Napoli, Vini e Cucina Moccia. Cinquant’anni di storia di cucina low cost
Trattoria Moccia Vini e Cucina
Corso Vittorio Emanuele 762
tel.081 66 0302
chiuso la domenca sera
al Corso Vittorio Emanuele da 50 anni, nulla è cambiato
Napoli, si sa, è la patria del cibo di strada da diversi secoli, l’uso di mangiare con le mani, la pizza, piuttosto che i maccheroni, risale ai tempi dei Borboni. La città è disseminata da sempre, oggi molto meno, di queste “camere da pranzo” familiari, aperte al pubblico, i cosiddetti “Vini e Cucina”, trattorie e osterie alla buona, magari nate come semplici mescite di vino sfuso, alle quali la buona volontà delle mogli o delle nonne dei vinai aggiungeva qualche piatto caldo, come la pasta e fagioli o i maccheroni al pomodoro. A Mergellina, più esattamente a Corso Vittorio Emanuele, da oltre 50 anni ha sede il Vini e Cucina della famiglia Moccia.
Il luogo più sicuro dove impiantare un’attività era a quei tempi la stazione ferroviaria non considerata zona di seconda scelta, ma crocevia di andirivieni continuo e quindi ottimo posto per il commercio. Entro e con grande semplicità, Michele Moccia e suo figlio Alessandro mi fanno segno di accomodarmi ad uno degli otto tavoli del locale. L’ambiente, come il servizio, è semplice, tovaglie a quadretti di carta, cestino di pane “cafone” (buonissimo) e posate nel cestino con tanto di coltello a seghetta di quelli che si usano in famiglia. Il locale è frequentato da impiegati e professionisti della zona a pranzo e da clientela affezionata la sera e la domenica. Molti si conoscono, le chiacchiere volano da tavolo a tavolo, con la televisione rigorosamente accesa:). La cucina è quella napoletana della tradizione. Ai fornelli la moglie di Michele, Anna e in sala il figlio Alessandro. Il menù non esiste, solo piatti del giorno. Il bancone di antipasti e secondi, come la micro cucina di Anna, sono a vista: molte verdure,secondo la storica nomea attribuita ai napoletani , ” i magnafoglie”. Peperoni in padella, peperoncini verdi al pomodoro, verdure grigliate, “friarielli” , e poi il pesce fresco del giorno che Alessandro, responsabile della spesa quotidiana, seleziona da fornitori fidati: pesce spada, alici, aguglie, qualche orata o spigola, tonno fresco, frittura di gamberi e calamari, e il baccalà che non manca mai. I primi sono sempre non meno di cinque o sei: spaghetti alla vongole, pasta e fagioli, pasta e ceci, bucatini spezzati con la zucca, gnocchi alla sorrentina. La domenica a pranzo, sartù di riso, “pasta al grattè”, pasta al forno con le melanzane, “gattò di patate, lasagne, la mitica “genovese” e il classsico ragù con gli ziti spezzati.
I secondi di carne sono altrettanto casalinghi: la carne alla pizzaiola, le scaloppine, le salsicce, la “braciola” che a Napoli è la tasca di vitello piuttosto grande, farcita con uva passa, pinoli, aglio, prezzemolo, uova, pecorino e poi cotta nel sugo di pomodoro. Anche i dolci sono quelli storici napoletani, fatti in casa da Anna: la torta caprese, il babà, la pastiera, il tiramisù, la millefoglie crema e amarene. I piatti sono senza fronzoli, non untuosi, una cucina pulita che non ti distrugge il fegato. Per il vino, come spesso in questi posti, è lo sfuso che la fa da padrone, qui arriva da Gragnano. Volendo c’è un picola scelta di bottiglie campane a prezzi davvero umani.
Ora veniamo al “quid”: per un pasto completo dall’antipasto al dolce spenderete 20 euro incluso il vino della casa; per un primo e un secondo non andrete oltre i 12 euro, secondo e contorno vi costeranno tra gli 8 e i 10 euro, altro che fast food….
27 Commenti
I commenti sono chiusi.
Favoloso è proprio la cucina che mi piace, quella che una volta era in uso in tutte le famiglie !
Giulia tantissimi auguri per questa nuova rubrica. Non so se sarà facile trovare tanti locali come quello descritto le cui origini e la mission sono votate ad un cliente semplice che ha bisogno di mangiare “come a casa” senza rimetterci in tasca ed in salute. La presentazione fatta riporta al ricordo di quella figura domestica preziosa che era la nonna (o anche il nonno in certi casi) che provvedeva al pranzo della famiglia con quanto era in dispensa o che offriva il mercato in stagione. Oggi si è disposti ad uscire da casa ed andare a cercare questi posti per re-imparare a mangiare e, perchè no, a cucinare.
