Pizza a canotto, pizza tradizionale. Le Centenarie: le mode passano, la tradizione resta
Il 30 giugno scorso sulle pagine social dell’Unione Pizzerie Storiche Le Centenarie compare un post con la scritta “Le mode passano, la tradizione resta”.
Era, in quel periodo, la risposta di Salvatore Grasso e degli altri centenari alle provocazioni di Briatore.
Sul tema poi intervennero Gino Sorbillo, il presidente dell’associazione Pizzaiuoli Napoletani Sergio Miccú e tanti altri.
Una polemica quella sulle ragioni della pizza che si era poi placata.
Complice la vittoria di 50TopPizza ex aequo de I Masanielli di Francesco Martucci e Una Pizza Napoletana di Anthony Mangieri, in un momento di grande attenzione sulla pizza e di naturale crescita di un settore che si confronta e si interroga su impasti, cornicioni, topping, modalità di cottura, è riesploso sui social il dibattito su tradizione/innovazione.
E Salvatore Salvo riprende il concetto precedentemente espresso dalle Centenarie in un post in cui chiede “ma le tradizioni possono essere sostituite da una moda?”.
La risposta è arrivata immediata dall’Unione Pizzerie Storiche Le Centenarie presieduta da Salvatore Grasso che appunto aveva già espresso in maniera chiara la propria posizione e dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, guidata da Sergio Miccú che da anni si batte in difesa della tradizione.
“Tante nuove proposte, gourmet,canotto,contemporane confermano – ci dice Salvatore Grasso, Presidente delle Centenarie – la ineluttabile importanza della tradizione in un mondo che si cerca di cambiare ma che di base rimane sempre quello di un tempo , perché la perfezione non si può migliorare. La pizza napoletana nasce perfetta come l’acqua: come disseta l’acqua non ti disseta nulla!
Finché le pizze si faranno con le mani, l’impasto diretto e il forno a legna, la pizza napoletana sarà sempre quella che facevano i nostri nonni e che facciamo tutt’ora ancora oggi nelle pizzerie Centenarie e in quelle che propongono ancora oggi la pizza tradizionale.
Poi chiamatela come volete ma la base rimane ,comunque,sempre quella.
Noi infatti abbiamo da sempre asserito che “le mode passano, la tradizione resta” come testimonia il post pubblicato sulla nostra pagina a giugno scorso”.
“La tradizione è tradizione, non è una moda.
La pizza napoletana – afferma Sergio Miccú, Presidente dell’Assciazione Pizzaiuoli Napoletani – ha dimostrato di superare le guerre, le carestie, il colera e di accomunare ricchi e poveri, regnanti e popolani.
Quando gli impasti contemporanei supereranno il tempo e lo spazio così come la pizza napoletana ha fatto in questi due secoli e si affermeranno anche loro come “tradizione” non saranno più bollati come una moda. Nel frattempo, ossia almeno per altri due secoli – ironizza Miccú – la tradizione della pizza napoletana non potrà essere soppiantata”.