Pizzeria Da Michele in lutto, addio al decano Luigi Condurro
in lutto. L’annuncio secco di un epilogo inatteso: «Con tristezza diamo la notizia è venuto a mancare il Maestro e Decano della Pizzeria Don Luigi Condurro».
Scompare così il testimone di uno stile inconfondibile e impermeabile ad ogni moda: solo marinara e margherita, olio di semi e pizza a ruota di carro che straborda dal piatto. Ambiente spartano, birra o bibita gasata.
Un idealtipo inconfondibile che ci conduce nel grembo di Napoli, nel palato dei Napoletani, invidiato in tutto il mondo.
Una lezione per tanti giovani pizzaioli che sgomitano, spesso senza avere capacità, alla ricerca di strani abbinamenti che si rivelano essere scorciatoie al successo personale e commerciale come la puttanata della farina integrale che trasforma la pizza in un biscotto immangiabile e indigesto.
Luigi Condurro appartiene all’epoca in cui si è formato il modello della pizza napoletane non a caso martedì scorso si è tenuta qui la cerimonia di consegna delle firme per il riconoscimento Unesco.
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Leggete l’articolo di Luciano Pignataro sul Mattino di oggi.
Riepilogo perfetto dei requisiti della vera pizza napoletana: margherita e marinara SOLTANTO; bando alle astruserie.
Elogio di un “ritorno alle origini di un modello capace di superare tutti i mantra modaioli del momento”; auspicio di rinnovato uso della ‘nsogna e , soprattutto del “latticino”. Finalmente la rivendicazione di una coraggiosa verità: “latticino” per la margherita (cioè fior di latte); giammai mozzarella.
Osservazioni graditissime ad “un talebano del territorio” come me.
Una prece per l’Anima di Don Luigi ;
Da Giacobino concordo con sanfedista.Sul muro della pizzeria,in bella mostra,cè da tempo un manifesto anti astruserie,a dimostrazione che il problema sussisteva da tempo.