Piedirosso dei Campi Flegrei 2010 delle Cantine dell’Averno | Voto 82/100
Uve: Per ‘e palummo
Fermentazione e maturazione: acciaio e bottiglia
Prezzo: da 1 a 5 euro
Vista: 5/5 Naso: 22/30 Palato: 22/30 Non Omologazione: 33/35
Giusto per farvi capire subito dove vi trovate: siete a Pozzuoli, affacciati sul lago d’Averno, uno specchio d’acqua dalla forma ellittica che occupa l’antico cratere dove i romani posero l’ingresso agli inferi. Cento metri sotto di voi, subito sulla sinistra, giacciono le rovine del Tempio di Apollo. In lontananza, a ore 12, il costone dello Scalandrone; dall’altra parte c’è il lago Fusaro.
Nel mezzo, il cratere vulcanico spento, nato più o meno 4.000 anni fa, coperto da acque immote e scure; le ripide pareti che lo circondano sono coperte da boschi mentre quelle a pendenza dolce, proprio sotto di voi, sono occupate da vigneti, in parte terrazzati. Vigne straordinarie, quando in fioritura, nel loro pieno splendore, offrono un colpo d’occhio impagabile.
Eppure è curioso come in questo luogo dove il verde e la natura splendono si racconti che in passato le acque esalassero tanto acido carbonico e gas da non permettere la vita agli uccelli: così il nome Avernus, dal greco Aornon, luogo senza uccelli.
In questo scenario nasce il sogno di Emilio e Nicola Mirabella, due fratelli, per quanto mi riguarda due amici di lunga data, soprattutto Nicola con il quale abbiamo condiviso tante bevute sin dai tempi del corso sommelier Ais. Era il 2000, con Franco Continisio come Maestro. Sì, s’è fatto anche quello Nicola, un corso per imparare a stare dinanzi a un bicchiere, ma non per sciorinare prosopopea a tavola, magari al ristorante, ma più semplicemente per imparare a leggere il vino, soprattutto il suo, “suo” anche se prodotto per tanti anni da altri a cui conferiva le uve.
Frattanto, un po’ alla volta, con il fratello hanno rimesso a nuovo il vecchio cellaio di famiglia, comprato i ferri del mestiere – tutti quelli utili e indispensabili -, chiamato in aiuto in cantina uno bravo, Carmine Valentino. Tutto questo senza nel tempo perdere mai di vista il vigneto: poco più di un ettaro e mezzo, a piede franco, tutto a per ‘e palummo con viti tra i 40 a i 60 anni d’età; poi altri 40 quintali circa di falanghina conferitegli dalle vigne confinanti di alcuni parenti. Tutto lì intorno al lago insomma. Appena 4.000 bottiglie in tutto, una per ognuno degli anni del lago, verrebbe da dire.
Il 2010 è il debutto: vendemmia svolta tutta a mano, con passaggi ripetuti in vigna: alcune particelle infatti sono giù, sul lungolago, in contrada Canneto, altre invece sulle terrazze che arrivano fin su via Strigari. Le uve pigiate col torchio, come si faceva un tempo, e lasciate fermentare in solo acciaio. Col 2011 appena in cantina invece si sta già lavorando a qualcosa di maggiore slancio: una falanghina, solo quella, che fa anche un breve passaggio in legno (di quelli piccoli e vecchi, ndr). Ma questa è un’altra storia che poi vi racconto. Promesso.
E’ molto severo Nicola, e pignolo. Raccontandomi dei suoi vini si dice abbastanza soddisfatto della falanghina, ancora poco convinto di questo per ‘e palummo: “l’idea è certamente un’altra, il piedirosso è una brutta bestia, ci stiamo lavorando su duramente, ma abbiamo una sola possibilità l’anno di metterla in pratica, per cui non vogliamo aver fretta, dobbiamo saper attendere”.
Invero non mi è dispiaciuto affatto questo vino. E’ vero, manca di lunghezza, al naso come in bocca, ma ha tanta piacevolezza, un ventaglio olfattivo di tutto rispetto ed un tessuto gustativo di estrema godibilità; mi ricorda, ad ogni sorso, quanto questo varietale sia sempre da tenere in considerazione quando si parla di vino oggi, di quei vini, intendo, capaci di conquistare il consumatore immediatamente, al primo sorso, per piacevolezza e serbevolezza (oltre che per il prezzo, qui davvero encomiabile). Duemila bottiglie. Quattro euro franco cantina. Dovreste fare a cazzotti! Per quanto mi riguarda, buona la prima Nicò!
Vigneto e cantina in Pozzuoli, I rampa Lago d’Averno, 2. Sito: No – Mail: [email protected] – Tel. 348 4950387 (Nicola Mirabella) – Ettari: 1,7 – Enologo: Carmine Valentino – Bottiglie prodotte: 4.000 – vitigni: Falanghina, Piedirosso.
3 Commenti
I commenti sono chiusi.
Mamma mia, piu’ flegreo di cosi’ non si puo’!!! Ci fu uno sguardo tra me e Emilio Mirabella in una sera d’inizio estate 2010 a testimonianza della bonta’ di quel vino alla prima uscita etichettata. Vi esorto a provarlo oppure ad aspettare il 2011 che si prospetta essere una vera bomba flegrea… Bravo Nicola, bravo Emilio, sono con voi. Avanti cosi’!!!!
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Adelante Campi Flegrei !!!