PIWI i vitigni resistenti tra sostenibilità ambientale e qualità
di Monica Bianciardi
Un approfondimento sui vitigni resistenti condotta da Nicola Biasi, wine maker trentino tra i primi a puntare sulle PIWI (Pilzwiderstandfähig ovvero vitigni resistenti agli attacchi fungini ) che insieme a Werner Morandell ha tenuto un interessante masterclass durante il Merano Wine Festival.
Un argomento spinoso quello dei PIWI le prime ricerche sulle varietà resistenti risalgono a circa due secoli fa. La storia dei PIWI nasce in Francia a metà del XIX sec. quando alcuni viticoltori francesi importarono barbatelle di ibridi resistenti alle malattie della vite dall’America. La resistenza delle piante anche alla Fillossera di cui però potevano essere portatrici ne ostacolò la diffusione ed alla fine del 1934 vennero addirittura bandite dalla Francia e le uve prodotte destinate alla distillazione. Malgrado i divieti governativi l’Institut français de la Vigne e du Vin nel 1953 censì molte di quelle varietà che ancora si trovavano su suolo Francese, grazie alla fiera opposizione di alcuni viticoltori che si erano rifiutati di distruggerli.
Da allora il processo di selezione è in atto da vari decenni nel quale sono stati effettuati anche vari e molteplici re-incroci con cultivar europee, tra le varietà di vite da vino e le varietà di vite americana resistenti alle malattie fungine. Oggi in Italia si trovano soprattutto nelle regioni del Nord in cui il freno burocratico ha da poco allargato le maglie delle restrizioni permettendone la loro coltivazione. Nel 2005 da Roma ci furono forti resistenze all’introduzione dei PIWI provenienti soprattuto dalla Germania (Freiburg), e dalla Svizzera, dovuto soprattutto all’estraneità delle tipologie sul suolo nazionale. Vincoli e restrizioni di carattere sia legislativo che burocratico, non hanno certamente facilitato la diffusione di tali vitigni, che in ogni caso non ha scoraggiato alcuni produttori convinti della sostenibilità che tali specie offrono unita ad un alto livello qualitativo. Anni di studi per ottenere in modo naturale e non modificato geneticamente una specie di vitigni che possono fare a meno di trattamenti con un guadagno ambientale ed economico notevole. La robustezza di questa tipologia di piante permette di ridurre drasticamente i trattamenti con rame e zolfo in modo da determinare maggior vitalità alla terra ed alle viti, con conseguente minor spreco di acqua e conseguentemente di limitare molto anche l’utilizzo di macchinari in vigna. Un approccio che sposta la bilancia della viticoltura verso il mantenimento dell’ecosistema naturale espresso in un abbattimento delle emissioni di CO2 dell’ 80% attraverso una riduzione degli interventi sia in vigna che in cantina. I PIWI conosciuti anche come “super-bio”, permettono ai viticoltori di prevenire i trattamenti anziché curare con antiparassitari, offrendo una sorta di chiave di volta per una viticoltura sostanzialmente libera da interventi fitosanitari ed offrendo contemporaneamente un panorama variegato per stili e tipologie, decisamente appagante.
Il nostro presente non “ci capita”. Noi ne siamo responsabili.
Tasting notes
Terre di Ceralto Ceralto Bianco Veneto 2017 Vitigni. Johanniter 60% · Bronner 40%. ai piedi delle piccole Dolomiti, a 700 metri di altezza.
Colore giallo paglierino chiaro e trasparente. Vino dalle caratteristiche olfattive nette, dettato da sensazioni saline, agrumate con erbe aromatiche e pepe bianco. Al gusto fresco e teso reso succoso da parte morbida il finale è sapido.
Primus – 2017 – Tenuta Santerhof BIO 100% Solaris
Fermentazione ed affinamento in acciaio.
Giallo paglierino intenso e trasparente. Frutto tropicale maturo, fiori gialli, lieve nota erbacea, sensazione salina. Palato largo e avvolgente, con freschezza e sapidità a bilanciare il sorso in cui ritorna la nota dolce.
Bianco delle Venezie Limine 2017, Mix di Fleurtai 90% e Sauvignon Kretos 10%. Fleurtai è derivato dall’incrocio di friulano con varietà asiatiche.
Colore paglierino con riflessi dorati. Salvia, rosa gialla,menta mela, pera, sentori di frutto tropicale buccia di arancia, mela golden, frutta secca. Al gusto entra morbido allargandosi in un gusto appagante dalla vena fresco sapida che finisce in un finale di fiore ed agrumi.
Vin de la Neu 2016 Johannitter 100%
Il nome che non lascia dubbi circa la provenienza fredda dei vigneti di Coredo, Alta Val di Non, a circa mille metri d’altitudine i quali sono sommersi dalla neve per buona parte dell’anno. Fermenta in barrique di rovere francese da 225 lt.
Vino con sfumature odorose nordiche che mischia note di pietra e freschi fiori bianchi ad agrumi gialli succosi, menta ed erbe spontanee. Aggraziato con giusto grado di morbidezza e profondità di indole riservata, complesso e verticale con un carattere sinuoso e raffinato corredato da molta freschezza, assolutamente in sintonia con le peculiarità ambientali dove maturano queste uve.
Lieselehof Brut 2015 Souvignier gris 100%
Spumante metodo ancestrale che utilizza lieviti indigeni. Perlage sottile e diffuso, con bouquet intrigante in cui note dolci di crosta di pane e mela caramellata, si alternano a note fresche erbacee, mandarino e fiori bianchi. Carezzevole e vivace dai tratti agrumati il palato resta composto con un finale dolce quasi mielato.
Vino del Passo Solaris 100% 2017 Passo Mendola, a 1300 metri d’altitudine.
Giallo paglierino luminoso. Complesso e corredato da profumi di litchi e sambuco, rosa gialla, fiori d’acacia, lime, pesca, pepe bianco, lieve nota erbacea. Istintivo e con palato polposo, il vino ha struttura ed entrata energica con la freschezza che si prolunga in finale dato da uno scheletro minerale di sapidità e nota ammandorlata.
Thomas Niebdermayr Abendrot 2015 Souvignier gris.
Orange wine che effettua una lunga macerazione sulle bucce, proveniente dai vigneti di Appiano Monte, vicino alle buche di ghiaccio, Maso Hof Gandberg, lato orientale, 520 m s.l.m.
Colore limpido dai riflessi ambrati i profumi vertono su toni agrumati in cui si distinguono la buccia di arancia il mandarino cinese, spezie orientali e liquirizia con spunti di pietra focaia. Al palato propone una propria personalità data dalla freschezza e dalla materia in cui ritorna la corrispondenza degli agrumi con finale leggermente tannico.
Vin de la Neu 2013 Johannitter 100%
Cristallino con luminosi riflessi oro verde, il ventaglio olfattivo apre con toni dolci variegati con tonalità raffinate e sottili mai invasive. Albicocca, fiore giallo, camomilla, pesca, in cui spiccano le erbe aromatiche, tocchi salini e di pietra focaia. In bocca piacevolezza immediata, in cui ritorna la parte aromatica con finale pulito ed elegante.