Nebbiolo nel Cuore a Roma, gli assaggi
di Gianni Travaglini
Premessa
Torna puntuale dopo circa un anno la manifestazione “Nebbiolo nel Cuore” organizzata dall’agenzia Riserva Grande; siamo alla V edizione dell’Evento dedicato al Nebbiolo nelle sue varie declinazioni.
Come già avevamo avuto modo di segnalare nel nostro articolo sulla recente manifestazione sui vini dell’Alto Piemonte, alcune zone di produzione del Nebbiolo più periferiche e soprattutto situate ad altitudini maggiori (ad es. Alto Piemonte e Valtellina) rispetto alla zona “cru” della produzione– le Langhe –, stanno conoscendo una certa notorietà nel pubblico degli appassionati a causa del concorrere di diversi fattori, tra cui i più importanti a nostro avviso sono i cambiamenti climatici e un certo cambiamento dei gusti degli appassionati e degli esperti. E’ in corso, anche da parte della critica, una certa rivalutazione dei vini caratterizzati da una struttura più agile, “leggera”, meno ricchi di frutto e di estrazione. Ecco sebbene questa tipologia di vini sia più propria delle zone suddette, abbiamo notato un riflesso di questo stile di produzione anche nei vini provenienti dalle più “tradizionali” aree delle langhe. Nei vini assaggiati in questo evento, di Barolo e Barbaresco come “si facevano una volta”, ovvero vini di cui si consigliava un invecchiamento di almeno 10 anni prima che li si potesse degustare con un grado accettabile di bevibilità, ne abbiamo incontrati molto pochi . Abbiamo invece assaggiato diversi Barolo e ancor di più Barbaresco che già dopo 5 anni presentano un ottimo grado di bevibilità: vini con una struttura importante ma non imponente, tannini levigati e discreti che si sposano ad una acidità e sapidità in equilibrio con il frutto; ne risulta un sorso scorrevole e piacevole che può piacere al primo impatto, ad un assaggio superficiale, ma anche ad un palato più esperto che ha la pazienza di ricercare anche i profumi e gli aromi nascosti nella complessità di questi vini.
Gli Assaggi
Al solito, quelli di seguito riportati sono solo alcuni dei vini che più sono rimasti impressi nella memoria e soprattutto nelle papille gustative dell’assagggiatore.
Alto Piemonte
Poderi ai Valloni, Boca (NO)
I produttori gestiscono un piccolo vigneto di 3 ettari nella Valsesia, su terreno fatto di porfidi decomposti a 180 metri s.l.m., all’interno di un parco naturale.
Colline Novaresi Rosso Doc “Gratus” 2015 – Podere ai Valloni (85% Nebbiolo – 15% Uva Rara). Affinato un anno di acciao e sei mesi in tonneau usati. All’olfatto mostra sentori delicati e piacevoli di fiori rossi e spezie; al gusto aromi di erbe aromatiche, ritorni di spezie emerge anche un tannino ancora giovane; un vino dal sorso scorrevole e piacevole.
Boca DOC “Vigna Cristiana” 2010 – Podere ai Valloni (70% Nebbiolo – Vespolina 20% – Uva Rara 10%). Invecchiato36 mesi in botte grande, poi circa un anno in bottiglia. Al naso mostra subito bellissimi e delicati profumi di spezie, fiori e frutti rossi (rosa appassita, arancia) ; in bocca si sente il timbro territoriale di questi vini, caratterizzati da una freschezza risultante da acidità mista a un tocco vegetale (erbe aromatiche: alloro, mirto) che si somma nel finale di bocca a dei tannini fini.
Valtellina
Le Strie, Teglio (SO)
Terrazze retiche di Sondrio IGT “Sassifraga” 2016 – Le Strie (95% Nebbiolo – 5% vari autoctoni). Maturato in solo acciaio. Al naso subito profumi piuttosto intensi di spezie piccoli frutti e fiori rossi, ingresso in bocca molto piacevole, con corrispondenza di spezie e poi piccoli frutti rossi; fresco e di pronta beva.
Valtellina superiore DOCG “Le Strie” 2008 – Le Strie (95% Nebbiolo – 5% vari autoctoni). Uve delle sottozone Sassella (70%) e Valgella (30%, con leggero appassimento). Matura 18 mesi in botte di rovere e 15 mesi tra acciaio e bottiglia. Naso molto intrigante, leggera balsamicità, piccoli frutti rossi (lampone , fragoline). Corrispondenza aromatica in bocca di frutta rossa, sapidità e acidità che donano freschezza al vino, con un tannino in perfetta armonia. Ne risulta un sorso molto gradevole ed elegante, un ottimo vino che fa capire le grandi potenzialità di invecchiamento del Nebbiolo.
Langhe – Barolo
Giacomo Anselma, Serralunga d’Alba (CN)
Un’azienda che possiede vigneti importanti , alcuni (Vigna Rionda) leggendari per la produzione di Barolo e il cui stile possiamo definire “tradizionalista”.
Barolo DOCG Riserva 2012 – Giacomo Anselma (100% Nebbiolo ). Uve provenienti da vigneti Collaretto e Vigna Rionda. Invecchiato per circa 3 anni in botti grandi di rovere di Slavonia. Al naso bellissimi profumi di frutta rossa e rosa appassita. In bocca una media struttura che rivela un amalgama molto ben riuscito tra tannino e acidità. Una beva molto scorrevole e molto piacevole. Uno dei migliori assaggi.
