Piccini una storia di vino con le radici nel Chianti classico
di Marina Betto
E’ nel cuore del Chianti Classico che tutto ha avuto inizio tra Radda, Gaiole e Castellina, è qui che negli anni “60 nasce la prima cooperativa dell’intera zona quella degli Agricoltori del Chianti Geografico, soci fondatori legati per appartenenza al territorio. Da una produzione di 2000 ettolitri si passa velocemente ai 13.000 ettolitri per diventare alla fine degli anni “80 una tra le più grandi realtà toscane con una produzione complessiva di 45.000 quintali di uva per annata e 1,2 milioni di bottiglie, tutte un’espressione autentica del Chianti venduti sia in Italia che all’estero. Due etichette in particolare entrano nella storia dei vini toscani Contessa di Radda Chianti Classico e il Chianti Classico Riserva. Nei primi anni 2010 la cooperativa respira aria di crisi e nel 2015 la sua storia si intreccia con quella della famiglia Piccini che la acquisisce nel 2018. Il progetto imprenditoriale di Piccini 1882 comprende oltre il Chianti Classico, La Maremma, l’Etna e il Vulture ma il prestigioso marchio del Geografico rappresenta sicuramente qualcosa in più per Mario Piccini, 5° generazione nel mondo del vino, che vuole portare avanti con orgoglio quella che è una vocazione straordinaria di questo particolare territorio toscano, diventando un punto di riferimento per la comunità di viticoltori che hanno lavorato da sempre per la cooperativa. A Riccardo Cotarella, chiamato ad affiancare l’enologo Alessandro Barabesi che tesse quel delicato ma indispensabile filo di relazioni con i viticoltori locali, il compito di mettere in risalto le caratteristiche e la qualità dei vini con particolare spirito di attualizzazione e innovazione da sempre abbracciato da Piccini. I vini del Geografico si dividono nella produzione del Chianti Classico, la linea della Contessa di Radda che è prodotta da uve coltivate ad altitudini più importanti e i vini del Borgo della Terra legati a San Gimignano. Il progetto Piccini 1882 conta 5 tenute che insieme raggruppano 200 ettari di vigneti di proprietà più 500 degli Agricoltori del Geografico per una produzione che ha superato i 17,7 milioni di bottiglie e un fatturato di 6,7 milioni di euro.
La conoscenza di questa variegata realtà vitivinicola e imprenditoriale parte dalla Fattoria di Valiano, azienda nel Chianti Classico a Castel Nuovo Berardenga (SI) “ è la casa di famiglia e rappresenta un sogno realizzato” racconta Mario Piccini. Qui dei 230 ettari 75 sono a vigneto, tutti a conduzione biologica. Ci troviamo a 350 m. di altitudine su suolo formato da argilla e scheletro fatta eccezione per il cru Poggio Teo dove c’è sabbia e scheletro.
Poggio Teo 2019 Chianti Classico DOC Valiano, 90% Sangiovese e 10% Merlot ha un bel naso di rose e frutta, scorza d’arancia, bocca minerale e succosa con ingresso morbido, giusta astringenza e freschezza. Una parte del Sangiovese fa un passaggio in barrique.
6.38 Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2018 Valiano è un blend di Sangiovese, Merlot e Cabernet. Possiede un’anima profonda leggermente animale; si percepiscono sentori di sottobosco, frutta e funghi, humus e terra. Buona astringenza tannica e lunghezza.
Poggio Teo Riserva 2018 Chianti Classico DOCG Valiano, 100% Sangiovese, nasce da suolo sabbioso; è floreale con deciso sentore di uva passa, prugne, erbe aromatiche. Un vino fine, sorso teso, leggero con vena amaricante. Se ne producono 6.000 bottiglie che vanno sullo scaffale a 20 euro.
San Lazzaro 2018 Chianti Classico DOCG Gran Selezione Valiano nasce da suolo ricco di scheletro. Sfodera un ampio ventaglio di profumi in cui spicca l’arancia, la legna arsa sul fondo, orzo, carruba e nocciole. E’ un sorso lungo con un tannino ancora un po’ verde ma si tratta di una nitida espressione del territorio.
Vino in Musica Toscana IGT 2018 bio, 50% Sangiovese e 50% Cabernet Sauvignon, affinato separatamente in barrique, sprigiona sentori di peperone e ciliegie, un vino dal timbro deciso e accattivante.
La Tenuta Moraia si trova invece in provincia di Grosseto in Maremma, dal 2000 proprietà della famiglia, 170 ettari di cui 60 coltivati a Sangiovese, Vermentino, Cabernet, Merlot, Syrah, Alicante e Chardonnay per produrre vini improntati all’immediatezza e alla tipicità.
