Napoli, pizzeria Pellone
Via Nazionale 93
Tel. 081.5538614
Chiuso la domenica
Quando hai il magone cosa ci vuole per tirarti su? Una bella pizza. Di quelle vere, sempre più difficili da gustare. Sperando di andare sul sicuro, eccoci in uno dei templi del cibo di strada, incasinato e verace come pochi. Siamo in via Nazionale da Pellone, da oltre mezzo secolo baluardo di una cucina povera ma realizzata con ingredienti di prima qualità. La leggenda narra che il proprietario guardasse il cielo controllando tempo e umidità prima di preparare l’impasto. Se non è vero, certo è che oggi Antimo, Mimmo e Franco de Luca, nipoti del fondatore, utilizzano a rotazione diversi pizzaioli per le centinaia di pizze da sfornare ogni giorno, ma un solo «impastatore» che conosce i segreti della pasta. A questo aggiungi la selezione dei legni usati per il forno, quercia e faggio sì, ulivo no perchè troppo grasso e aromatico. Il risultato è una pizza enorme, fragrante, profumata, irresistibile.
Di giorno e di sera bisogna fare la fila per entrare, nonostante il locale abbia ora un secondo ingresso con una nuova sala nel vicolo. Aspettate il turno e «gentilmente accomodatevi fuori», se piove fatti vostri, dentro non c’è spazio per l’attesa. Ma ne vale la pena. Il flusso di clienti è impressionante, le pizze sono quelle della tradizione: dalla marinara a euro 4,50 alla margherita con mozzarella di bufala a 10 euro. Una delle specialità da provare assolutamente è il ripieno fritto con ricotta, cicoli di maiale, fiordilatte e pepe: la frittura è eccezionalmente leggera e asciutta, il gusto unico. Buona parte del successo di Pellone, che dalla mattina vende all’esterno pizze, crocchè, arancini da asporto, è dovuto alla selezione accurata delle materie prime: fiordilatte bufala e provola di piccoli caseifici non industriali, pomodori del «piennolo», olio extravergine. Dallo scarno menu suggeriamo anche il calzone al forno con scarola e alici salate, la pizza con i «sciurilli» e scaglie di parmigiano.
Prezzi controllati: per ogni aggiunta di prosciutto o formaggio 1 euro, 2 euro per speck e così via. Le pizze mignon costano come le normali (gigantesche). Birra e piccola carta dei vini.
Santa Di Salvo