Bellona (Ce), ‘A Luna Rossa. La pizza di Dario Pascarella tra lievito madre e canotti eccellenti
Pizzeria ‘A Luna Rossa Bellona
Via Vinciguerra 106
Tel. 0823.966858
www.ristorantealunarossa.com
Aperto la sera
Pizze da 4 a 10 euro
di Tommaso Esposito
La passione è all’origine.
Lorenzo Pascarella era sommelier a con Rosannna Marziale a Le Colonne.
Poi se ne è venuto qua.
Ha acceso i fuochi in cucina dove ci sta mammà, sorella e cognato.
Il forno in pizzeria dove ci sta il fratello Dario che già quando aveva 14 anni e frequentava l’alberghiero pensava di diventare pizzaiolo.
In sala presidia ancora papà Sabatino, che da una vita governa tra i tavoli e sa consigliare la scelta agli ospiti.
Ambiente familiare, rustico, caldo e accogliente.
La mise en place eccola.
Ma tutto sarà ancora più bello se il nuovo sogno si realizzerà tra qualche mese.
Trasferimento in un casolare antico ristrutturato per creare un relais.
Intanto scorriamo il menu per la pizza.
La scelta è vasta, ragionata, invitante.
Si nota dalla cura nella scelta delle materie prime.
Pomodoro.
E soprattutto olio.
Quello della casa, ma anche qualche siciliano.
Poi l’impasto.
Dario Pascarella lavora con farine locali di tipo 0.
Molta idratatazione.
Lievito madre naturale, che lui stesso cura quotidianamente e rinfresca da anni.
Lunga maturazione dopo lo staglio, fino a 30 ore.
Il forno è artigianale.
Di quelli che per tenerli ce ne vuole, ma fa miracoli.
Manualità particolari, non convenzionali.
Ammacca con perizia e infarina nella ciotola.
Guarnizioni e abbinamenti che lasciano capire il passaggio del pizzaiolo in cucina da chef.
Si è cominciata la cena con il crocchè di patate, ma la scelta dei fritti e degli sfizi sarebbe stata variegata.
E subito una San Marzano con fiordilatte e briciole di pane aromatizzato all’aglio.
Si sente tutto il profumo del pomodoro, si apprezza la levità dell’impasto, la persistenza del suo piacevole aroma e sapore non neutrale. Vezzosa, ma efficace la scelta delle briciole di pane aromatizzate all’aglio.
Quello che talvolta desideri ancora, sganciandolo dai semplici ricordi gastronomici e portandolo alla realtà. Viene esaltato dalla speciale lievitazione.
Anche la struttura della pizza ne porta le stimmate.
Taglia M.
Cornicione pronunciato, alveolato, strutturato.
Disco di spessore maggiore della napoletana napoletana.
Tipico, diciamo, della matrice casertana.
Eppure morbido, scioglievole, non mollicoso.
Una grande pizza, insomma.
Del resto la fantasia al pizzaiolo non manca.
Eccovi una carrellata di quanto si può assaggiare.
La Specialità con fiordilatte di Agerola, pomodorini, prosciutto, grana, rucola e bocconcini di bufala.
La Norma con melanzane, fiodilatte, pomodoro e ricotta salata.
La pizza Bianca con tonno e la sua variante rossa con pomodorini cicliegino freschi.
La Vegetariana senza latticini solo con verdure saltate in padella a mo’ di caponata.
La Diavola del Cilento con fiordilatte, salsiccia piccante e pomodori secchi cilentani.
Autunnale con ricotta, zucca, noci e Conciato Romano.
E per finire in dolcezza una Bianca con pere. C’è il gorgonzola dop, il fiordilatte di Agerola. Le pere sono tagliate a fette sottilissime. Le mandorle croccanti per un gradevolissimo, profumato crunch.
Un grande equilibrio.
Imperdibile è la Pizza Figliata. Un dolce tipico locale dalle origini rinascimentali. Una sorta di sfogliata ripiena di noci e miele del quale ho ampiamente parlato in un mio articolo per L’Espresso Napoletano non linkabile purtroppo in rete.
E poi un elegante, ma fresco sorbetto alla mela annurca.
Ah, Bellona è considerata la Città della Pizza. Questo perché qui c’è stata in passato un grande fermento di pizzerie specializzate nel preparare una sorta di pizza XXXL, una pizza pie all’americana.
Ma ora qui ci sta ‘A Luna Rossa.
Ed è tutta un’altra storia.
Provare per credere.
Un commento
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Ecco come dovrebbe essere LA pizza.