Il Paniere Flegreo entra a scuola
di Gemma Russo
foto Gemma Russo
Da due anni, il secondo e il quarto sabato di ogni mese, dalle ore 10 alle 13, presso Il Giardino dell’Orco a Pozzuoli, la Condotta Slow Food Campi Flegrei ha il suo appuntamento con il Paniere Flegreo. In un unico luogo, posto sulla sponda sinistra del lago d’Averno, si incontrano diverse realtà aziendali dislocate sul territorio flegreo, eterogenee per grandezza d’azienda e produzione. Stagionalità, storie di semi e varietà locali rese eccezionali dal terreno vulcanico da cui provengono. Produttori, allevatori e trasformatori, custodi delle tradizioni locali, che, singolarmente e insieme, sono espressione della realtà territoriale e portatori di tale identità in linea con la filosofia di Slow Food.
Mai un mercato ma un laboratorio di territorio che lavora ad essere diffuso, in cui ogni produttore parte dallo studio della terra, del seme e a cui chiunque può prendere parte attivamente… compresa una classe terza di un liceoscientifico. Due insegnanti fuori dagli schemi hanno pensato che il Paniere Flegreo potesse essere un laboratorio interessante da proporre nell’ambito del progetto d’alternanza scuola-lavoro della terza B del liceo scientifico Ettore Majorana di Pozzuoli. Ventuno sedicenni proporranno periodicamente una rubrica a questo sito che parla di territorio attraverso chi lavora sullo stesso. Visiteranno le aziende che partecipano al Paniere Flegreo e le racconteranno dal loro punto di vista. In questo primo scritto troverete delle mancanze.
È normale! Ma vi assicuriamo che piano piano la cicerchia diverrà dei Campi Flegrei, la fava sarà di Miseno e il pisello Santa Croce, le viti diverranno da generiche a Campi Flegrei Falanghina e Campi Flegrei Piedirosso. Per adesso sono frizzanti ed entusiasti giovani scopritori, piano piano diverranno genuini e precisi affabulatori di territorio.
La classe 3a B del liceo scientifico “E. MAJORANA”di Pozzuoli In Visita All’azienda Agricola “La Sibilla”
di Federica Gargiulo, Fabiana Grande e Chiara Guida
All’inizio dell’anno, i professori ci hanno proposto un progetto di alternanza scuola-lavoro del tutto inaspettato: una collaborazione con la Condotta Slow Food Campi Flegrei. Inizialmente la proposta ha lasciato tutti perplessi perché non ci sembrava potesse essere una scelta adatta a un liceo scientifico e la maggioranza di noi si era fatta un’idea errata dell’attività che avremmo svolto. Nonostante i dubbi e le incertezze, abbiamo però deciso di accettare la proposta dei professori e ‘lanciarci’ in questa nuova esperienza, che alla fine ci ha appassionato più di quanto ci saremmo aspettati. Forse abbiamo iniziato a comprendere l’importanza di conoscere e valorizzare il nostro territorio, che ha tanto da offrire in fatto di bellezze paesaggistiche e prodotti tipici genuini.
Come prima uscita, il 26 gennaio, abbiamo fatto visita all’azienda agricola “La Sibilla” di Bacoli, dove si coltivano alcuni prodotti tipici della zona: la cicerchia, le fave, i piselli e naturalmente la vite. L’azienda, a conduzione familiare, nasce a ridosso di alcune zone abitative ed è completamente immersa nella natura, piena com’è di alberi da frutto, piccoli orti e vigneti. Attraverso un lungo viale, si giunge all’ingresso, dove i proprietari ci hanno accolto calorosamente, presentandoci la storia del luogo e delle attività che da generazioni vi si svolgono. Le loro parole ci hanno talmente rapito che abbiamo iniziato a ‘tempestarli’ di domande e avremmo trascorso ore a conversare se la nostra guida, Mattia, non ci avesse invitato a iniziare il percorso di visita.
Lungo un pendio collinare abbiamo raggiunto il luogo in cui sono coltivate le viti. Davanti ai nostri occhi si è aperto uno spettacolo a dir poco incredibile: i rami delle viti si intrecciavano in un modo quasi perfetto sopra le nostre teste formando una sorta di tetto lungo tutto il sentiero, che era cosparso da rametti e foglie triturate, e separava le due zone occupate dai vigneti. Dopo aver trovato una posizione adatta affinché tutti potessero ascoltare e vedere, la nostra giovane guida ha iniziato a spiegarci in che modo le viti venissero coltivate, tradendo un’emozione tipica di chi parla delle cose che ama.
Ripreso il cammino, la ripida salita ha procurato qualche problemino agli alunni e ai docenti meno agili. Ma ne è valsa la pena: una volta raggiunta la sommità del pendio, abbiamo assistito ad un magnifico panorama, persino più bello del precedente, in cui i colori della terra e del mare si mescolavano tra loro creando un paesaggio unico, un concentrato delle bellezze dei Campi Flegrei. Si potevano ammirare il Castello Aragonese, le Terme di Baia, il Golfo di Pozzuoli e, in lontananza, il Vesuvio e l’isola di Nisida.
Al ritorno la nostra guida ci ha consigliato un percorso più breve, ma che ha messo a dura prova le nostre scarpe, ormai bagnate e ricoperte di fango, decisamente poco adatte a una simile scampagnata. Una volta tornati all’azienda, i proprietari ci hanno condotto in una terrazza dove era stato allestito un tavolo con alcune pietanze e vini tipici dell’azienda e panchine su cui abbiamo potuto finalmente riposarci dopo tre ore di cammino. Così la giornata si è conclusa in modo davvero piacevole. Ciò che più ci ha colpiti è che l’azienda “La Sibilla” è formata da un gruppo di persone davvero professionali, che dimostrano non solo di saper lavorare e curare i loro terreni, ma di amare ogni aspetto del proprio lavoro con le enormi difficoltà che esso comporta. Un bel insegnamento per tutti noi.
Un commento
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Ottima e lodevole iniziativa da prendere a modello.