Polignano a Mare, Tuccino e il mare vivo nel piatto
Via Santa Caterina, 69
Tel.080.4241560
www.tuccino.it
Sempre aperto, chiuso il lunedì
Ferie a dicembre e gennaio
La precedente scheda sul ristorante Tuccino a Polignano a mare
Per capire quanto sia profonda la cultura del pesce in Puglia bisogna visitare questa bella veranda di tradizione, con vista sul porticciolo e, come spesso accade al Sud, anche su un manufatto incompleto a bordo mare. Qui, molto prima che i fighetti modaioli di città scoprissero il sushi, inteso per errore in italia come sinonimo di pesce crudo, don Pasquale ha creato una formula che ha pochi eguali in Italia partendo da un piccolo chiosco sino a questo per ristorante con ampia sala, un salottino per fumare e tanta tanta luce azzurra.
Entrate, a sinistra c’è il banco del pesce e scegliete, un po’ come adesso finalmente si usa a Napoli alla pescheria Murcucci e da CrudoRe in piazza Vittoria. Inizierà una esperienza unica. Per gli amanti del genere anche ostriche e salmone di qualità, ma i duri e puri si indirizzeranno decisi sui frutti di mare, i crostacei e i pesci da taglio in un vero e proprio tripudio di sapore mediterraneo, accompagnato da una buona carta dei vini ricca di pugliesi, italiani e francesi oltre che di bollicine.
Tuccino è dunque un classico, l’esempio di come si dovrebbe fare ristorazione in riva al mare e che purtroppo è così difficile da trovare perché pochi locali puntano davvero sulla qualità del pescato assumendosi l’investimento. Filosofia ben ripagata dalla clientela affezionata che riempe il locale e che adesso vede anche tanti stranieri passare di qui.
Il mio consiglio è lasciar fare: il servizio è professionale e collaudato sui grandi numeri. Poco ingessato come si conviene in un locale in riva al mare. Date qualche dritta e poi fate fare alla disponibilità del pescato.
Non che per me sia un problema, ma non troverete una spina neanche a pagarla perché la tecnica di taglio e di pulizia del pesce è assolutamente chirurgic, perfetta. Vi dovrete solo godere il mare crudo o con le leggere marginature che ne esaltano la sostanza.
In genere il percorso è un crudo, un cotto e un cucinato.
Buonissimo il polpo fritto con il sarago.
L’interemezzo è una sorta di pinzimonio pugliese con il cocomero barattiere che si trova proprio in questa area che ha come punta del compasso Fasano. Fresco, simile al cetriolo ma più fresco e delicato. Ed è l’ideale per separare le diverse fasi del pasto.
Di maniera e ben cotte le due paste.
Chiusura con i gelati di Polignano, attività molto diffusa nella città di Domenico Modugno in una rincorsa verso la qualità, oppure con un semplice sorbetto.
La mia idea è che non potete dire di aver mangiato pesce in Italia se non siete passati di qua.
Dai 50 in su, con ricarichi professionali sui vini che fanno girare la cantina.
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
sono anni che almeno due volte l’anno passo da quelle parti…..in particolare entro il primo maggio, quando poi comincia la “ferma” per la raccolta dei ricci!!!!!
Concordo con tutto quanto scritto…….il crudo di scorfano poi…….indescrivibile.
La memoria viaggia all’indietro di trent’anni esatti, quando, giovane funzionario di banca, ebbi la fortuna (soprattutto enogastronomica) di essere trasferito per lavoro a Bari: si aprì lo sconfinato ed inimmaginabile orizzonte della cucina pugliese, e già allora Tuccino rappresentava un portabandiera al vertice della ristorazione “tutto mare”.
Che dire? Dopo questa segnalazione farò l’impossibile per tornarvi, anche per scoprire nuovi abbinamenti enoici, frutto della crescita esponenziale della vitivinicoltura pugliese (già, perchè tanti anni fa il panorama non era certamente quello attuale!).