Parigi, Le 144 Petrossian Restaurant
di Giancarlo Maffi
In un tourbillon di emozioni gastronomiche si avvia alla fine questa deliziosa ma breve vacanza parigina. Yolanda ha avuto voglia di caviale tutti i santissimi giorni e qui e là è sempre riuscita almeno a gustarsi qualche assaggio.
L’ultimo giorno anticipo, da vecchio difensore modello Salvatore, Juve antica, qualunque richiesta ed ancora davanti a doppio spresso del bar dell’hotel( grazie al cielo fatto a modo da un gentilissimo barman pugliese) le butto: Yo che ne dici se andiamo al ristorantino di Petrossian, dietro al negozio, prima di partire verso l’aeroporto? Sgrana gli occhioni sudamericani, slabbrando un tremolante: ma perché hanno anche il ristorante?
T’ho fregata, diobbono, stavolta tu che te la tiri con il tuo principato monega-sco.
Certo, come non lo sai, la sguardo con aria di superiorità, come se ci andassi un giorno si e l’altro pure. Colpita ed affondata!! Naturalmente la soddisfazione la pagherò cara (cianciufrando in tasca alla ricerca degli ultimi violoni, 500 euri rimasti).
Speriamo bene, penso tremebondo.
Solita prudente telefonatina alberghiera e rendez-vous avec le caviar fissato alle ormai canoniche 14.
Dunque, il CENT0QUARANTAQUATTRO, sta’ in boulevard de la tour-maubourg 20 metri più in là del mitico negozio, che visiteremo DOPO, perché il Maffi pensa che a pancia e testa piene sia più difficile aver voglia di portarsene anche a casa (esperienza- signori- esperienza, già pagato dazio in questi lidi) .
Si monta al primo piano: ristorante pieno zeppo, un solo tavolo libero, il nostro. Io penso, ma non dico, ma ‘sti francesi son ricchi. Tutti a rimpinzarsi di caviale a pranzo. Poi all’arrivo della carta, bellina, tutta grigio beluga e sembra caviale compresso si scopre l’arcano.
C’è un menu dejeuner a 29 civilissimi euri in cui ci sta pure un assaggio di caviale, perà dell’Acquitania ed un pesce commestibile. Altro menù ben piu’ corposo, che si chiama EN NOIR ET BLANC in cui girano 4 piatti in cui sia l’amuse -bouche che il piatto principale contengono assaggi di caviale questa volta nobile e fresco. Ah, pero’!
Naturalmente che siamo noi, caporali? Si va per la carta e cche cavolo. È l’ultimo pasto: famolo classico!!
Yolanda: UOVO PETROSSIAN AU CAVIAR BAERI
Una fetta di toast panbriosciato con sopra due uova bonbon passate in leggera pastella con cucchiaio di caviale appoggiato sopra. Sarebbe piu’ che decoroso se l’uovo non fosse eccessivamente freddo. Insomma tirato via in cucina e probabilmente costruito da un secondo se non un terzo chef. Peccato . si poteva far meglio.
Maffi: SALMONE AFFUMICATO
Che chiedo selvaggio. Mi fanno pagare un supplemento però è fantastico. Mar Baltico, affumicatura piuttosto leggera e sapidità non eccessiva. Perfetto. Me lo sbafo prima che la colombo-monegasca abbia il tempo di corrompermi con il solito “bimbo”.
Poi Yo va per il trittico, come da fotina, in cui svetta certamente il caviale, oscietra in questo caso, ma io ho preferito le uova di salmone selvaggio, introvabili, credo, da noi. La terza terrina è una mousse ,sempre di salmone, della serie furba ma buona, con il pregio di non essere troppo sapida.
