Roma, pizzeria La Gatta Mangiona di Giancarlo Casa: un evergreen di qualità

Giancarlo Casa
di Virginia Di Falco
Siamo ancora a febbraio, ma il nuovo mese è alle porte e quindi trovate tra le proposte scritte alla lavagna la pizza stagionale Marzolina, una delle più riuscite de La Gatta Mangiona. Carciofi croccanti e pancetta gustosissima che si scioglie languida al calore appena fuori dal forno, su un disco di grande leggerezza.
Sala immutata, così come il servizio (tra le ragazze ai tavoli c’è sempre la figlia di Giancarlo) garbato e senza fronzoli. Forse sono aumentati i gatti appesi alle pareti e sulle mensole. Si sa, i veri collezionisti non smettono mai.
Ormai ha superato i 25 anni questo locale che per primo ha cambiato il mondo pizza a Roma segnando una svolta nella noiosa querelle su pizza napoletana vs pizza romana e (orrore!) tra pizza ‘alta’ e pizza ‘bassa’. Giancarlo Casa è stato cioè il primo a capire che studio di farine e lievitazione, selezione di prodotti di pregio erano la chiave per proporre una versione moderna di un alimento con una storia gloriosa alle spalle ma sfibrato da una offerta stanca quando non di scarsa qualità.
Con, in più, l’idea di accompagnare la pizza con vino e champagne quando (ripetiamo, 25 anni fa) il binomio pizza-birra era più inscalfibile del tungsteno.
Insomma, qui si torna più che volentieri. Ancora oggi la pizza non tradisce, lieve, dal disco sottile e con un cornicione appena pronunciato, senza mai esagerare, e che dunque si gusta insieme alla farcitura anche perchè non ‘panoso’.
Fritti ogni volta perfetti, con supplì da podio.
E a proposito di lavagna, date uno sguardo alla chiusura dolce, ne vale sempre la pena.
qui di seguito la scheda del 21 marzo 2018:
di Virginia Di Falco
Una certezza granitica il menu dei fritti e delle pizze di Giancarlo Casa alla Gatta Mangiona. Si torna sempre volentieri, meglio ancora nei giorni infrasettimanali e qualche minuto prima delle otto, in modo da trovare una sala più tranquilla. Il servizio gira spedito, per pizze e supplì non si ha che l’imbarazzo della scelta. E il consiglio resta quello di leggere con attenzione la lavagna con l’offerta del giorno. A marzo, ad esempio, tra le specialità del mese trovate la ‘marzolina‘, con l’abbinamento davvero riuscito di caciocavallo molisano, carciofi saltati e veli di lardo picato Re Norcino.

Gatta Mangiona Pizza Marzolina
Una pizza dall’impasto sempre profumato e soffice, base sottile, cottura indovinata.
Gustosa anche la pizza ‘Morolo’, pescata nella sezione delle bianche, con fiordilatte di Morolo fatto a mano con latte a crudo, melanzane ‘quasi fritte’ e prosciutto di Parma.
Fritti, come dicevamo, sempre all’altezza della fama del locale – arrivato ormai al suo diciottesimo anno – con supplì tra i più buoni di Roma. E dove anche un piattino di carciofi fritti diventa un antipasto prelibato.

Gatta Mangiona Pizza Morolo

Gatta Mangiona, i carciofi fitti
Se poi capita anche a voi di avere tra i commensali qualcuno che viene in pizzeria … ma non ha voglia di pizza, niente paura. Funziona bene anche la cucina, e la carbonara, ad esempio, non è niente male.
Da annotare, infine, la possibilità di abbinare, con proposte della casa in menu, birre speciali – e anche champagne – alle pizze.
Insomma, la Gatta Mangiona si conferma un vero punto di riferimento a Roma per una pizza che rientra nella categoria ‘all’italiana’ ma che – per sofficità e scioglievolezza – può definirsi … parente stretta della napoletana.

Gatta Mangiona, carbonara
di Virginia Di Falco
(scheda maggio 2016)
La Gatta Mangiona di Giancarlo Casa sta per diventare maggiorenne. Una figlia che gli ha dato parecchie soddisfazioni e così lui, con la moglie Cecilia e l’amico e socio Sergio Natali, sta festeggiando il diciottesimo compleanno già da qualche mese, con una serie di serate, di quelle che piacciono tanto al pubblico affezionato e agli amici. Serate a tema, dedicate a vini importanti, a degustazioni di champagne, a scambi con chef o con altri maestri della pizza. Ma che hanno tutte in comune quel quid che Giancarlo cerca davvero sin da quando ha aperto: il confronto, lo scambio, la condivisione di esperienze per tirare fuori sempre nuove idee (e nuove pizze).

