Oltrepò Pavese: per la vendemmia 2024, qualità promettente, ma rese in calo


Francesca Seralvo

Francesca Seralvo

di Simona Paparatto

La vendemmia in Oltrepò Pavese è iniziata sabato 17 settembre, all’azienda agricola De Filippi a Oliva Gessi – PV, partendo dalla raccolta dai grappoli che andranno a produrre gli spumanti, come reso noto da Coldiretti.

L’eccezionale qualità delle uve lascia presagire vini di livello qualitativamente elevato. Fino ad ora, le basi spumante Pinot Nero stanno mostrando aspetti straordinari, presagendo un’annata memorabile soprattutto per il Metodo Classico, nonostante le abbondanti piogge di primavera e delle prime settimane estive, con grandinate localizzate: condizioni climatiche avverse, che hanno contribuito a rese ridotte, almeno del 30% rispetto alla media, motivo per cui il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, chiederà alla Regione adeguati indennizzi, tramite un piano speciale, per sostenere il lavoro dei viticoltori.

Il consorzio, fondato nel 1960, con i suoi 155 soci, 42 comuni coinvolti ed una produzione di oltre 25 milioni di bottiglie (2023), gestisce circa 13.500 ettari di vigneti, rendendo questa zona una delle più importanti aree viticole d’Italia, con una grande varietà di vitigni coltivati, tra cui il Pinot Nero, uno dei più rappresentativi della regione, in particolar modo per la produzione delle tanto apprezzate bollicine.

Le complicanze del 2024 hanno orientato questo organismo, che svolge un ruolo cruciale nel promuovere e proteggere i vini (e tutta la filiera), assicurando che rispettino alti standard di qualità e autenticità, a puntare sulla qualità, ma con un significativo rafforzamento dell’intero comparto produttivo. Questo, infatti, supporta i produttori locali, concentrandosi sulla sostenibilità e sulla competitività del settore vinicolo, affrontando sfide come i cambiamenti climatici e le pressioni del mercato​, attraverso l’adozione di tecnologie avanzate e processi ottimizzati, tipici dell’industria moderna, con pianificazione strategica, controllo dei costi e gestione delle risorse umane, con focus sulle esigenze del mercato. Ciò implica l’adattamento della produzione al soddisfacimento delle richieste dei consumatori, in un comparto sempre più competitivo, anche attraverso la riduzione di sprechi e inefficienze, che in passato hanno indebolito il settore in queste zone, mentre oggi etica, onestà e trasparenza sono concetti attribuibili alla quasi totalità dei produttori, che giorno dopo giorno, costantemente, concorrono alla crescita ed alla valorizzazione di questo territorio, davvero molto speciale.

La vendemmia appena iniziata rappresenta una sfida” ha dichiarato la neopresidente (14 marzo 2024), nonché produttrice di Tenuta Mazzolino, Francesca Seralvo,“ma le complessità climatiche vengono ripagate da prospettive di eccellenza, che evidenziano ancora una volta la qualità e il potenziale dell’intera filiera vinicola dell’Oltrepò Pavese”.

 

Un commento

  1. Auguriamo alla neo presidente un buon e proficuo lavoro per questo che rimane uno dei territori più vocato d’Italia alla viticoltura cui purtroppo ha fatto da contraltare ,almeno fino ad oggi, il consorzio più opinabile, tanto per usare un eufemismo, propenso più a fare quantità che non qualità e se quest’anno la produzione sarà ,come previsto, nettamente inferiore alla media ben venga ,almeno per come la vedo io, se non altro per bilanciare l’invenduto che tanti si trascinano dietro dai tempi del covid e dalla diminuzione dei consumi.FRANCESCO

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