Pasta e zucchine, quando le zucchine appena nate incontrano i tubettini biologici, sono sempre più convinto basti poco
di Marco Galetti
Sono sempre più convinto basti poco, appena avvistate, oggi al mercato le ho comprate, poi, giusto il tempo di accendere l’acqua per la pasta, ne ho pulite e affettate quattrocento grammi, il minimo per togliersi la voglia…come “contorno” due etti di tubettini di pasta di semola di grano duro biologico, di Altamura, sia l’impasto che l’asciugatura sono stati eseguiti con metodi antichi lenti e delicati a bassa temperatura, come dichiarato in etichetta.
Un grosso spicchio d’aglio sottilmente tritato è stato soffritto dolcemente in un wok con un paio di cucchiai d’olio, poi ho aggiunto le zucchine e le ho cotte per cinque minuti, gli stessi che sono serviti alla pasta prima di essere scolata molto al dente e trasferita nel wok per insaporirsi con le zucchine ancora un paio di minuti a tempo di rock.Ho regolato di sale, macinato un po’ di pepe nero nel piatto e servito.
Unico accorgimento e divagazione sul tema l’aggiunta nell’acqua della pasta di un cucchiaino da caffè colmo di curcuma, che avrei anche potuto mettere nelle zucchine penalizzando il verde che invece ho voluto privilegiare.
Facoltativa una bella grattugiata di parmigiano, alternativa possibile l’aggiunta alla fine di menta o di prezzemolo tritato, oppure, scolare ancora più al dente, aggiungere qualche pezzetto di mozzarella e passare in forno.
Se sono previsti ospiti e quindi anche un secondo importante (di carne o di pesce) e un dolce, le dosi iniziali previste per due andranno bene per quattro assaggi, impiattare con l’aiuto di un coppapasta e mettere a tavola a disposizione una salsiera con un pesto delicato preparato solo con un buon olio, abbondante basilico e un pizzico di sale, (in mancanza di mortaio e di voglia), frullati delicatamente e per delicatamente intendo sporadici colpetti di frullatore.
2 Commenti
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Spettacolare la geometrica precisione tra il tubettone che fraternizza con la finger zucchina di identica dimensione:come insegnava la zia Carmela quando,con costanza e pazienza,rendeva omogenee le verdure in ogni pietanza.La seguo a distanza ma tengo sempre presente che l’occhio viene prima della “panza”.PS.Ne dubito,ma nel caso un po’ ne fosse avanzato una frittatata al piatto ridà fiato.FM.
Lei ha l’occhio lungo, è un piacere essere sottoposto al suo controllo di qualità, quanto ad eventuali avanzi, la devo deludere, mi piacciono troppo i ditalini asciutti, che non è un ossimoro a luci rosse…