Pizza-brunch: Giovanni Santarpia ospita Gennaro Battiloro ed è sold out!
Cosa è e come nasce il pizza-brunch?
Gennaro Battiloro l’avevo adocchiato via Facebook: le sue pizze m’avevano incuriosito, sono andato a provarlo nella sua sede lavorativa – la Kambusa a Massarosa – e l’ho, successivamente, convinto a far da socio a Giovanni Santarpia, solo per un giorno.
Ecco come mi sono inventato il pizza-brunch, una degustazione di pizza partecipativa: tre pizze di Giovanni Santarpia, tre pizze di Gennaro Battiloro – fiduciario per la Toscana di AVPN – da degustare con calma in una profumata domenica di avanzata primavera, nel bel borgo di San Donato in Poggio (FI).
Sfruttando le potenzialità di FB l’evento va esaurito in meno di 24 ore: mettiamo a sedere 55 persone, qualche aficionado che ritorna, sempre con gran piacere, al Palazzo Pretorio e qualche neofita che interviene per la prima volta ad una mia giornata di studio gastronomico: perchè, è bene sia chiaro, abbiamo fatto divulgazione e conoscenza della vera, quella buona, pizza napoletana!
Concordati i dettagli, sedata la comprensibile trepidazione da parte di Gennaro Battiloro che dovrà esibirsi fuori casa, con un forno che non conosce, s’arriva al giorno fissato: domenica 10 maggio 2015, a pranzo!
Si parte con un classicone di Giovanni Santarpia, la mastunicola al “burro del Chianti” di Dario Cecchini, il famoso macellaio di Panzano in Chianti a cui fa seguito una divertente variazione di Margherita di Gennaro BATTILORO.
Un gran classicone, la zucca e pancetta di Giovanni SANTARPIA non poteva mancare.
Replica, con la marinara scarola e bottarga di cabras, Gennaro BATTILORO sorprendendo tutti con la freschezza e croccantezza e l’ottimo equilibrio della bottarga di una “marinara” sapientemente re-inventata.
A seguire salsiccia e friarielli: un superclassicone interpretato magistralmente da Giovanni SANTARPIA.
Ultima pizza, di Gennaro Battiloro, con impasto multicereali, una variazione ben gestita dal classico impasto napoletano: manzo di pozza della Garfagnana, pecorino garfagnino e bietolina all aceto di mele e miele.
Siamo già (quasi) sfiniti ma la pizza_sorpresa del padrone di casa va affrontata: pur essendo oramai piena risulta sfiziosa la pizza soprassata e zest di limone che merita di sicuro di entrar in carta, stabilmente.
Si chiude, lasciando una bella atmosfera amichevole e collaborativa: due artigiani, a mio giudizio tra le migliori espressioni della pizza in Toscana, che si son divertiti a condivider lo spazio lavorativo divertendosi e facendo divertire tutti i presenti.
Un plauso anche al fornaio che collabora con Giovanni Santarpia al Palazzo Pretorio: Simone Bonechi ha gestito i diversi impasti con grande professionalità.
Da ripetere, quanto prima: che ne pensi, Giovanni, proviamo ad organizzare il ritorno a Massarosa da Gennaro?
;-)
3 Commenti
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Posso dire con gioia e piacere che io c’ero!
Quando si tratta di mangiare e bere con Sabino Berardino non si rimane mai delusi…
Un esperienza unica e abbastanza rara quella che abbiamo vissuto domenica…di solito gli chef fanno sfide e non collaborano…ed invece in questo caso, come giustamente precisato da Sabino, ha prevalso l’ “amore” per il proprio lavoro e per le materie prime.
Un doveroso grazie di cuore a tutti i protagonisti di questo splendido “pizza brunch”!
Ringrazio, Sabino Berardino per il “lavoro” di passione che mette nelle proposte. Sapendo quanto la passione sia “esigente” di tempo, complimenti. Ai pizzaiuoli, che dire..GRANDI!! Anche qui la parola d’ordine è passione, pizze ricercate nel gusto, eleganti nell’armonia, stuzzicanti nella farcitura. Un percorso sensoriale eccellente ancor prima della piacevolezza del semplice mangiare. Lievitazione, maturazione straordinaria e Farcitura da grand gourmet. Abbiamo scelto una blanche de Bruxelles, ottima con tutto il percorso degustativo grazia anche alla nota di brett che non disdiceva,aiutando nelle pizze più complesse la pulizia gustativa, invogliando al nuovo boccone.
Dimenticavo…55 persone a tavola… grande lavoro nell’uscita delle pizze. Sintomo di estrema professionalità. Un plauso va anche a Bonechi che gestiva il forno. Non facile per le pizze “fuori casa” mai infornate prima.
GRAZIE. Ora non resta che il ritorno da Battiloro…Sabino a te la palla!!!
grazie, davvero !
;-)
per il ritorno la palla è in primis ai pizzajuoli, vediamo se li ri-metto d’accordo !