Il portavoce della Camusso protesta su TripAdvisor: voglio mangiare senza prenotare!
di Giustino Catalano
“Un uomo entra in un bar e ….”.
In genere tutte le barzellette che si rispettino, dove come soggetti ci sono un cliente e un’esercente, cominciano così, ed io, anarchico e sinistroide non cambierò di sicuro la tradizione anche se adatterò la barzelletta alla mia maniera.
Quindi mettetevi comodi e gustatevela tutta.
“Un uomo entra in una Pizzeria di San Mauro torinese (TO). Sono le 21-21.30 di sabato e la pizzeria lavora su prenotazione. Chiede di mangiare e gli viene risposto che tutti i tavoli sono prenotati e non è possibile.
A questo punto dopo aver fatto una risata sarcastica in faccia al cameriere esce e va via.
Dopo una manciata di minuti scrive su Twitter: “Ma non è che da @pbasilico (pizeria a san mauro t.se) si sono montati a testa? Pizza solo con prenotazione. Umiltà questa sconosciuta!”
Al tweet ne fa seguito uno di un politico dei verdi piemontesi Oliviero Alotto (presidente Associazione Terra del Fuoco) il quale afferma “@magibe se è pieno è pieno. ;) Torniamoci insieme prenotando. Ne vale davvero la pena! @pbasilico”.
A raffica la risposta dell’uomo, che ormai avrete capito usare il nick magibe: “@OlivieroAlotto mi spiace non era pieno, sono scortesi ed è caro. Di pizze buone è pieno il mondo. Solo su prenotazione neppure da Cracco!”
Da qui uno scambio di tweetcon il ristoratore che interviene anch’egli per spiegare che era tutto prenotato. E un twet finale di chiusura di Magibe (diamogli un nome) da perfetto italiano “basilico guardi non ci conosciamo inizia a dare del lei. Evidentemente non era la clientela giusta per il suo locale. Nessun problema”, omettendo un italianissimo “Lei non sa chi sono io” che qui non fosse stato altro che per esigenze di spazio concesse dal social, ci stava alla grande!
Non fa ridere? Nemmeno a me. Atteso che Magibe è Massimo Gibelli, ossia il portavoce di Susanna Camusso – Segretario Nazionale CGIL.
Il ristoratore è Patrick Ricci patron di Pomodoro & Basilico, 3 spicchi Gambero rosso da 3 anni.
Ora, senza perdersi in commenti, per i quali ritengo personalmente sia superfluo anche perdere tempo, che dovrebbero spiegare ai più perché un Sindacalista, ossia un uomo che dovrebbe essere dalla parte dei lavoratori (il condizionale ultimamente è divenuto d’obbligo) si accanisca verso un ristoratore, che ha come “mission” aziendale il “vendere” a chiunque, solo perché non lo ha fatto accomodare avendo i tavoli prenotati (peraltro di sabato sera!!!) , credo sia importante soffermarsi su alcuni punti che vorrei che valessero erga omnes.
- Quando andate in un locale non comprate il locale ma un servizio.
- Se il locale lavora su prenotazione e non c’è posto non è atto di scortesia atteso che o vi sedete voi o un altro il fine del locale è l’esercizio dell’impresa, ossia la vendita.
- Nessuno è così pazzo da mandare indietro un guadagno.
- Non è carino adoperare i social per denigrare qualcuno che non aveva posto peraltro emettendo anche giudizi sui costi delle portate se non avete nemmeno avuto modo di compararli con altri. Ha sapore “corleonese”.
Detto ciò vi do però il vero finale della triste barzelletta.
Massimo Gibelli, non pago e probabilmente animato da desiderio di vendetta, ha fatto quello che fanno tutti coloro che vogliono far deliberatamente danno (e bravo il comunista sindacalista dalla parte dei lavoratori!).
Mentendo sull’orario (che comunque prevedeva prenotati di li a poco) ha rilasciato la seguente recensione su Tripadvisor.
Diceva mio nonno “Date una paletta in mano ad un uomo e si sentirà Vigile urbano, e non importa se è quella per far giocare con la sabbia i bambini a mare!”. Hic sunt Italiotes!
8 Commenti
I commenti sono chiusi.
Se questo signore andava da Mc Donald’s, poteva mangiare anche senza prenotare,detto questo vi racconto la mia ultima esperienza avvenuta due giorni fa.
Essendo anche io che sono un’operatore del settore e quando prenotano da noi a volte teniamo i tavoli anche per mezzo’ora ed anche più ( abbiamo 25 coperti) proprio questa Domenica dopo aver percorso 600 km. in auto per raggiungere un ristorante in Romagna siamo arrivati in ritardo di 15 minuti in un questo posto dove avevamo prenotato un mese prima ed avvisando del ritardo di pochi minuti,il nostro tavolo era già stato dato via ad altri commensali, quindi abbiamo aspettato in piedi altri 40 minuti per poterci accomodare finalmente.
