Osteria Gagliardi Avigliano: anello, coltello e baccalà
di Rocco Catalano
Osteria Gagliardi Avigliano. Avigliano è nota per gli anelli e per le balestre, (coltelli di pregevole manifattura con lame intarsiate e manico ricavato da corno di bufalo), l’arma bianca preferita dei briganti e dalle donne per difendere l’onore; ma è anche riconosciuto e senz’altro apprezzato dagli amanti del cibo per il Baccalà, vero ed indiscusso protagonista della tavola aviglianese.
Tra i vicoli antichi che sanno dell’odore dei camini e di antichi e faticosi cammini, ad un passo dalla piazza principale dedicata al politico e giurista Emanuele Gianturco, l’Osteria Gagliardi è certamente un punto di riferimento per i cultori di questo piatto. Il ristorante prende il nome dal palazzo gentilizio che lo ospita, l’ambiente rustico con pietra a vista e luci calde assicura un’atmosfera rilassata e conviviale, adatta a pranzi di lavoro piuttosto che per una romantica cena. Le due sale offrono accoglienza per una cinquantina di persone ben servite dalle premure di Stefano, ospite accorto, semplice e cordiale. Nelle sere d’estate c’è spazio per cenare anche all’aperto e avere quiete tipica dei borghi rurali di questa regione.
Stuzzicante il misto di antipasti preparati col baccalà, in particolare i bocconcini in tempura. Tra i primi piatti, invece, il raviolo ripieno di baccalà su vellutata di ceci, con sfoglia tirata a mano ed impastata con spinaci, vale il viaggio. Nella scelta dei secondi, invece, il baccalà cotto al vapore e guarnito con peperone crusco di Senise e condito con l’olio stesso in cui è stato fritto è irrinunciabile; anche i più ortodossi del galateo avranno difficoltà a non andare di “scarpetta”.
Il palato sollecitato da belle intensità e buone variazioni sensoriali risulterà in armonia, specialmente se accompagnato da una buona bevuta. In cantina, naturalmente, l’Aglianico del Vulture fa il padrone, ma interessanti etichette stanno lì a sgomitare e farsi notare dai più esigenti degustatori. Nell’occasione un Sauvignon di Putzenhof ed un San Leonardo dell’omonima Tenuta hanno reso meno solo il mio fiero pasto.
Il conto mi dice che mangiar bene e spender giusto non è impossibile e così saluto, ringrazio e riprendo il cammino tra vicoli acciottolati e profumi di legna dai camini accesi. E dopo il baccalà Capossela con “non è l’amore che va via” la domanda mi vien da sè: anello o coltello?
Prosit e Serenità
Osteria Gagliardi Avignano
Via Martiri Ungheresi, 18
Telefono: 0971 700743
www.osteriagagliardi.it
3 Commenti
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Mi permetto di fare una semplice considerazione e non certo per farle i conti in tasca,ma con due vini di quel calibro,anche se ricaricati di poco,avrà speso quasi il doppio per bere che per il suo pasto dantesco.Con simpatia Francesco Mondelli
Caro Francesco, i vini in effetti costano più del pasto, ma come sa i vini son sempre esclusi dal costo di un menù. Avrei potuto spender meno ed accontentarmi del vino della casa, ma si metta nei miei panni: una sera a cenar solo in un autunno qualunque… almeno un buon vino a farmi compagnia, e anche per la curiosità di provare a fare abbinamenti. Intanto grazie per la lettura, buona serata.
Proprio in questa piccola e graziosa cittadina che ha dato i Natali al giurista Emanuele Gianturco in agosto si tiene una sagra del baccala’ molto sentita e frequentata.
Per gli amanti del baccala’ un appuntamento da non perdere.