Napoli, Pizzeria Prigiobbo: la taverna del presepaio napoletano nei Quartieri
di Monica Piscitelli
Napoli o si odia o si ama. Il sentimento nei confronti della città è totalizzante. Senza mezze misure.
Chi è nella schiera dei suoi innamorati, nello spiegarne le ragioni, spesso annovera il fatto che il capoluogo napoletano è sempre pieno di sorprese, che non viene mai a noia. E aggiunge che le scoperte più belle le riservano le persone. Ce ne sarebbero alcune che sembrano figure di presepe. I Quartieri Spagnoli, zona sulla quale indubbiamente gravano una serie di pesanti problematiche sociali ma che è anche custode di un senso antico dell’ aiuto mutuo, meglio di altre, si presta ad esserne lo scenario.
Abbarbicato com’è alla collina del Vomero sulla quale, a partire da Via Toledo, il quartiere si distende in un groviglio di vicoli caotici. Ogni angoletto o soglia di casa svela un universo estinto altrove.
Come può un maestro presepaio intento al lavoro non attingere a piene mani ai suoi scorci? I venditori, le casette illuminate, le bancarelle, gli ambulanti e così via. Per la scena della taverna o quella del fornaio, poi, conoscendola, evocherebbe, disadorna e linda, la Pizzeria Trattoria Prigiobbo, con tutto il suo contenuto.
Il locale che la ospita è di antica fondazione, essendo nato come Olio e Legumi, poi divenuto Olio e Vino e infine Olio e Cucina.
Iniziata sui Quartieri, negli anni Quaranta, la propria attività, la famiglia Prigiobbo si stabilisce nel 1977 nella Via Portacarrese a Montecalvario.
Tutto inizia con il signor Vincenzo, poi seguito dal figlio Antonio affiancato dalla moglie Rosa Miele e, ancora, dai nipoti. A loro – Vincenzo che faceva il pizzaiolo, Gennaro, Ciro e Carmela, tutti e quattro praticamente cresciuti tra i tavoli del locale – è toccato il compito di traghettarla nel presente.
Scomparso Vincenzo alcuni anni fa, sono oggi i fratelli Gennaro, Ciro e Carmela, quest’ultima infaticabilmente al lavoro in cucina, a portare avanti l’attività con dedizione.
Non c’è abitante dei Quartieri che non sia affezionato a questo locale rimasto fedele ai suoi clienti di sempre anche nel prezzo, un aspetto che fa di questa pizzeria, probabilmente, la più economica della città.
“Ad oggi, listino 2011 – rimarca Gennaro Prigiobbo – pizza e bibita al tavolo costano 3 euro e 50″. “Possiamo farlo – aggiunge – perché facciamo tutto da soli, perchè al lavoro c’è la famiglia”.
Dai pochi tavoli dei primi anni, si è passati alla sessantina di oggi, divisi in tre ambienti incastrati l’uno nell’altro, come nelle case di un tempo.
Semplice e low cost (intorno ai 15 euro un menù completo), la cucina con alcuni classici: Spaghetti alla puttanesca, Penne al pomodoro, Carne alla Pizzaiola, Polpi affogati, Pesce in umido, Salsiccie e friarielli e Bistecca di maiale. Sulla pizza, con un pizzaiolo addestrato dal signor Vincenzo, la proposta è strettamente tradizionale: Margherita, Marinara, Capricciosa, Pizza fritta e così via, essendo questa una pizzeria tutt’altro che all’ultima moda, per fortuna.
Il figlio di Gennaro, Antonio, che ha scelto la strada delle più avanzate frontiere informatiche, mi racconta che lui, la Margherita la ordina sempre “all’ombra”: con appena un pò di pomodoro. Un po’: “un’ombra”. E con lui anche diversi clienti.
“Nessuno, facciamo le cose semplici” mi risponde Gennaro quando gli chiedo quali sono i cavalli di battaglia del locale. Eppure se c’è davvero una specialità, in questo locale, riconosciuta da chi la frequenta da un po’, questa sono i fritti, davvero deliziosi: le polpettine a base di friarielli, melanzane e altre verdure, oltre ai piccoli crocchè di patate fatti a mano. Fritturina (10 pezzi: 3 euro), pizza e birra mediamente 8 euro servizio incluso.
Pizzeria Trattoria Prigiobbo
Via Portacarrese a Montecalvario, 96
Napoli
tel: 081.407692
Chiusa la domenica.
Un commento
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Ve lo dice chi conosce bene queste persone
Ci mettono la mano del cuore,la voglia di far sempre bene dando sempre il massimo,usano la qualità migliore dei prodotti,e anche la grandissima esperienza acquisita nel tempo
Sentite a me la loro è una grande vocazione