Barolo DOCG Riserva “Vigna Rionda” 2010 – Giacomo Anselma (100% Nebbiolo). Uve provenienti dal vigneto Vigna Rionda. Matura in botti grandi di rovere per 5 anni. Al naso molto evidente la frutta rossa macerata e le spezie dolci. In bocca mostra una struttura imponente, carnosa, con molta polpa: il palato viene avvolto inizialmente dagli aromi dolci di frutta matura (ciliegie, lamponi, fragole), per lasciare infine il posto ad un tannino potente. Un Barolo importante, in questa fase più sbilanciato sui toni dolci di frutta matura.
Sordo Giovanni, Castiglion Falletto (CN)
Un produttore che possiede molte vigne in zone diverse del comune di Barolo e che vinifica i suoi vini solo in botti grandi di rovere di Slavonia.
Barolo DOCG “Parussi” 2013 – Giovanni Sordo (100% Nebbiolo ). Uve provenienti da vigneti in Castiglion Falletto. Matura in botti grandi di rovere per 24 mesi e altri 12 mesi circa tra acciaio e bottiglia. Al naso fiori rossi e piccoli frutti rossi ; sentori balsamici ( menta) e di spezie dolci. In bocca si sente la struttura di un Barolo “tradizionale” con tannino un po’ astringente ma comunque in buon equilibrio con l’acidità e il frutto. Promette di invecchiare bene.
Barolo DOCG Riserva “Perno” 2009 – Giovanni Sordo (100% Nebbiolo ). Uve provenienti dal vigneto in Monforte D’alba. Matura in botti grandi di rovere per 24/48 mesi e l’affinamento in bottiglia dura fino a 5 anni. Al naso bellissimi profumi di rosa appassita, ciliegia matura, vaniglia e piccoli frutti rossi ; il tutto avvolto da una bella balsamicità che ben si integra con i sentori fruttati. Al palato grande eleganza ed equilibrio tra sapidità, frutto e tannino. Lunga persistenza aromatica finale. Vino di altissimo livello qualitativo.
Burzi Alberto, La Morra (CN)
Burzi è un giovane produttore il cui obiettivo dichiarato è produrre vini “trasparenti” rispettosi del territorio e dove l’impatto del legno sia il meno invasivo possibile.
Barolo DOCG 2013 – Burzi (100% Nebbiolo Lampia). Matura in botti di rovere non tostate. Naso molto fruttato (ciliegie e piccoli frutti rossi), poi rosa rossa appassita. In bocca mantiene questa venatura fruttata, con una retro olfattiva balsamica; acidità con una nota minerale, tannino vellutato. Un vino corretto, che deve ancora evolvere.
Barolo DOCG “Capalot” Vecchie Viti 2013 – Burzi (100% Nebbiolo Lampia). Uve provenienti dal vigneto Cappallotti. Dopo una lunga macerazione (30-60 giorni), matura in botti grandi di rovere non tostate. Subito frutta rossa al naso, poi profumi molto eleganti floreali. In bocca evidenzia una struttura potente, con acidità e tannini molto presenti, dinamici; un buon mix tra sapidità, acidità e tannino. Un Barolo “vero” che fa intravedere una grande potenzialità evolutiva.
Langhe – Barbaresco
Azienda Manera, Alba (CN)
Nebbiolo d’Alba “ Fratin” 2015 – Manera (100% Nebbiolo). Matura un anno in botti di rovere. Frutta rossa (ciliegie e piccoli frutti rossi), e spezie al naso. In bocca ritornano aromi fruttati accompagnati da acidità e un tannino giovane ma anche elegante. Un nebbiolo fresco, con un profilo tradizionale fatto di finezza più che di struttura.
Barbaresco DOCG “ Rizzi” 2014 – Manera (100% Nebbiolo). Affina un anno in botti da 10 ettolitri, un anno in barrique di secondo passaggio e un anno in bottiglia. Risente dell’annata umida e fredda, che dà origine ad un naso complesso di arancia rossa e spezie dolci (liquirizia, vaniglia) e pepe. In bocca evidenzia una media struttura, un fruttato leggero (succo d’arancia), subito affiancato da acidità e tannini vivi, un po’ asciuganti.
Azienda Varaldo, Barbaresco (CN)
Barbaresco DOCG Riserva “Sorì Loreto” 2009 – Varaldo (100% Nebbiolo). Affina 40 mesi in botti grandi. Profumi intensi di arancia rossa e sentori balsamici da eucalipto. Vino di buona struttura che evidenzia complessità, acidità, sapidità, e tannini ben integrati. Un Barbaresco che dà soddisfazione al palato.
Roero
Cantina Monpissan, Canale (CN)
Roero DOCG 2014 – Cantina Monpissan
(100% Nebbiolo). Fermentazione in legno, matura in botte grande per 12 mesi; naso a prevalenza di frutta rossa e spezie (chiodi di garofano, pepe nero). In bocca toni ancora speziati, legno di liquirizia, finale pepato; insomma si sente la zona un po’ diversa dal classico nebbiolo di Langa. Un vino senza pretese ma dal sorso scorrevole e piacevole
Un commento
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La sua dedizione e il suo modo gentile, non possono che meritare i più vivi ringraziamenti.