Poi ci facciamo tentare da una ricetta segreta di Petrossian, che recupera un antico metodo di conservazione, quando ancora non si conoscevano i metodi di piu’ avanzati, il CAVIAR PRESSE’ . Per darvi un’idea potrebbe essere una bottarga leggermente più morbida. È di fatto un concentrato di caviale. Il gusto è dichiarato piu’ forte (ma io trovo più sapido il sevruga), e viene proposto come assemblaggio di differenti tipologie.
Viene portato con blinis fatti maison, delicati e profumati ed una specie di suadente maionese all’acqua di caviale. Una delizia ed a prezzo civile: 42 euri per 30 grammi da sogno.
Chiudo io con un il pesce del giorno, un cabillaud raramente così delicato e non modello chewing-gum appoggiato su carote al burro, che piu’ francesi non si puo’.
Contengo i danni in 280 euri complessivi, tutto sommato accettabili per una discreta sbafatina di tal fatta. Scendiamo e girando l’angolo troviamo il negozio di petrossian . Si impongono alcune foto. Il baffone con grembiule medicale è il maestro che si occupa del caviale e della sua conservazione. La MOLTO signora all’interno è pure una discendente nobile della casa. Salmoni ed aringhe come se piovesse , oltre alle preziose scatole di caviale di ogni qualità.
Fateci un giro se andate a Parigi, merita assolutamente.
18 Boulevard La Tour-Maubourg
Tel.:+33 1 44 11 32 22
Si chiudono qui i miei raccontini parigini, con un consuntivo soddisfacente.
La nota parzialmente negativa dell’Ambroisie (forse perché le aspettative erano giustamente elevatissime), non ha tuttavia inficiato il piacere di queste giornate, anche grazie a Yolanda , capace di rabbonirmi dolcemente nei rari momenti in cui il bizzoso maffi avrebbe volentieri fanculato qualche cameriere trionfo di sé e della sua Francia.
Ad uno comunque gliel’ho detto: garcon ricordati che fino a luglio i campioni del mondo (a pallone eh che per il resto siamo messi male) siamo ancora noi!!
Ringrazio tutti quelli che hanno avuto la pazienza e spero anche un poco di piacere nel leggermi. Spero di aver procurato qualche sorriso, un po’ di acquolina e, soprattutto , poca noia…..
10 Commenti
I commenti sono chiusi.
Niente noia! Come si scrive, scusa? E come si pronuncia? Maffi, non solo fai ridere ma sei anche bravo. Con simpatia. m. …Però bisogna dire che la musica che sceglie Pignataro è sempre quella perfetta. Fa molto volo su Paris e addio al caviale!
Effettivamente apicella-Pignataro non se la cava male , lo ammetto. Ti ringrazio dei tuoi complimenti, temo immeritati. A proposito : sono in costiera. Nemmeno un caffe’ ? Va beh ho capito! Chiederò ‘ l autorizzazione….
: )
Grazie Giancarlo.
Mi piacerebbe conoscere l’abbinamento enologico di quest’ultima cavalcata gastronomica oltralpe; in ogni modo, complimenti per il reportage …e per la compagnia!
un improponibile cianfrusaglia colorata a base di vodka per aperitivo, 2 bicchieri di champagne rosè e due di chablis decoroso. eravamo un po’ carichi dai giorni precedenti. ovviamente il caviale puro si presta a diverse interpretazioni….. presentero’ i complimenti. grazie.
un’ … sic.
Bravissimo Giancarlo! Ci hai fatto vivere la tua esperienza come se fossimo insieme a te, al tuo tavolo,e provassimo le tue stesse emozioni. Anche la tua vena ironica e autocanzonatoria ci è piaciuta tantissimo: la definirei alla” Leonardo Romanelli”. Ancora complimenti Giancarlo!
bello e bravo… o bravo e bello? ;)) e sempre un piacere leggere le tue recensioni…. curiose, graffianti e dirette come l’ autore !!!!dal mio bricco innevato….. una domanda: come viene fatta la maionese all’ acqua di caviale? grazie !
Stima totale per il crocifisso al collo.