Pizzeria Du de Cope a Verona di Giancarlo Perbellini
Pizzeria Du de Cope a Verona
Galleria Pellicciai, 10
Tel. 045 595562
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso mercoledì
Il bello di questa pizzeria è che è pensata da un cuoco di grande mestiere che non ha nulla da esibire ed è concentrato sui clienti.
Nel centro di Verona, l’arredo è allegro, curato nei dettagli, la firma di Giancarlo Perbellini è all’ingresso ma all’interno non ci sono celebrazioni dell’ego come invece capita ogni tanto di vedere nelle pizzerie con gigantografie del pizzaiolo. Ma,come si dice, la classe non è acqua ed essere low profile per molti è un difetto più che un segnale preciso di alta professionalità.
Ci sediamo in sei dopo aver prenotato e la pizzeria è sotto stress perchè piena, ma alle 20,30 precise il nostro tavolo è libero e pronto per il secondo giro, il nostro.
Il menu prevede anche una parmigiana di melanzane su cui puntiamo dritti, insalate di vari tipi fra cui quella di polpo, una tartare. Insomma spazio amche a chi non vuole pizza. Molto ampia la scelta di birre e buona carta dei vini con ricarichi giusti. Finale di dessert con l’iconico millefoglie di Perbellini, veramente una nuvola, tiramisu e gelato artigianale che ci riporta agli anni ’60. <del resto non dimentichiamo che la famiglia del cuoco è rinomata a Verona proprio per i dolci.
Ma veniamo alle pizze.
La prima cosa che ci è piaciuto è che non esiste il termine gourmet nel vocabolario di questa pizzeria pur essendo firmata da un cuoco tristellato. Segno, anche questo, che la sostanza, come il potere, si esercita e non si esibisce.
Potremmo definire lo stile “italiano di ispirazione napoletana”, ossia l’impasto è un aspetto autonomo su cui poi si ragiona di ingredenti: insomma, non è scioglievole come la napoletana (sia tradizionale che contemporanea) ma non è neanche rigida: una via di mezzo insomma, come erano un tempo le pizze di paese. Il risultato finale, grazie alla qualità dei prodotti i cui fornitori vengono citati, è molto buona, proprio per le caratteristiche dell’impasto si gode di più se si scelgono pizze più robuste, noi non resistiamo davanti ad una nduja con stracciata di bufala e cipolla a crudo tagliata sottile, ottime anche la salsiccia e friarielli.
La mano del cuoco di professionale si vede proprio nella capacità di centrare i diversi abbinamenti raggiungendo sempre un punto di equilibrio finale che rende il morso piacevole.
Una esperienza da fare perchè completa il progetto di Perbellini nella città scaligera aggiornando la proposta gastronomica ai tempi che cambiano entrando nella sostanza della proposta senza voler stupire a tutti i costi.