Pizza della settimana: Tris dei fratelli De Maria Pizzeria I Vesuviani abbinata al Rosé Aglianico Paestum Tempa di Zoè
di Antonella Amodio
Per l’impasto
300 gr farina tipo 0
50 gr farina di farro
265 gr di acqua a temperatura ambiente
2 gr di lievito di birra fresco
10 gr di sale fino marino
10 gr olio extravergine oliva.
Condimento
200 gr di mozzarella di bufala conservata in frigo
200 gr latte fresco
200 gr di parmigiano reggiano
300 gr pomodorini del Piennolo del Vesuvio
100 gr di pesto genovese
Sale, aglio, timo, maggiorana, rosmarino e basilico
Preparazione
Sciogliere il lievito in 200 gr d’acqua, aggiungere tutta la farina e mescolare leggermente con un cucchiaio di legno e lasciar riposare l’impasto grezzo ottenuto per 20/30 minuti a temperatura ambiente. Trascorso il tempo cominciare ad impastare aggiungendo il sale e in un paio di volte la rimanente acqua e l’olio. Lasciare l’impasto ottenuto sul piano da lavoro coperto per altri 30 minuti, dopodiché effettuare delle pieghe e porlo in un recipiente adatto alle sue dimensioni per un’altra ora, poi trasferire nella parte bassa del frigo per 20 ore.
Nel frattempo preparare la crema di parmigiano portando a bollore il latte, poi lontano dal fuoco aggiungere tutto il parmigiano e mescolare energicamente. Filtrare e riporre in frigo fino al giorno dopo.
Per i pomodorini del Piennolo tagliarli a metà e adagiarli in una leccarda da forno cospargendo di spezie e porre in forno a 120º per 2 ore. Il giorno dopo prendere l’impasto raddoppiato dal frigorifero lasciandolo un’ora a temperatura ambiente ed effettuare delle pieghe. Lasciare di nuovo raddoppiare per circa 3 ore
Accendere il forno al massimo della temperatura e farlo scaldare per circa 30 minuti. Stendere il panetto cercando di non sgonfiarlo, metterlo in una teglia 30×40 e condirlo con la crema di parmigiano e la mozzarella di bufala tagliata sottile, infornare posizionando la teglia nella parte bassa del forno e cuocere per 10 minuti e altri 3/4 minuti al centro del forno.
Tagliare la pizza a quadratini e condirla con pesto di basilico genovese e i pomodorini del piennolo precedentemente preparati.
Rosé Aglianico Paestum Tempa di Zoè
Un vino di costa, dove l’ aglianico ( e un piccolo saldo di uve locali ) matura con il vento cilentano che porta nei vigneti la brezza marina. È una sintesi di sole, mare e collina dove il colore rosa chiaro e delicato con sfumature corallo racconta del breve contatto delle bucce col mosto. La scia iodata è un tratto distintivo del profilo organolettico, che si intreccia con la scorza di arancia rossa, con la fragola e con la pesca. Al palato è fresco e sapido, in perfetto equilibrio tra morbidezza e acidità.
Un commento
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Che dire.Tra un Fiano di montagna ed uno Zero rinnovato ma sempre nel flysch Cilentano scolpito questo rosato che Bruno de Conciliis alla moglie ha dedicato sa parlare d’amore perché punta dritto al “cuore” FM