Prendo questa occasione anche per dirLe che ha un entusiasmo coinvolgente per i tesori della sua terra che è presente in tutti i suoi scritti. Bravissima.
Mamma mia, Giulia, altro che Vini& Cucina, questo posto è il paradiso in terra…pesce spada, aguglie, tonno fresco, frittura di gamberi e calamari, il baccalà, spaghetti alla vongole, sartù di riso, “pasta al gratt蔓gattò di patate, la mitica “genovese”, la “braciola”. Eppoi la torta caprese, il babà, la pastiera, il tiramisù, la millefoglie… il tutto con un’addition a dir poco “umana”. Spero che serva da esempio ad alcuni (pseudo) ristoratori della mia zona. Non potevi concludere meglio: altro che fast food… Brava! Complimenti!!! Questo è un bel “filone”! Che merita di essere divulgato! Brava”!!!!
Mi complimento per la scelta di dedicare una rubrica al low cost di qualità,Ottima anche la scelta di Moccia come apripista.Ci sono stato da poco,portato da mia zia che ne è affezionata cliente e ho mangiato davvero bene.Cucina semplice,senza fronzoli,ma buona buona buona.Spero seguano tanti altri locali simili,magari anche in zone meno conosciute così da coniugare una gita fuori porta a un buon pranzo.
grazie a tutti, la prossima settimana si cambia quartiere…..
mi complimento anch’io per la rubrica. anzi mi complimento due volte…. so io perchè.
se mi posso permettere , umile dilettante, esprimo un piccolo consiglio a giulia , professionista di grande livello: un pelo piu’ di attenzione ai nomi e alle persone. quanto hanno da raccontare del loro passato ? un aneddoto , una storia. qualcosa dei nonni in quella bellissima foto ,con le scritte sbiadite mi piacerebbe saperlo.
orsu’ , acciripicchia e perdincibacco, giulia: il presidio del territorio me lo devi fare da grande giornalista quale sei :-))))))))))))))))) .
un abbraccio, sempre tuo maffi.
grazie “mio” Maffins accolgo il prezioso suggerimento da gran FC quale sei :)))
Cosa vorrà dire F C ?
Nel dubbio prendo atto dell’impresa intrapresa e mi complimento per l’intento della ricerca del low cost, che con l’asticella posta a 20 euro credo sia un impresa notevole ovunque.
Lo spaghettone alle vongole promette bene ;-)
gran F C……..azzardo una ipotesi…….f”an cazzista”?…….ma non era un altro? :-)))))))))))))))))))))
io sono fan del fanclub dei fancazzisti :-) Guarda che non è facile far passare la giornata, è un’arte rara il fancazzismo applicato.
altro che arte: è artigianato puro e duro. pensate che oggi ho passato il tempo in compagnia di scuteri dal caffe’ delle 11 al digestivo da lorenzo alle 16. e adesso mi tocca riportarlo fuori , in altro ristorante, in compagnia di altri stanchissimi fancazzisti: il tumbiolo, il grammauta, il ciomei… è roba durissima , che vi credete :-)))
Già proprio dura……al confronto la vita di un minatore sembra una passeggiata……ma come fate a sopportare simili sofferenze………… :-))))))))))))
… e che dovrei dire io ? In giro da stamani per cantine e vigneti con il centimetro a portata di mano a misurare i sesti d’impianto per verificare le baggianate che ho trovato sul link dell’importatore francese propinatomi da sua “entità metafisica” il Guardiano del Faro !!! Naturalmente la discussione si fa sempre davanti ad un buon bicchiere di vino…e quindi è stata proprio dura, anche oggi ! ;-)))
Quoto……..apriamo un post solo ed esclusivo per fancazzisti…….io mi candido…….. : -))))))))))))))))))))
CI ANDRO’ ANCHE PERCHE’ HO AVUTO SIMILI ESPERIENZE IN ZONA OREFICI E SEMBRAVA DI STARE A MEZZOGIORNO A CASA DI MIA MAMMA.TUTTO RIGOROSAMENTE SEMPLICE E SAPORITO E COME ERANO AGLI INIZI COSI’ SONO RIMASTI….SEMPLICI…MODESTI…FAMILIARI NON COME CERTI NATI COME LOWCOAST ED ORA QUASI DA NOUVELLE COUSINE
RICOMMENTO IN QUANTO MI E’ SFUGGITO UN PARTICOLARE CHE VI DICO.
