Osteria Grattacas a Montecorvino Rovella
Osteria Grattacas a Montecorvino Rovella
di Marco Contursi
Ritengo, in questo momento storico, che chi può andare a pranzo fuori, debba farlo, per aiutare un settore tra i più colpiti dalla pandemia e sicuramente quello che crea l’indotto maggiore. E se la grande industria alimentare (conserviera e similia) esce vincitrice dal lockdown, poiché i supermercati ne hanno assorbito tutte le scorte, i piccoli produttori artigianali, che fornivano esclusivamente ristoranti e pizzerie, hanno visto un calo vertiginoso dei propri introiti, spesso con magazzini ancora pieni. Lo Stato di tutto ciò non si cura e rischiamo seriamente di vedere scomparire tante piccole realtà. Noi cosa possiamo fare? Semplice, frequentare a pranzo ristoranti ed osterie, che si riforniscono da questi piccoli artigiani del gusto.
Lo hanno capito alcuni produttori “illuminati” di vino o infusi, come Paolo Verrone, Guido Lenza, Giuseppe Pastore che da giugno, girano i ristoranti della provincia di Salerno, coniugando un momento di sostegno alle attività ristorative, con uno, ugualmente importante, di promozione dei loro prodotti. Io mi sono aggiunto, in qualità di campatore fancazzista, con il residuo compito, di narrare questi pranzi (dove merita), nell’ultimo si è aggiunto anche un altro amico, nonché produttore, Mario Mazzitelli. Il posto l’ha scelto Guido e merita un applauso perché mi ha fatto scoprire una osteria autentica, ma autentica davvero, a gestione familiare: Osteria Grattacas a Montecorvino Rovella. Posto rustico, comodo parcheggio e un forno a legna che promette meraviglie. Mamma Gina e papà Vincenzo, coi due figli Nazareno e Terigi si prenderanno cura di voi.
Si inizia con un assaggio di pizze nel ruoto, con un impasto così scioglievole da far impallidire le migliori napoletane, pur non essendo napoletano lo stile di questa pizza. Ottima quella con gli spigatelli, gustosissimo broccolo nero, coltivato dietro il locale, che consiglio di provare assoluta, senza il lardo. Molto buona pure quella patate e tartufo.
Chi pensa alle pizze nel ruoto, come una massa panosa e pesante, qui ha di che ricredersi. Un assaggio di squisita ricotta e di incredibili fichi sottolio di Giuseppe Pastore, mi preparano lo stomaco per i due primi.
Si vola alto con i pappoli, fagioli di Controne e porcini, che hanno un metodo di lavorazione simile alla dromsa, specialità arberesh che io adoro.
Molto, ma molto buoni pure i ravioli di ricotta di capra a cui una generosa lamellata di tartufo locale, completa l’apollineo equilibrio.
Mamma Gina con la pasta, fresca ci sa fare. Porcellosissimo il secondo, pancia di maiale arrotolata, cotta nel forno a legna, con le patate. Io, quest’ultime, le preferisco senza quel tocchetto di burro che qui è stato messo, e che dà una nota lattea a me non gradita, ma sono dettagli. La carne era succulenta e le patate croccanti fuori e morbide dentro, eccellente.
Dolce? Certamente, ed ecco la scomposta con crema chantilly e crema di nocciola di Giffoni, raramente provata cosi buona ed intensa.
Mi sono dimenticato di prendermene un barattolo, perfetto, ho la scusa per ritornare e dare un’altra botta a quei pappoli…questa volta da solo, così non li divido con Guido, Paolo, Giuseppe e Mario e me li pappo tutti io. Però i loro vini me li porto….
Osteria Grattacas
Contrada san Lorenzo, Montecorvino Rovella
tel Cel. 3894827432 conto medio 20-25.
Ringrazio Federico Mazza per la foto dei titolari.
4 Commenti
I commenti sono chiusi.
Ormai questo è un gruppo consolidato, che con la scusa della pandemia se ne va a di qua e di là a mangiare. Fate bene ovviamente, però mi avete lasciato solo e non vi curate più di me… cattivoni!!! A presto.
Anche Apicio (De re coquinaria)si chiamava Marco ma non si monti la testa per questo solo perché fa ottima cronaca gastronomia.stavolta però ,mio malgrado, devo ammettere che il paragone (con i doverosi distinguo)ci sta tutto.PS Non me ne vogliano gli altri bravi viticoltori ma personalmente ho un debole per il Quartara di Mario Mazzitelli.FM
Enrico, il primo brindisi nei nostri pranzi è sempre dedicato a te…..Francesco, prova il Costacielo in una annata vecchia….e poi mi dici ;-)
Conosciamo il rosato “anforato”che Mario ha prima sognato e poi realizzato ma bianchisti si nasce ed io,modestamente,lo nacqui FM