Nino Di Costanzo moderato da Paolo Marchi. Il primo intervento della sala Rossa ad LSDM10
di Antonella Petitti
E’ stato lui ad aprire LSDM nella sala rossa e lo ha fatto con la forza partenopea di un napoletano che ha visto il mondo ed ha scelto di tornare a casa. Nino Di Costanzo (Danì Maison – Ischia) è intervenuto
con un vero e proprio elogio alla semplicità.
“Non santifichiamo gli chef ma difendiamo a denti stretti il nostro patrimonio di tipicità, senza una materia prima eccellente è impossibile fare davvero un piatto di grande livello. E poi non dimentichiamo che alla riuscita di un piatto concorrono tante cose, il territorio, il modo in cui un pesce è pescato, gli artigiani”, racconta con rinnovata passione.
Tant’è che ha scelto di far mandare un video durante la sua lezione, dove il mare e le suggestioni di Ischia si sono unite alle influenze dei suoi viaggi che gli son sempre serviti “per valorizzare ancora di più ciò che già abbiamo”.
Al pubblico ha presentato un piatto con pesci ancora troppo poco valorizzati come il pesce bandiera ed il sauro ed anche un risotto ai cinque limoni. Si assapora l’influenza asiatica (fanno capolino i cesti di vimini per la cottura) e si apprezza l’attenzione maniacale ai particolari, Di Costanzo si racconta con piacere al pubblico di LSDM10 ponendo l’accento sui temi più caldi: qualità e quantità.
“Per fare un grande piatto puoi anche spendere pochissimo, basta scegliere prodotti più poveri e saperli valorizzare. Non dobbiamo sempre mettere in prima linea i crostacei, c’è un mondo anche in mare. Dobbiamo guardare alle nostre tradizioni, il vero obiettivo della tecnica è stare al servizio della materia prima e non sconvolgerla”.