NELLA MIA CITTA’ SANTA MARIA CAPUA VETERE FINO A POCHI MESI FA C’ERA UN LOCALE SIMILE CHE SI CHIAMAVA OSTERIA DELLA SALUTE E CHE PURTROPPO DOPO TANTISSIMI ANNI DI DECOROSA ATTIVITA’,PERALTRO GESTITO CON CAPARBIETA’ DA UNA COPPIA DI MIEI COETANEI HA PASSATO IL TESTIMONE AD ALTRI. VI GARANTISCO CHE SI CUCINAVA E SI MANGIAVA COME QUANDO A CASA PIOMBANO OSPITI ALL’IMPROVVISO,CIOE’ QUELLO CHE HA OFFERTO LA SPESA GIORNALIERA.
PURTROPPO HANNO CEDUTO IL LOCALE…………NON SIAMO A NAPOLI.!!!
buon ultimo, arrivo anch’io a fare i meritatissimi complimenti a Giulia per l’idea e per la realizzazione: eccellenti entrambi!!!
Ah, si! Davvero un eccellente tip. Luogo di comprovata gustosità!
Che bella recensione! Andrò presto a trovare la famiglia Moccia.
P.S. Piuttosto è una congiunzione comparativa, non disgiuntiva. Vi prego, non cedete a questo uso barbaro mutuato dalle classi “colte” del settentrione.
Spesso mi capita di andare a Napoli!Pertanto mi corre l’obbligo di visitare questa “nicchia”gastronomica che conserva ancora antichi sapori con genuinità ed estrema semplicità!!E’ suggestivo e pittoresco trovare locali di tal guisa……in una grande metropoli!
Complimenti e in bocca al Lupo per questa nuova e brillante iniziativa.Grazie Giulia
mi è capitato spesso di passare per questa piccola trattoria nel cuore diNapoli..e già da fuori vieni catturato dai profumi ke si sprigionano in cucin:gli spaghetti alle vongole davvero ottimi,la pasta e fagioli buona tanto quanto quella che solo tua madre a casa può fare,lil pesce sempre freschissimo,la caprese di Anna che è davvero eccezionale..Quando entri da Vini e cucina ti sembra di andare a trovare dei vecchi amici,ti chiedono come stai,ti trattano come uno di famiglia..per chi rimpiange i ristoranti di una volta!!!
Una splendida realtà immersa nel cuore di Napoli.Ricordo i Signori Moccia che han cominciato questa fantastica”avventura”nell’immediato dopoguerra.La simpatica presenza della Signora Dolores ke intratteneva i clienti con le sue battute di spirito,la sua umanità oltrechè maestria tra i fornelli.Ricordo Don Ciccio e la sua eleganza,i suoi modi gentili da uomo d’altri tempi.Penso al giovane figlio Michele che poi ha proseguito sulla strada dei genitori adesso aiutato con grande attenzione dai figli e dalla moglie Anna che sperimenta gusti e sapori nuovi sempre in chiave “antica”.Ogni volta che posso mi fermo spesso a mangiare dalla famiglia Moccia,che è garanzia di gusto ad un prezzo sempre accessibile,e poi si trova sempre qualcuno con la quale scambiare 2 parole anche senza conoscersi,un ambiente unico nel suo genere.
Distintamente saluto tutte le persone che sono intervenute.
Con l’augurio di incontrarci tutti al Vini e Cucina.
Vittorio
a leggervi sembra che sia un paradiso culinario, essendo di origini amlfitane(costiera) mi fate venire l’acquolina in bocca vorrei anche io assaporare i gusti della mia infanzia, e proprio qui a Milamo vi vorrei ma ini conpartecipazione a un’idea che vorrei sviluppare sulla cucina casareccia persa i piatti della nonna portati a domicilio. posso venire a imparare pago per mangiare.
Sono stupito non conoscevo, ma immedataamente cercherè di rimediare a questa grande mi manchevolezza gastronomica……. e poi vicino casa….. Moccia’s aspettateciiiiii
….scrivetr meno e corriete subito da Vini&Cucina ad assaporare i sapori della nostra tradizione e a goderci quella cordialità tipicamente partenopea-
Io lo faccio da ANNI
…magari uno di questi giorni ci incontriamo!!!
a proposito
Dov’è finito il nostro chef LORENZO????
Lorebzo torna…sta casa aspetta a TE
Purtroppo mancano giorno di chiusura, n.telefonico ed indirizzo preciso:io che vengo da fuori Napoli come faccio a trovare il locale?
per il resto queste tue recensioni sono da mettere in bacheca:sempre più in alto!!!
per Fabrizio , ci scusi, ho rimediato alla distrazione grazie e continui a seguirci . Le altre tre sono complete di tutti i dettagli:)