Novello 2008 Campania igt
Quest’anno l’arrivo del novello è passato sostanzialmente nel silenzio più totale dei media tradizionali come nei siti e blog specializzati. Con il trasferimento del Salone da Vicenza a Verona sembra davvero essere finito un ciclo, quello aperto dalla crisi provocata dalla tragedia del metanolo nel 1986 e chiuso dall’attuale affanno di vendite in un mercato ormai saturo dove si consuma sempre di meno. Probabilmente il novello italiano ha avuto il fiato corto perché appunto, impostato all’italiana, ossia senza ancorare con convinzione il prodotto al territorio. Mentre i francesi lo producono in una sola regione, il Beaujolas, e con un solo vitigno, il gamay, qui da noi tutti l’hanno fatto con le uve a disposizione con il dichiarato scopo di fare cassa e risolvere le partite di uva meno interessanti. La Campania, una regione dove non c’è stata sinora una vera e propria crisi di sovrapproduzione perché il vino consumato è ancora il doppio o giù di li di quello prodotto, ha sostanzialmente ignorato questo segmento se non con qualche eccezione, limitata soprattutto al Sannio. Del resto il vero novello regionale è da sempre il Gragnano, in commercio a partire dalla prima metà di dicembre. Eppure, fatto bene e con un po’ di ragionamento, questo segmento di mercato non è da trascurare per le soddisfazioni che può dare sia alle aziende che al consumatore finale. Un esempio è il novello di Michele Romano fatto da Antonio Pesce con uva piedirosso vesuviana e un po’ di aglianico, realizzato interamente con il sistema della macerazione carbonica: fresco, profumato, dissetante, di gran lunga sotto i cinque euro, è il modo più giusto e corretto per approcciare all’aspetto olfattivo dell’ultima vendemmia. L’abbinamento ideale per un bicchierata tra amici, magari aumentando la sensazione di dolcezza con le castagne: l’importante è sempre non vivere il mondo del vino con pregiudizi e schieramenti preconcetti, cosa peraltro comune soprattutto a chi vi è estraneo e lo attraversa con l’impeto di una passione non sempre misurata e adeguata. Del resto questo vino, proprio per le sue caratteristiche, sicuramente può accompagnare per contrasto o per assonanza gran parte della cucina moderna, sempre più alleggerita nella tecnica di cottura e nei condimenti. E allora, ben venga questo novello, il suo esordio è stato fatto nella festa per la traffica in cantina sabato scorso, per iniziare a girare attorno al millesimo 2008 che, stando alle prime indicazioni, può regalare grandi soddisfazioni agli amanti dei vini di lungo invecchiamento.