La Gatta Mangiona, i pizzaioli
Certo, quando hanno cominciato, nel 1999, la rivoluzione della pizza così come la stiamo vivendo oggi era al di là da venire. Nessuno dedicava attenzione ad un alimento considerato fast food per definizione, laddove il concetto di velocità (nella consumazione) era sinonimo di superficialità (nella fattura). Quasi nessuno parlava di di tempi e modalità di cottura e lievitazione, nè di farine, nè di ricerca delle materie prime da utilizzare.
Figuriamoci poi a Roma, dove un cornicione un po’ più alto e più gonfio lo trovavi con la frequenza di una gondola sul Tevere. E Giancarlo invece ci ha lavorato tanto: sulla forma, sulla consistenza, sulla lievitazione, e sui prodotti da metterci sopra.
E la clientela non solo è arrivata numerosa, ma si è anche fidelizzata, nonostante altre buone pizzerie nate negli anni successivi, riconoscendone implicitamente il ruolo di apripista.

La Gatta Mangiona, zoom sulla pizza verdura e salsiccia
Di sicuro Giancarlo Casa non si è mai accontentato di questo successo, nè tantomeno seduto: non ha mai fermato la sua voglia di investire, di conoscere, di confrontarsi. Lo trovi nelle serate di beneficenza, alle inaugurazioni dei colleghi, a lavorare a quattro mani con gli chef e i pizzaioli più conosciuti; agli stand dello street food di qualità, ma anche a provare nuove pizze, magari con pochi amici, insieme a qualche buona bottiglia, nelle ore di chiusura del locale.
Ma, soprattutto, lo trovi ogni sera alla Gatta Mangiona: a dare un’occhiata ai ragazzi che sfornano, alla cassa e tra i tavoli, dove non manca mai di girare per chiedere ai clienti come sta andando.
E a noi l’ultima volta è andata proprio bene: la sala girava meglio del solito, e nonostante l’ora di punta del weekend era solo un po’ caciarona, come ti aspetti che sia una pizzeria; il servizio rapido, veloce, ma sempre cortese e pronto.

La Gatta Mangiona, il supplì
L’offerta complessiva è come al solito ricca e viaggia sempre su due binari: la lavagna, con le proposte del giorno, e il menu scritto, non solo di pizze, ma anche con qualche primo e secondo piatto di carne, contorni, insalate. La carta dei vini (circa 200 etichette) e delle birre (circa 70) pensata e ben organizzata è un altro dei tratti distintivi di questo locale.

La Gatta Mangiona, il fritto vegetale
Fritto misto vegetale e suppli questa volta forse sotto tono rispetto al solito: un po’ moscetto il primo e senza effetto ‘telefono’ il secondo anche se con una cottura del riso praticamente perfetta.
Le pizze, invece, tutte in ottima forma: un cornicione non invadente che si lascia mangiare, un buon punto di cottura che dà, cioè, il giusto spazio a morbidezza e umidità, una lievitazione che ha fatto il suo corso (e lo si capisce soprattutto dopo cena e durante la notte, al solito: perché si sta bene).

La Gatta Mangiona, zoom sulla margherita
La margherita con fiordilatte, pomodoro, basilico e un pizzico di parmigiano, è sempre una conferma; praticamente si scioglie in bocca e fa sciogliere anche tutti i bla bla bla sulla storia senza fine della sintesi tra pizza romana e pizza napoletana. E’ buona. E questo basta.

La Gatta Mangiona, bufala e pomodorini
Più ricca, grazie alla mozzarella di bufala, quella con i pomodorini; molto saporita, piccantina e di sostanza la Calabrese, con caciocavallo silano, nduja e pomodori secchi.

La Gatta Mangiona, la calabrese
Tra le pizze bianche una delle più gustose resta la Gateau, con patate, fiordilatte, stracchino, e prosciutto cotto (e forse sarebbe anche meglio senza rosmarino, così da far scattare prima l’effetto amarcord agli amanti del gattò napoletano).

La Gatta Mangiona, la Gateau
Sempre indovinata anche la verdura e salsiccia, con fiordilatte e verdura ripassata; una certezza certa, per chi non ama azzardare, la classica con rughetta e pomodorini.

La Gatta Mangiona, rughetta e pomodorini
Per chiudere, una ricca carta dei dessert curata personalmente dalla moglie Cecilia: non perdetevi, tra le creme della Gatta, quella al mascarpone con amaretti e moscato di Pantelleria e, soprattutto, la crema alla vaniglia con le scaglie di cioccolato.

La Gatta Mangiona, la crema vaniglie e cioccolato
In conclusione, una decisa conferma per un locale che merita di essere considerato tra i primi in città per qualità della pizza. Conferma che fa tanto più piacere in una fase in cui il successo del mondo della pizza genera spesso fenomeni di rampantismo e improvvisazione. Il lungo percorso di prove, ricerca e condivisione di Giancarlo Casa fa della Gatta un caso da studiare per molti giovani che intraprendono questa attività.
PS
La vera figlia di Giancarlo e Cecilia non si chiama Gatta, i diciottanni li ha già compiuti, e collabora con il papà in sala. La sua cortesia e il suo sorriso sono un motivo in più per tornare.
La Gatta Mangiona
Via Ozanam, 30-32 (Monteverde)
Tel. 06.5346702
Aperto solo la sera
Chiuso: mai
www.lagattamangiona.com
Dei pezzi di Virginia, contenuti a parte (da sempre molto interessanti), apprezzo molto la recente svolta fotografica. Mi sembra di essere ritornato bambino…guardo prima le figure!!! :D