Ad onor del vero Domenica lì a Brisighella c’era una fiera del tartufo e quindi era prevedibile avere ripercussioni di questo genere, però se uno ci tiene veramente ad andare in un posto sia di Sabato sera sia in una giornata particolare, almeno cerca di prenotare prima oppure se capita lì per caso può chiedere se si libera un tavolo magari in seconda serata.
A me colpisce la subcultura alimentare di questo signore. Invece di considerare che la pizzeria che prende prenotazioni è un chiaro passo in avanti evidenzia una cultura primitiva del primo che arriva si siede. Considera la pizzeria una cosa di serie B rispetto ai ristoranti senza sapere che oggi è il luogo nel quale le famiglie possono andare senza pensare tanto ai soldi dopo la crisi dovuta a contingenze internazionali ma anche al fatto che dobbiamo mantenere, conm tasse e autovelox, almeno un milione di persone che campano con la politica.
Infine a livello umano mi colpisce l’infantilismo di twittare e scrivere su tripadvisor senza controllare la propria pulsione. E questo sarebbe un portavoce?
Forse è meglio che la Camusso riveda chi gli cura i rapporti e vada lei in questa pizzeria per imparare l’educazione a questo cafone. Dopo aver prenotato, si intende.
Buonasera intervengo per ringraziarla innanzitutto, sottolineando soprattutto questo: la cosa più ignobile non è tanto il discorso della prenotazione o meno, questo fa parte dell’intelligenza delle persone comprendere che se gli si viene detto che è pieno vuol dire che è pieno. Io non sputerei sui soldi che potrei incassare come nessuno lo farebbe a fronte soprattuto dei costi che dobbiamo affrontare.Io credo che la parte più ignobile sia stata quella di ridere e deridere in faccia ad un ragazzo di 22 anni che con garbo si era posto.un ragazzo che sacrifica le sere della sua gioventù per guadagnare e non reggersi sulle spalle della propria famiglia. Un ragazzo che posso garantire è un simbolo di questa gioventù per l’impegno che mette nel suo lavoro nonostante quanto gli accada per via di certa gente che gli si pone con un linguaggio poco rispettoso. Vede se lo avesse fatto una persona normale poteva passare con l’attenuante della poca educazione acquisita, qua parliamo di un esponente sindacale ovvero uno che dovrebbe difendere e comprendere i diritti di un lavoratore soprattutto dovrebbe proteggerne la figura. Credo di non dover aggiungere altro. Che nonostante tutto inventa scusanti poco attendibili proprio perché in pieno torto. Ma il garbo di tacere e ammettere, può accadere a tutti di sbagliare, con una semplice scusa anche in privato non ce l’ha. Come disse un grande della sua Terra: signori si nasce. Grazie di nuovo
Patrick RICCI
Caro Luciano, condivido in pieno il tuo pensiero ed aggiungo che la gravità del fatto risiede proprio nel colpire per il gusto di far danno, chiaro segnale di “delirio di onnipotenza” tipico di una classe dirigente che sarebbe meglio sparisse al più presto perchè ci lorda anche l’aria che respiriamo.
Questo signore è stato da me taggato in un tweet e con il post sopra e come unica risposta che ha saputo trovare c’è stata il bannarmi come se avessi il desiderio di leggerlo e mi stava togliendo qualcosa.
Alcuni anni orsono mi sono trovato a Porto Marghera ad assistere ad un episodio emblematico. Bertinotti con il suo bel cappottino di cachemire e la sua erre moscia si avvicinò a dei lavoratori del polo petrolchimico che sciperavano e disse “dobbiamo resistere!”.
A questa frase uno di questi si avvicinò gli prese un lembo del paltò e gli disse in veneto (traduco) “io per comprare questo cappotto devo lavorare 10 mesi…ti piace fare il finocchio con il culo degli altri eh?”
di onnipotenza e vivono di parassitismo. A San Mauro avrebbero dovuto cacciare qualcuno o lasciarlo ad attendere perchè era arrivato lui, la “certa clientela” cui allude.
Questa gente va cacciata fuori a pedate nel culo.
La Camusso se vuol cominciare a recuperare vada a scusarsi con Ricci e vedrà che le sarà offerta anche una pizza. I veri comunisti sono così non come il sig. Gibelli.
Giusto quello che scrivi, caro Luciano. Però è anche vero che una vita fatta di programmazione smorza l’entusiamo della decisione istantanea, del desiderio dell’ultimo momento, della “voglia”, dell’umore, del clima. Certo se uno decide di andare senza prenotazione in un posto blasonato, deve aspettarsi di non potersi sedere, ma lasciateci il gusto di andare a zonzo e in giro e di fermarci dove capita. Esploratori consapevoli? Evviva anche un po’ di sperimentazione istintiva.
A me invece è capitato che dopo aver rifiutato una prenotazione telefonica per mancanza di posti il tipo abbia insistito affermando di essere un ispettore del Gambero Rosso e che stavamo perdendo un occasione.
Gentile Luciano,non entro nel merito della questione,però nella foga gli è scappato”un imparare” al posto di “insegnare”.Un errore può capitare a tutti.
Condivido tutto anche ogni punto e virgola il pensiero espresso da Giustino Catalano.