Pomodoro del Piennolo del Vesuvio Dop: come riconoscere l’originale
di Annatina Franzese
Il Pomodoro del Piennolo del Vesuvio Dop, l’oro rosso simbolo di una terra.
Peculiarità irreplicabile perché riconoscibile grazie alla sua forma e alle sue caratteristiche organolettiche.
Notizie di sequestri, in zona vesuviana, di pomodorini del piennolo del Vesuvio dop contraffatti, mi hanno condotta a rivolgere qualche domanda a Giannina Manfellotto, proprietaria insieme ai suoi fratelli Anna e Raffaele dell’azienda agricola “Terra Viva“.
Con semplicità e chiarezza, quella che, non a vanvera, possiamo definire “Nostra Signora del Piennolo Dop” ha risposto, per aiutarci verso una maggiore consapevolezza del prodotto ed un acquisto più cosciente ed informato.
Dopo nonno Raffaele e papà Antonio, Giannina ed i suoi fratelli sono la terza generazione dei Manfellotto impegnata nel settore agricolo. Lei è il front office dell’azienda, quella che, adeguandosi alle esigenze del mercato moderno e combinando le tradizioni trasmesse dal nonno all’esperienza di suo padre, ha combattuto per trasformare la produzione passando dalla vendita al mercato all’imbottigliamento ed investendo nella trasformazione.
Durante il corso della giornata, Giannina passa senza alcuna remora dal tacco a spillo allo stivale da lavoro; china sin dalle prime luci dell’alba nei campi e poi, impegnata tra le attività di laboratorio e quelle di consegna.
Fiore all’occhiello della produzione è il Pomodorino del Piennolo.
Come viene assegnato l’acronimo di dop al pomodoro del piennolo?
<<Il pomodoro del piennolo per fregiarsi dell’acronimo dop deve essere coltivato seguendo le regole di un disciplinare di produzione molto rigido. Noi produttori dal giorno del trapianto al giorno della raccolta siamo soggetti a verifiche, anche a sorpresa, da parte di agroqualità che è l’organismo di controllo della dop. Per chi, come me, non lo trasforma solo, ma lo mantiene anche fresco, diciamo che questi controlli sono effettuati in maniera molto frequente.>>
Come avvengono i controlli?
<<Lo spiego semplicemente.
Vengono prelevati del campioni e poi sigillati in bustine. Una bustina di campione resta a me ed un’altra va all’organismo di controllo.
Questi campioni rimangono sotto chiave fino all’esito delle analisi che servono a verificare che tutto avvenga secondo il disciplinare.
Il pomodoro del piennolo è la principale eccellenza del Vesuvio ed è giusto vada tutelata da sciacallaggi perché oggi è apprezzato in tutto il mondo.
La domanda è cresciuta, noi per esempio, abbiamo raddoppiato la produzione acquistando un altro terreno sempre nel nostro comune di Sant’Anastasia.>>
Come possiamo riconoscere un piennolo dop?
<<Riconoscere ad occhio un piennolo dop e distinguerlo rispetto ad un piennolo contraffatto, per un normale acquirente, è molto difficile anche perché, spesso, vengono spacciati come piennolo dop, anche pomodorini coltivati in altre regioni al di fuori della Campania. Invece, è bene ricordare, che il piennolo dop può essere coltivato solo in 17 comuni dell’aria vesuviana, tra cui Sant’Anastasia.
Bisogna acquistare solo da produttori iscritti all’organismo di controllo agroqualità, leggere le etichette attentamente anche se, mi rendo conto che ci vorrebbero degli studi anche sulle etichette perché le etichette del trasformato hanno delle regole mentre quelle del fresco ne hanno delle altre.
Tuttavia, nel caso in cui ci trovassimo di fronte ad un piennolo, bisogna controllare il lotto e se l’etichetta è numerata. Perché, fondamentale per le etichetta del piennolo, è la numerazione.>>
Vi sentite tutelati nella salvaguardia di questo prodotto?
<<Assolutamente si.
Le forze dell’ordine e gli uffici competenti svolgono dei controlli a tappeto e quasi giornalieri per tutelare la dop.>>