Pesca turismo, Jazz Festival di Pescara e Cantine Tollo


Franco Ricci e Carlo Borromeo raccontano le caratteristiche dei pesci catturati nella rete di posta

di Marina Alaimo

Le Cantine Tollo sono una cooperativa sociale dai grandi numeri: ben 900 soci conferitori, 3.350 ettari coltivati, 12.300.000 bottiglie prodotte all’anno, 32.000.000  di euro l’ultimo fatturato. Con queste cifre assume automaticamente un ruolo di primaria importanza nell’economia e nella storia di Tollo e dell’intero areale. La cooperativa nasce nel 1960 in risposta alla terribile crisi economica post bellica, che spopolava i paesi dell’Abruzzo con una emigrazione disastrosa. Il vino di Tollum era noto già in tempi molto remoti e la comunità ha cercato di risollevarsi mantenendo le proprie radici di esperti viticoltori. Anche la scelta di preservare la propria identità vitivinicola è stata fondamentale per la riuscita di questo ambizioso progetto.

Aperitivo con pane e pomodoro e cococciola spumante

 

Cococciola spumante di Cantine Tollo

 

Franco Ricci socio barca pesca turismo Flying Fish

Si allevano tutt’oggi con la tipica pergola abruzzese i vitigni storici: Montepulciano d’Abruzzo, trebbiano d’Abruzzo, pecorino, passerina, cococciola. La cooperatina pertanto è intimamente legata al territorio che sostiene con grande impegno.

pecorino

 

Cococciola

Tanto da decidere di cooperare nel progetto di sviluppo della pesca turismo lungo la splendida costa teatina dei trabocchi. Ma anche di diventare partenship del Pescarajazz Festival, il  festival del jazz più antico d’Italia. A bordo del peschereccio della cooperativa Flying Fisch il direttore commerciale delle cantine Tollo, Maurizio Primavera, insieme al comandante Giorgio Tiberio ed agli esperti di pesca Franco Ricci e Carlo Borromeo, conduce gli ospiti alla scoperta dell’incantevole costa dei trabocchi che va da Ortona a San Salvo.

Franco Ricci

Maurizio Primavera direttore commerciale di Cantine Tollo. Carlo Ottaiani gironalista del Gambero Rosso e Silvia Baratta ufficio stampa

 

Tutti a tavola

Tiriamo su la rete di posa che l’equipaggio aveva messo in opera il giorno prima e gli esperti ci raccontano le peculiarità di ogni pesce catturato. Sogliole, scorfani, triglie, sconcigli, finiranno nel pentolone pronto nella piccola cucina in coperta per preparare il famoso brodetto all’ortonese.

Il capitano prepara il brodetto

 

il pescato

Tra una chiacchiera e l’altra si stappa una briosa bottiglia di cococciola spumante extra brut, fresco e fragrante nei suoi profumi agrumati. A tavola troveremo anche le tipiche cozze profumate all’arancia, il soutè di lupini e lo sgombro in umido.

Scorfanelli

Cozze all'arancia

 

Lupini

Ostriche

Al famoso brodetto qualcuno ha scelto di abbinare il pecorino, altri hanno gradito il cerasuolo d’Abruzzo Hedo’s.

Trabocco sulla costa teatina.

Cerasuolo

Lungo la costa i vecchi trabocchi si sono mostrati in tutto il loro fascino, memori di antiche fatiche e di profonda povertà che spingeva i contadini della zona a tramutarsi in pescatori di fortuna. Oggi alcuni di questi si sono tramutati in piccole e deliziose trattorie dove mangiare piatti in armonia tra l’orto ed il mare, come è da tradizione da queste parti. Altri sono mantenuti quasi come monumenti storici, in bilico sulle sottili palafitte tra la terra ed il mare.

Passito

Si rientra nel porto di Ortona

Ecco la ricetta del brodetto: Dosi per: 2 persone

Ingredienti:

olio extravergine d’oliva, 2 spicchi di aglio, 1 piccola cipolla, 1 peperone verde, una manciata di prezzemolo, 2 moscardini di media grandezza, 1 piccola rana pescatrice, 2 triglie, 2 pezzi di razza, 1 gallinella di mare, 1 scorfano, 2 sogliole, 4-5 cicale di mare (panochie), 6-7 pomodorini freschi e tagliati a cubetti e mezzo barattolo di pomodorini ciliegini, sale q.b.

Preparazione:

Innanzitutto pulite il pesce senza privarlo della testa. Fate riscaldare l’olio con gli spicchi d’aglio, una parte di prezzemolo, cipolla e peperoni tagliati a listelle in un tegame abbastanza largo da contenere comodamente tutto il pesce. Tagliate i moscardini a pezzi. Appena il composto inizia a sfrigolare aggiungete i moscardini e le cicale. Attenzione agli schizzi d’olio. Per evitare infortuni accidentali coprite il tegame. Successivamente versate i pomodorini, precedentemente tagliati a cubetti, nel tegame. Girate. Aggiungte i pomodorini ciliegini e salate quanto basta. Se volete un sugo meno denso aggiungete un po’ d’acqua. Dopo cinque minuti iniziate ad aggiungere il pesce in base ai tempi di cottura. Prima la gallinella, lo scorfano e la rana pescatrice. Fateli cuocere per cinque minuti. Aggiungete la razza che lascerete cuocere per altri cinque minuti. Alla fine aggiungete triglie e sogliole che richiedono una cottura molto rapida, saranno sufficienti poco più di cinque minuti. Tritate il prezzemolo rimasto. Prima di servire spolverate il piatto di prezzemolo e aggiungete un po’ di olio extravergine di oliva a crudo. Se volete potete, avendo tolto il pesce dal sugo, aggiungere delle mezze maniche rigate per poter gustare anche un ottimo primo.

mezze maniche con brodetto

Cantine Tollo viale G. Garibaldi 68, Tollo (CH). Tel. 0871 962344  www.cantinetollo.it

Per la pesca turismo  www.pescaturismoabruzzo.it

Per il Pescarajazz Festival  www.pescarajazz.com

 

8 Commenti

  1. Colpito dal Pecorino Cantine Tollo e la cosa mi stupisce perchè non amo nè il Pecorino nè le grandi aziende…ma la degustazione è indipendente da principi e filosofie…

  2. Caro paolo prova anche cococciola , sia ferma che spumante. e passerina. Molto piacevole anche il cerasuolo.

    1. Mari’, non dici mai niente quando vai a fare questi “servizi”, eh??? ;-))
      P.S. …fatica sprecata per Paolo…non gli piace manco la passerina!!!

  3. Sono di Pescara, sono sommelier professionista, manco da tanti anni, complimenti per questo bellissimo servizio, Cantina di Tollo, x sognare un po’….grazie e tanti saluti affettuosi…

  4. Immaginavo che qualcuno sarebbe caduto sulla passerina…come sempre. E’ bello sognare…

  5. Mi spiace che Lello sia caduta sulla passerina, ma lui è di Avellino e lì non c’è!

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