valenza di chef che preservano “esclusivamente la tradizione culinaria regionale e tipica”. Siamo qui con il nostro referente di zona, Antonio Cristini, che da anni si prodiga per i tesserati sviluppando un confronto sincero e appassionato, (l’A.C.C. organizza eventi ed attività specializzanti per migliorare la cucina regionale, e proprio le programmazioni annuali hanno costruito un legame importante tra gli associati Ciociari. Senza dubbio è anche merito della segreteria e di tutti i dirigenti dell’Associazione Cuochi Ciociari se siamo qui oggi a rappresentare la nostra provincia di Frosinone).

Inizia la Kermesse e ogni cuoco – 70 Romani e 30 Provinciali – viene chiamato a ritirare la pergamena di rito. Non mancano all’evento i presidenti: Rocco Pozzulo della FIC ITALIA, Alessandro Circiello della FIC LAZIO e Roberto Rosati (il responsabile del Dipartimento Solidarietà ed Emergenza, uno dei lati più significativi della professione di cuoco); onora la premiazione la Giunta Capitolina rappresentata dalla Presidente del Consiglio Svetlana Celli e l’Assessore alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità Monica Lucarelli. Durante la premiazione si avvicendano anche chef importanti che hanno fatto la storia della cucina Romana attraverso le Stelle Michelin, come Anthony Genovesi e Giuseppe Di Iorio, poi arriva anche “oltre il confine” Roberto Giacobbo, una figura televisiva molto conosciuta che interpreta a pieno la filosofia del cibo, inteso come momento di aggregazione e solidarietà.

I riti si concludono con scroscianti applausi da parte di tutti i convenuti e, dopo una piacevole foto sui Fori Imperiali illuminati dal sole, ci accingiamo verso l’aperitivo offerto dalla FIC e dalla Giunta Capitolina, dove? Ma da una delle Terrazze più belle di Roma: la Terrazza Caffarelli che gode di una vista incredibilmente suggestiva e che ci permette di vedere anche il famoso Colosso di Costantino (ricostruito dalla Giunta Gualtieri per i Musei capitolini che sono proprio qui, al piano terra) … Che dire, si torna a casa più felici ma più responsabili di prima.

Tutti noi conosciamo le difficoltà del nostro lavoro e la dura fatica che ci viene richiesta per tutelare le produzioni tipiche e i produttori che le propongono a noi mediante le certificazioni di qualità e DOP, ma continueremo nel nostro obiettivo primario di dare lustro e onore alle nostre storie, sicuramente uniche, accumunate però da una stessa passione per le radici dei nostri paesi di origine, per i racconti mai perduti e per le ricette inconfondibili che denotano il nostro carattere ostinato e sentimentale. Il nostro è un pensiero unisono che protegge le eccellenze e la salute del cibo nei confronti dei nostri clienti e delle future generazioni; un pensiero doveroso verso le persone che fanno della Cucina Territoriale una cultura con la “C” maiuscola aiutando le economie locali e il turismo enogastronomico di qualità.

Grazie ai nostri amici e clienti oggi siamo arrivati fin qua a dimostrare che l’impegno paga sempre, che la consapevolezza dei propri limiti aiuta a crescere ancora e ancora.