Dieci pizzaioli insieme a pranzo da Carmnella: la prima ammaccata non si scorda mai:-)
di Rocco Andrisani
Pizzeria Carmnella a Napoli. Pranzi come quello al quale ho avuto il piacere di partecipare lanciano un segnale molto forte al cosiddetto “mondo pizza”, soprattutto in momenti in cui si fa un gran parlare del prodotto pizza e della sua tutela.
È di pochi giorni fa la notizia della decisione da parte dell’Italia di candidare l’arte dei pizzaiuoli napoletani all’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità.
Nel frattempo alcuni giovani promesse dell’arte bianca campana, tra cui Diego Vitagliano della pizzeria 18 Archi e Gaetano Giglio della pizzeria Giglio ad Acerra, trascinati dall’istruttore e consulente per gli impasti Francesco Cammarota, si davano appuntamento per una pizzïata in amicizia. C’erano pure Mauro Autolitano e Gaetano Paolella.
Il ring? Carmenella di Vincenzo Esposito, da cui tanti hanno cominciato a muovere i primi passi o, per meglio dire, le prime ammaccate.
Il Maestro Vincenzo ha accolto il nutrito gruppo di pizzaioli come meglio non si poteva, con un bel giro di frittura ad aprire le danze.
La pizza più scelta è stata la Munaciello, con Vincenzo Esposito che si è poi soffermato a raccontare storia e successo di un ripieno bianco che ha fatto piangere di gioia anche Gennarino Esposito e Massimo Bottura durante l’ultima edizione di Festa a Vico.
È stato quindi il turno della nuova creazione, la “Sciupafemmina”.
Credetimi, dire che “si è fermato l’orologio” è riduttivo.
Incredibile il gioco e contrasto di sapori, con la cipolla di Montoro messa a cruda che inevitabilmente donava freschezza e profumo.
Grande foto di gruppo e standing ovation per la “Margherita sbagliata”, un vero e proprio must!
Insomma, giornate come questa, tra stima e affetto reciproco tra colleghi dovrebbero essere la regolarità in questo mondo!
La speranza, per la prossima edizione, sarà quella di vedere ancora più adesioni!
Alla Pizzeria da Carmnella la prima ammaccata non si scorda mai:-)