Paestum Wine Fest 2023 – Masterclass Oltre il Biologico “Progetto Zei”
di Enrico Malgi
Una Masterclass diversa e molto interessante quella tenutasi al Paestum Wine Fest 2023 dal Professore dell’Università della Tuscia di Viterbo Marco Esti, da Francesco Civati titolare dell’azienda Prime Evolution, dall’enologo Alessandro Leoni e dall’esperto Sommelier Fis Paolo Luaciani nell’ambito del Progetto Zei (Zero Environmental Impact). Questo progetto mira ad elaborare pratiche e tecniche che abbiano il minor impatto possibile sull’ambiente, per preservare la salubrità del pianeta, della vite e dell’uva, aumentare la qualità organolettica del vino e, dunque, tutelare la salute del consumatore.
Quattro le bottiglie oggetto della Masterclass di aziende vitivinicole seguite da vicino dall’enologo Alessandro Leoni, tra cui la sua ovviamente.
Vincenzì Fiano Campania Igp 2022. Solo Fiano. Azienda Le Grazie di Bernardino Cera di Montecorice.
Soltanto Fiano segnato da un luminoso e giovane colore giallo paglierino striato di verde clorofilla. Piglio aromatico abbastanza ampio, in cui convergono sensitive e numerose captazioni olfattive. In primis si manifestano goliardiche effusioni di una sontuosa scorta fruttata di nocciola, pesca, melone bianco, mela, pera, clementina ed ananas, seguite dappresso da gentili sublimazioni floreali e vegetali di ottima costumanza. All’appello poi non mancano di certo gentilizie speziate e briciole affumicate. In bocca penetra un sorso fresco, morbido, accattivante, equilibrato, sapido, aggraziato, vellutato e sensuale. Sviluppo palatale rotondo, cangiante, vivace, scattante ed ottimamente modulato. Migliorerà ancora col tempo. Buona la serbevolezza. Scatto finale seducente.
Vesali Fiano Campania Igp 2021. Fiano in purezza. Azienda Tredaniele dei fratelli Pietro, Gianni e Francesco di Trentinara.
Alla vista si appalesa un fulgido e lucente colore giallo paglierino. Bouquet espansivo e sospiroso dal quale di sprigionano molteplici e voluttuosi profumi che ricordano in successione l’immancabile nocciola, l’albicocca, la susina bianca, il mandarino, il fico cilentano, la banana, la ginestra, il biancospino, l’acacia, il tiglio, il timo e la menta, insieme a sussurri speziati. Sensazione olfattiva fumé. Sorso invitante, acido, gioviale, glicerico, succoso, goloso, aggraziato ed elegante. Palpitante di gioia il contatto tattile con le papille gustative, per una percezione che si rivela ammaliante, carezzevole, leggiadra e dinamica. Gusto raffinato, delizioso, fruttato, armonico e ben delineato. Aspettiamolo tra qualche anno. Chiusura decisamente appagante.
Monte-Alfina Bianco Umbria Igp 2021. Chardonnay al 100%. Feudi Spada di Alessandro Spada di Castel Viscardo.
Nel bicchiere si staglia un luminoso e solare colore giallo paglierino. Al naso si approcciano plastiche essenze di mela renetta, pera spadona, pesca bianca, melone bianco, nespola, mandorla, banana, mango, pompelmo, candidi fiori bianchi, sentori di macchia mediterranea e giocosità speziate. Bocca rapita da un sorso cadenzato, affascinante, affabulatore, agile, docile, morbido, sapido, seducente, elegante, balsamico e disinvolto. Buona la spinta acida, che apporta tanta freschezza a tutto il cavo orale. Focalizzazione palatale pulita, rotonda, cristallina, infiltrante, armonica ed implementata poi da un’allure fine ed aristocratica. Siamo ancora all’inizio del percorso. Affondo finale godibilissimo.
Il Privilegiato Nero di Troia Puglia Igp 2021. Nero di Troia in purezza. Tenuta Planisium della famiglia Valentino di Volturino.
Splendida la veste cromatica segnata da un coreografico colore rosso rubino appena scalfito da lampi purpurei. Ricco e composito il crogiolo, dal quale si espandono a dismisura pluralistiche e variegate grazie di profumi che si concedono pudicamente ad un naso compiacente. L’incipit ci racconta di vibrazioni fruttate di ciliegia ferrovia, prugna, fichi fioroni, mirtilli, ribes e more, subito seguito da genuini svolazzi floreali di violetta e di iris e da fragranze vegetali di erbe aromatiche. Sontuose captazioni speziate contribuiscono poi ad elevare e completare tutto il registro olfattivo. Approccio palatale avvolgente, secco, acido, glicerico, sapido, avvincente, strutturato, arrotondato e solido. Impalcatura tannica ancora giovane. Souplesse elegante, raffinata, gentile, intrigante e fascinosa. Longevità a lungo raggio. Retroaroma abbastanza persistente.
2 Commenti
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Se è vero come vero che ogni piccola azione da il suo contributo alla “salute”del mondo(il salutismo assurto a religione)va anche detto che poco o nulla risolveranno queste pur lodevoli azioni di micro aziende come poco o niente risolverà l’accellerata(e secondo me scelta economicamente scellerata )perentoria alla transazione ecologica che l’Europa si è data (per chi ha ancora il coraggio di pensare la zappa sui piedi)vista la minima percentuale di emissione di gas serra cui contribuisce a livello mondiale in confronto a colossi come Cina Usa ed India e pur riconoscendo la buona qualità dei vini in degustazione che in parte conosco a furia di parlare di zero emissioni con gran nostalgia mi è tornato alla mente il grande Zero di Bruno de Conciliis che bevevamo quando la vita era gioia e non un problema come si cerca di veicolare attualmente FRANCESCO
Caro Francesco forse il contributo che possono dare queste bottiglie di vino alla causa ambientalista sarà pure minimale, ma come sai anche una goccia d’acqua può fare parte dell’immenso oceano, basta incominciare e continuare poi a crederci, ti pare?