La pizza sospesa a Napoli: forno caldo, cuore caldo.
Tra le foglie di basilico e la montanara si nasconde una polpetta
di Marco Galetti
Questa splendida Margherita, a ben guardare, è un omaggio floreale, petali profumati ed inebrianti, il gesto del pizzaiolo napoletano vale più di un’orchidea che arriva inaspettata a mezzo Interflora che consegna emozioni dal 1908
Tra le foglie di basilico e la montanara si nasconde una polpetta, sotto i petali del fiore più ricercato dall’Intelligence si cela un pizzaiolo napoletano dal cuore grande così.
Ho camuffato le foto e nascosto eventuali indizi, ma la storia, in rigoroso anonimato, la devo raccontare.
Quello che conta per smuovere i nostri cuori induriti non sono i nomi ma i comportamenti, gesti naturali di pochi potrebbero diventare consuetudine di molti, basta davvero poco nel quotidiano, senza aspettare eventi catastrofici, per fare del bene, è sufficiente mettere a fuoco, conosciamo tutti benissimo quel che ci rifiutiamo di vedere solo perché la povertà spaventa.
Dopo una serata con amici a base di irresistibili (tanto che non li ho fotografati) tranci a raffica degustati, pagati e non documentati sugli schermi di LP, scambio due parole col pizzaiolo napoletano in missione, speriamo permanente, al Nord.
A Napoli alcuni lasciano la pizza sospesa, gli dico
Lo faccio da sempre, mi risponde
Perché non me l’hai mai detto…
Sono cose che si fanno in silenzio, non mi sembrava bello
Ma è bello quello che fai, parlarne con un amico non è sbandierarlo…mentre contribuisco realizzo che fare del bene è continuità, non occasionalità, è una forma di senso civico impartito, è l’amore per gli altri che ci hanno insegnato e che andava appreso, non mostrato a spot, prima di uscire lo abbraccio e gli dico, senti, ti posso mandare una persona che conosco, abita qui in zona, magari gli accenno della pizza sospesa, cercherò di trovare le parole…
…la persona che ha perso quasi tutto ma non la dignità è andato in pizzeria per la pizza sospesa chiedendo quanto doveva per la birra e il caffè…quando gli hanno detto che era già tutto pagato ha ringraziato ed è tornato a casa…quella in affitto, fredda, senza la figlia che si è sposata, senza la moglie che se ne è andata con un altro…poi mi ha chiamato, mi ha ringraziato e mi ha detto, ho visto che fanno anche il pollo arrosto…
Oggi sono tornato in pizzeria e ho ringraziato il pizzaiolo, gli ho raccontato del perché conosco quel signore, quel poco che faccio, quel poco che so, ci siamo guardati, gli ho detto del pollo arrosto e ci è venuto da piangere, poi il napoletano dal cuore d’oro mi ha detto, dì a quel signore di venire qui tutte le volte che vuole, questa è casa sua…
2 Commenti
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Che bella storia. E che bello esempio. Grazie Marco.
Se tutti ricordassero Matteo 25, 31-46……..”ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere…… i giusti invece alla vita eterna”…..