Tenuta Moraia Vermentino Maremma Toscana Bio DOC 2019 dai sentori di salvia e mandorla, nocciola e limone. Una parte è una vendemmia tardiva e il 5% fermenta in legno.
La terza azienda toscana Villa al Cortile si trova a Montalcino mentre in Basilicata si trovano i 15 ettari di vigna di Regio Cantina per produrre Aglianico del Vulture.
Regio Cantina Donpà Aglianico del Vulture 2018 ha un naso fine di frutti e fiori, arancia sanguinella e tannino importante e integrato; un vino dotato di un’incredibile freschezza e persistenza, sicuramente longevo è già pronto e perfetto da bere subito.
In Sicilia, sull’Etna tra Castiglione di Sicilia e Linguaglossa si trova l’azienda Torre Mora.
Scalunera Etna Rosato 2020 Torre Mora da uve Nerello Mascalese, profuma di lampone e fragole è molto ben bilanciato con un finale finemente minerale.
Gli agricoltori del Chianti Geografico festeggiano quest’anno il loro sessantesimo anniversario e la cooperativa regala al pubblico la linea prestigiosa dei Terzieri del Geografico, Radda, Gaiole e Castellina, i comuni della lega del Chianti nata nel “400 a difesa di Firenze. Sono tre Sangiovese in purezza, tre vini in cui la differenza la fa il territorio di provenienza delle uve, una dimensione quindi diversa per ognuno, che si deve a detta dell’enologo Riccardo Cotarella avvertire nel bicchiere.
Ponente 2019 Chianti Classico DOCG Geografico viene prodotto da uve di Castellina in Chianti. E’ delicato con sensazioni fini e note piccanti al naso e di piccoli frutti rossi. Il vigneto di provenienza ha 20-25 anni e l’affinamento avviene in botti di Allier.
Tramontano 2019 Chianti Classico DOCG Geografico è un vino di Radda dove trova maggiore spazio il frutto, i fiori, gli agrumi, dalla bocca fresca e leggiadra e una certa struttura che si allunga e permane. Le vigne sono di età compresa tra i 15-20 anni, l’affinamento avviene in botti di rovere di Slavonia per un anno.
Levante 2019 Chianti Classico DOCG Geografico è vino di Gaiole con maggiore profumo, struttura e tannino, decisa sapidità e lunghezza, profondità gustativa. Anche qui le uve provengono da viti di 15-20 anni di età mentre l’affinamento avviene in botti di Allier.
Verticale di tre Contessa di Radda Chianti Classico Riserva 2015, 2016, 2018
Contessa di Radda 2018, 90% Sangiovese e poi Cabernet Sauvignon, si apre con sentori profondi di fungo; in bocca ha un ingresso morbido subito seguito dalla freschezza e da un tannino setoso. Quel tocco di Cabernet si sente e gli regala maggiore spessore.
Contessa di Radda 2016 svela un bouquet di fiori appassiti, fragole, spezie dolci, chinotto, incenso ed erbe aromatiche, china. E’ dotato di armonia, di espressività gustativa.
Contessa di Radda 2015 è il più contratto tra le tre annate prese in considerazione. Le spezie, l’arancia, i chiodi di garofano esprimono finezza, il tessuto del vino è integrato ma risente del passaggio in legno.
Verticale di tre Montegiachi Chianti Classico 2015, 2016 e 2018
Montegiachi 2018 riporta con i suoi sentori alla terra, ai bulbi, ai fiori di iris, alle more, alle prugne mature, alle spezie. Ingresso morbido e succoso, pieno e appagante con un finale sottile e persistente.
Montegiachi 2016 è fatto di una vera e propria stratificazione olfattiva costituita da frutta, fiori, spezie, incenso, pan pepato, pan di spezie, erbe aromatiche. Il sorso mette il tannino in evidenza ma si tratta di un’astringenza delicata.
Montegiachi 2015 risulta meno espressivo quasi ritroso a svelarsi, deve accompagnare un pasto per risultare armonico.
La Collezione Oro nasce dal desiderio di Mario Piccini di raccogliere sotto un’unica bandiera i migliori vini italiani, partendo dalle colline toscane dove la punta di diamante è rappresentata dal Chianti Riserva ma via via si sono aggiunte diverse etichette nella Collezione come quelle che parlano della stagione estiva che si presentano con bottiglie serigrafate con disegni simbolo del mare.
L’Orvieto DOC e il Rosato IGT fanno parte di questa collezione legata alla stagione, accattivanti in questa veste vogliono proporre il vino in modo semplice e allegro senza rinunciare alla qualità e allo stile. Top wine della Collezione Oro è Sasso al Poggio, 60% Sangiovese, 20% Merlot e 20% Cabernet, un vino che parla toscano e porta in tavola la tradizione di questa regione italiana con le sue note balsamiche ed leganti.