Pizzeria Carmnella, qui la pizza è sempre buona ed ora è pure Verace Napoletana
Via Cristoforo Marino 22- 23 (zona Galileo Ferraris)
Tel. 081.5537425 – 339.2613464
Aperto sempre
Chiuso domenica
Marinara 2,50, Margherita 3 euro; speciali da 5 a 7.
di Tommaso Esposito
Vincenzo Esposito con orgoglio tiene fra le mani il diploma dell’ Associazione Verace Pizza Napoletana che gli ha consegnato Massimo Di Porzio, il Vice Presidente.
Lo dedica a papà Salvatore e atuua la famiglia della sua bella pizzeria-trattoria.
La storia di Carmnella è questa: nonna Carmnella, appunto, aprì un’osteria a Napoli nel 1892 e la portò avanti oltre settanta anni.
Vive ancora nei ricordi e nei piatti del locale che porta oggi il suo nome e dove cucina la nipote Carmela, andata in sposa a Salvatore Esposito che fu capo pizzaiuolo al Trianon.
Di giorno è trattoria, ma è sempre pizzeria.
Ci sono i tavoli di marmo e l’arredo è spartano.
Al forno, costruito da Mastro Ernesto di suo pugno, bada Vincenzo, figlio di Carmela e Salvatore. E fin quando papà è stato al bancone Vincenzo rispettosamente ha alzato le mani.
La formula è quella giusta, collaudata per anni: farina, poco lievito, acqua, sale e lungo è il riposo della pasta. Sono buone le materie prime.
Il pomodoro è San Marzano dop e il fiordilatte è garantito.
Per la cottura niente pampuglie, soltanto tronchetti di legna: la vampa non serve, ci vuole il forte calore.
Perciò la margherita, e pure la marinara, sembrano proprio quelle d’un tempo, sottili, cornicione basso, ben cotte, per nulla croccanti, assai profumate di pane appena sfornato.
La Pizza dei Tre Desideri è sempre più richiesta. Mette insieme Margherita, Salsiccia con Friarielli in una metà del cornicione; i cicoli e la ricotta di fuscella nell’altrà metà a mo’ di ripieno.
Qui non si fanno pizze fritte, ma ci sono i gusti speciali. Assaggiate il calzone Santa Lucia, ma se proprio avete gran fame è il caso di prendere Pizza Maximilian con prosciutto crudo, pomodoro, rucola, parmigiano tutto a fresco.
Oppure Scugnizza oppure Contadina. Sull’una c’è carne tritata; sull’altre c’è pure il salame. Insomma non c’è che da scegliere, la lista è copiosa.
Il servizio è sempre cortese, si beve birra italiana, ma c’è anche un vinello.
Oltre le pizze c’è buona cucina: non manca il ragù e neppure la genovese. Provate il gattò di patate, non sarete delusi.
I prezzi sono per tutti e invogliano a sedersi a mangiare, sia per il pranzo che per la cena.