Pizzeria Bijou a Parigi, toh chi si rivede: Gennaro Nasti con la pizza allo champagne!
di Monica Caradonna
Pizza e champagne può essere un vezzo. Una moda. Ma una pizza allo champagne?
La risposta arriva da un napoletano a Parigi, Gennaro Nasti che da Bijou la pizza con l’impasto alle bollicine l’ha inserita addirittura in carta. «Ho iniziato a sperimentarla e a proporla inizialmente solo su ordinazione – spiega Gennaro – ma poi un giorno è arrivato da Bijou un responsabile commerciale di una importante azienda di champagne che, in anonimato, ha provato l’impasto. Solo dopo è iniziata una fortunata collaborazione».
Ha creduto in lui addirittura Laurent-Perrier che ha deciso di adottare il piazzaiolo partenopeo sostenendo la sua ricerca che oggi ha portato alla creazione di alcuni abbinamenti che valgono il viaggio nella Ville Lumièr. Dodici ore di lievitazione grazie a una miscela al 70% base champagne con una semola di grano duro per un risultato dagli aromi fruttati ma mai invasivi con una proposta di gusti che sono sempre ispirati all’Italia e alle sue tipicità gastronomiche. Lardo di colonnata, pomodori di San Marzano e di Corbara, sei in tutto le tipicità che Gennaro usa nella sua cucina, basilico che arriva direttamente dalla Sicilia, burrata e stracciatella, invece, dalla Puglia, da Andria, da dove giunge anche il blasonato olio del frantoio Muraglia che, oltre ad essere ingrediente imprescindibile nelle preparazioni, è un prezioso oggetto presente su ogni tavolo di Bijou.
«Con le aziende mi piace creare un rapporto che vada oltre a quello commerciale, perché perché se Napoli è famosa nel mondo per la pizza Margherita, io qui parlo di identità italiana in maniera più globale» racconta Gennaro. Ed è così, ad esempio, che a Parma è andato a selezionare, scegliere e marchiare mille prosciutti come sono 20 le forme di parmigiano che ha scelto per la sua cucina.
«La mia ambizione è lasciare buone sensazioni in chi viene a trovarmi. La gente deve andar via da qui con il sorriso» chiosa Nasti.
Una squadra affiatata e corposa quella di Bijou dove per trenta coperti ci sono dieci persone che rendono piacevole la cena, un maitre che coordina i lavori di sala e un sommelier, con una cantina con 150 etichette, che propone abbinamenti a tavola.
Bijou
10 rue Dancourt
75018 Parigi