Piedirosso 2007 Campi Flegrei doc Colle Spadaro
Uva: piedirosso
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
«Sulla collina degli Spadari» dove i romani forgiavano le spade e «’ncoppe e’rumane» poco più sopra, dove i romani abitavano. è qui che ho trovato questo Piedirosso, anzi un Signor Piedirosso… con una marcia in più … l’uva marsigliese dai piccoli acini come il pepe, dal forte potere colorante, vitigno autoctono o storico, di vecchie generazioni, su terreni sabbiosi e a piede franco, scomparso e poi recuperato da Luigi e Restituta di Meo de I Vini della Sibilla con il wine maker dei vulcani, Roberto Cipresso e qui a Colle Spadaro da Luca Vivenzio e la sua famiglia. Solo acciaio ( i miracoli di una grande uva e del paziente affinamento in bottiglia). Si presenta consistente e di colore rosso rubino appena tendente al granato, di media trasparenza. Al naso ha un ingresso flessuoso, frutta matura dolce, amarene sotto spirito, poi l’inconfondibile nota vegetale e ancora note da evoluzione, odore di foglie di tabacco ammassate, pepe nero, anice, un’aria balsamica e una leggera nota fumè. Buona davvero la freschezza al palato, ben in equilibrio con eleganti tannini ed i 13° alcol, finale lungo, sapido e avvolgente.
L’azienda è assolutamente familiare, di quelle famiglie vere che non esistono quasi più. L’amore per la terra, per i luoghi e per gli animali è quello che avrebbe incantato Gino Veronelli, così come l’orgoglio per le vigne a conduzione praticamente biologica anche se non certificata. Piante spettacolari a piede franco di oltre cent’anni, condotte a spalliera, fantastica esposizione a sud ovest con un panorama mozzafiato, nei giorni limpidi si vede fino a Ventotene. Le meraviglie ce le abbiamo sotto il naso e lasciamo che vadano in rovina…
La vendemmia cade di solito tra la prima e la seconda settimana di ottobre ed è eroica visto che i terrazzamenti sono praticamente strapiombi e in vigna ci si arriva a piedi o con un piccolo trattore. Oltre al piedirosso, l’azienda produce falanghina e catalanesca ed ha conservato l’impronta agricola con i prodotti locali, cioè del luogo: le conserve di pomodoro, le famose «bottiglie», prodotte a norma di legge ma con il fascino di quando le famiglie lavoravano fianco a fianco nei cortili. In un’altra parte dei terreni si allevano, in piccola quantità, mucche, capre e maiali, dai quali Luca – esperto macellaio – produce esclusivi e introvabili salumi.
La storia della famiglia Riccio – Vivenzio è affascinante, di quelle da romanzo. Il fondatore dell’azienda agricola Ciro Riccio, detto «Giro e’ Schiass» per le guance rosse in viso, iniziò nel 1952 a recuperare l’antica coltura della vite autoctona sulla collina degli Spadari, Le sue cure, consapevoli e costanti, hanno prodotto piante forti e preziose. In punto di morte, Ciro fa promettere a Luca, il marito di sua figlia Antonietta, di curare l’azienda agricola. Luca accoglie questa investitura: capisce che questo è il suo futuro e molla la precedente attività, tre macellerie ben avviate e una vita di città. è da allora che tutte le fasi della vinificazione, dal grappolo alla bottiglia, sono svolte – fatta eccezione per l’ enologo Antonio Pesce, rigorosamente in famiglia dove il controllo della qualità è fondamentale.
Maria, figlia di Luca, giovane e appassionata donna flegrea ha in testa l’amore per la terra, va avanti determinata con un solo desiderio avverare un sogno: comunicare al mondo la passione per questa sua meravigliosa terra fatta di eccellenza e contraddizioni.
Tutto questo in un Piedirosso? Provatelo! Lo abbinerei ad una cucina terragna di verdure, ad una pasta e patate con la provola, al baccalà con le cicerchie dei Campi Flegrei o ad un coniglio all’ischitana, magari in occasione di una rustica festa di vendemmia sul Colle degli Spadari…
Sede a Pianura, Contrada Spadaro 13
Tel. 081.5871547
Sito: http://www.collespadaro.it
Email: [email protected]
Enologo: Antonio Pesce
Bottiglie prodotte: 30.000
Ettari: 4 di proprietà
Vitigni: falanghina, catalanesca, piedirosso, uva marsigliese