No-Show e malcostume, a Carnevale lo spettacolo deve continuare ma avvisate se non andate più al ristorante!
di Marco Galetti
L’altro giorno parlavo con un ristoratore, gli ho chiesto che vento tirasse, se la gestione della sua attività stesse andando sottocoperta a vele gonfie in mare aperto o a palle gonfie in attesa di un coperto che non si presenta… una volta bastava sollevare la cornetta e avvisare, ci sentivamo in colpa più di Charlie Brown…
Singoli, coppie, gruppi di persone, prenotano una cena al ristornate o in pizzeria poi cambiano idea e non si degnano nemmeno di avvisare, mal costume che, col Carnevale in vista, potrebbe dar adito a fraintendimenti, no, non è che siano troppo attillati l’azzurro fatina (o puffo) e il nero da Zorro, no è proprio un comportamento italiano e nemmeno tanto sporadico, quasi un’abitudine suffragata dal pensiero, per nulla stupendo, che qualcun altro si presenterà al posto nostro, mentre potrebbe bastare una telefonata, che oltre a salvare la vita, salva serata e incasso al ristoratore costretto ad aspettare invano.
Non è solo un dovere civico, minima norma di buona educazione, ma è anche un danno che facciamo a noi stessi, i ristoratori gabbati ci mettono poco a svegliarsi dal torpore e a decidere di spalmare i costi del mancato incasso aumentando un po’ quei numerini a fianco dei piatti che prima o poi sceglieremo anche noi, che oltre che cafoni, non siamo nemmeno tanto furbi.
Come la grande distribuzione considera un costo quel che quotidianamente viene rubato, così anche i proprietari di questi piccoli esercizi commerciali che nutrono noi viandanti, si adegueranno, recuperando in qualche modo, non avendo Santi in Paradiso, quel che hanno perduto per il nostro malcostume.
Quello che, superficialmente, potrebbe sembrare un piccolezza è grave, eticamente e concretamente, arriveremo a prenotare taxi, notai e visite mediche (l’elenco è infinito) e saremo trattati allo stesso modo, degrado, menefreghismo, pagheremo in Purgatorio le nostre colpe, il Paradiso è perduto.
L’inversione di tendenza che dovrebbe arrivare dai banchi di scuola sembra un miraggio, a scuola le mazzate adesso le prendono gli insegnanti, tutto è permesso, si lascia correre, si concede, si media, poi non ci lamentiamo se la media dei giovani italiani è bassa…
I ristoratori sono lavoratori come noi che pretendiamo il cento per cento del nostro stipendio, facciamo in modo che possa pretenderlo anche chi lavora in Pizzeria, al Ristorante o in Trattoria e che aspetta invano il cliente che non si presenta.
Insomma, se dopo il tramonto, ai piaceri della carne preferite piaceri più carnali, se la pace dei sensi non vi dà pace, se invece di trascorrere uno paio d’ore di piacere a cena, decidete di passare la serata con una squillo, fate uno squillo al ristoratore, basta poco…
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
L’Italiano medio è troppo spesso incivile.Prenotare e non avvisare se capita un imprevisto, vero o presunto è incivile. Punto.
Punto e virgola, giustappunto