L’intervento integrale di Angelo Vassallo al congresso nazionale Slow Food di Abano Terme
Angelo Vassallo era intervenuto con passione al congresso Slow Food come vicepresidente delle Città Slow
Ascoltando ci si può rendere conto di una verità: lo scontro sui temi del cibo non è solo una questione di gastrofighetti, se portata avanti con decisione è un terreno di scontro duro e profondo, di contrapposizione di modelli culturali.
Stanotte è stato crivellato di colpi. E’ presto per capire i motivi. E’ certo però che abbiamo perso una persona perbene.
Bellissimo il passaggio in cui parla del compito di un primo cittadino.
2 Commenti
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Ascoltando il suo intervento ho avuto davvero l’impressione di una persona buona, onesta, integerrima. Un valido esempio per la collettività. Dici bene, Giulia, quando dici che tocca a noi proseguirelungo il suo mirabile ed esemplare cammino… ma è bene essere consapevoli che la guerra al “brutto e corrotto” non è nemmeno cominciata e se comincerà davvero, ci saranno altri Angelo Vassallo a cadere…
Ho conosciuto Angela Vassallo ,allora ero fiduciario di slow food,devo dire che è stato uno dei pochi all’epoca ad aver capito e interpretato la cultura di SF ,attraverso le cose più semplici aveva intuito che poteva dare spinta e visibilità ad un territorio e non solo ma un occasione per tanti giovani al mondo del lavoro,quello autentico,della terra,del mare,del turismo
è facile parlare cosi oggi ma il percorso di Angelo non è stato cosi semplice,qualcuno questa mattina ha scritto che sono molti a salire sul carro del vincitore (perchè lui ha vinto pagando con la sua vita) è vero ,nessuno lo aveva capito,anzi forse lo avevano capito troppo bene.L’ultima volta che l’ho incontrato,eravamo alla provincia a Salerno
lui era consigliere provinciale,girava per gli uffici senza meta ,senza ruolo,si lamentò dei politici di allora che non gli davano spazio e attenzione ai suoi progetti,si sentiva inutile certamente non era quello che si aspettava o che gli avevano promesso anzi continuava a sognare e a progettare ancora , mi disse che avrebbe voluto fare le olive ^schiacciate sott’olio^ e farle diventare presidio slow food.Era questa ostinazione e caparbietà di perseguire la strada che aveva tracciato per dare progettualità ad un sogno ad una terra orfana di gente come lui.Ciao Angelo