Pitraia Monogram 2021 di Tenute Gregu: un Vermentino di Gallura fuori dai soliti canoni
di Raffaele Mosca
Certi vini non hanno bisogno di chissà quali spiegazioni: anche in assenza di storytelling – e in questo caso potremmo pure scomodare immagini di vigne tra rocce granitiche che guardano un mare dal colore trasumanante – riescono ad andare dritti al punto. È il caso del Pitraia Monogram 2021 di Tenute Gregu: non il Vermentino sardo più facile da identificare in una degustazione bendata, ma tra i più completi assaggiati negli ultimi tempi. Degno di un grande Chenin della Loira per cifra stilistica e posizionamento. A qualcuno 95 euro per un bianco di quelle zone possono sembrare una follia, ma la verità è che gioca un campionato diverso rispetto alle orde di vini galluresi senz’arte né parte che inondano la ristorazione di mezza Italia, rendendo un’immagine distorta di questo areale vitivinicolo chiave della Sardegna.
Pitraia è prodotto a partire da uve attaccate da muffa nobile e raccolte tardivamente. Ha un colore dorato intenso e un naso ipnotico: idrocarburi, spezie, aria di mare e un fondo più dolce di cotognata e canditi, la punta di zafferano tipica dei bianchi da uve botritizzate. Potrebbe rendere un’idea di dolcezza, ma il residuo zuccherino è pressapoco nullo e la sferzata marina conferisce energia trascinante. Il finale è soffice e allo stesso tempo tonico, caleidoscopico in retro-olfatto: chiama abbinamenti con piatti stravaganti di mondi lontani… ma anche con le solite linguine con la bottarga!
Gli altri vini di Tenuta Gregu
Valido l’altro Vermentino di Gallura di punta, Selenu 2023: classico, preciso, da bere in disinvoltura ora o tra un paio d’anni. Semplice e godibile il Cala Granis 2022, Carignano fuori zona, mentre il Grehos 2019, super blend di autoctoni e vitigni internazionali, cerca di affiancare il Pitraia sul fronte dei rossi, ma al momento non riesce a centrare il bersaglio. Confidiamo in un miglioramento nelle prossime vendemmie!