Naima Aglianico Paestum Igt 2010 Viticoltori De Conciliis
di Enrico Malgi
Non me ne vogliano tutti gli emeriti viticoltori del Cilento di cui resto sempre un fervido appassionato, come penso di aver dimostrato nel corso di tanti anni di assidua presenza e collaborazione, ma se c’è un vino che si identifica con questo territorio è sicuramente il rosso Naima dei Viticoltori De Conciliis dei fratelli Paola e Bruno di Prignano Cilento, che purtroppo qualche tempo fa hanno deciso di percorrere strade diverse.
Si tratta di un vino pluripremiato ed imperituro, che ho avuto la fortuna di assaggiare spesso attraverso i molteplici millesimi. Uno di questi che mi ha lasciato molto soddisfatto è quello dell’ottima annata 2010, di cui ho recentemente scovato una bottiglia nella mia cantina. A distanza di quattro anni e mezzo dall’ultima degustazione ho pensato bene di riassaggiarlo per accompagnare un lauto pasto domenicale.
Naima Aglianico Paestum Igt 2010. Aglianico in purezza vendemmiato a metà ottobre. Maturazione per sei mesi in acciaio e poi affinamento per cinque anni in botti grandi. Elevazione in vetro per due anni. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo., Prezzo finale attuale intorno ai 50,00 euro.
Gli occhi, debitamente stropicciati e lucidati, vanno ad osservare uno scintillante e coreografico colore rosso granato, che prende forma in un calice decisamente compiacente. Spettro aromatico sensibilmente affastellato da una caterva di profumi che vanno con piglio sicuro all’assalto di un naso molto disponibile alla bisogna. L’incipit nell’occasione reclama subito la parte di protagonista, diffondendo a iosa calibrati profumi fruttati di ciliegia, prugna, mirtilli, more, cassis, lamponi, mandorla e carruba. Ad essi si aggiungono immediatamente sussurri floreali dipinti di rosso e percezioni olfattive di macchia mediterranea. Noce moscata, chiodi di garofano, pepe nero, zenzero, anice e vaniglia riverberano ottimamente poi la costante speziata. Gli influssi terziari non vogliono assolutamente rinunciare ad esprimere la loro valenza, attraverso una sospirosa captazione di tabacco, liquirizia, cioccolato fondente, grafite e catrame. Il successivo input riguarda ovviamente la diretta presa di contatto del vino in bocca. Ebbene il responso è presto dato: avvolgenza, voluminosità, imponenza, austerità, rotondità, equilibrio, morbidezza, freschezza, sapidità, complessità, struttura e tannini decisamente ammansiti. Nel prosieguo si rivelano anche balsamicità, raffinatezza, armonia e dinamicità. Sono convinto che questo vino potrà durare intatto ancora per altri anni. Allungo finale coinvolgente, persistente e godibile. Personalmente l’ho testato su un piatto di gnocchi alla sorrentina e capretto al forno con patate ed è stato perfetto.
Viticoltori De Conciliis
Prignano Cilento (Sa) – Località Querce, 1
Tel. 0974 831090 – Fax 0974 831334
[email protected] – www.viticoltorideconciliis.it
Enologo interno: Enzo Falace – Consulente enologico Sebastiano Fortunato
Agronomo: Paola De Conciliis
Ettari vitati: 20 – Bottiglie prodotte: 250.000
Vitigni: Aglianico, Aglianicone, Primitivo, Barbera, Fiano e Malvasia.
Scheda del 17 luglio 2019
di Enrico Malgi
Nella sua pur recente storia enologica, il Cilento può vantare una produzione vitivinicola di ottima fattura che ha rivoluzionato i lunghi tempi passati di assoluta inerzia, dimostrando che anche qui si può fare un ottimo vino. Alcune bottiglie poi rappresentano in modo emblematico tutto il comprensorio cilentano. Una di queste è senza dubbio l’etichetta Naima Aglianico Paestum Igt dell’azienda Viticoltori De Conciliis di Prignano Cilento, che dalla sua prima apparizione sul mercato ha mietuto numerosi riconoscimenti anche a livello internazionale.
Si tratta di una sorta di “Taurasi” cilentano, confezionato soltanto con Aglianico lavorato per alcuni anni in acciaio e legno, prima dell’elevazione in boccia. A conferma dei molteplici premi costantemente ricevuti nel tempo dai vari millesimi, all’edizione 2019 di Radici del Sud l’annata 2010 ha meritatamente conquistato la prima piazza assoluta nella categoria dell’Aglianico di tutto il Sud Italia da parte dei giudici dei Wine Writers.
Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo della bottiglia in enoteca intorno ai 40,00 euro.
Il colore che scruto nel bicchiere è rosso granato vivo e luccicante. Da applausi l’approccio olfattivo: in primis profondi respiri di tanta buona frutta matura come la marasca, la prugna e tutta la nutrita gamma del sottobosco, seguiti da eteree percezioni floreali e di macchia mediterranea. Lo speziato di noce moscata, zenzero, chiodi di garofano, vaniglia e pepe nero risulta presente, insieme alle immancabili credenziali terziarie di carruba, tartufo, eucalipto, incenso, goudron, china, tabacco, cuoio, liquirizia, resina, grafite, ginepro, anice e caffè torrefatto. Ma è in bocca che il vino fa la differenza, laddove il sorso conserva immutata tutta la sua ampia freschezza, seguita poi da un tannino maturo e da un perfetto equilibrio in tutte le sue componenti. Gli anni non si sentono affatto, perché il vino risulta integro, vivace, giovane e pimpante. Legno non invasivo. Il bonus di calore tutto sommato è gradevole. Palato voluminoso, avvolgente, imponente, grasso, energico, materico, austero, sontuoso, carnoso e strutturato. Ma nelle pieghe risulta anche morbido, sapido, seducente, raffinato, dinamico, talentuoso, rotondo ed armonico. La chiusura è imperiosa, monumentale e sottolineata da un’intensa persistenza. Ancora molto cammino davanti a sé. Da preferire su un capretto al forno, carne di cinghiale e formaggi bene stagionati. Un grande vino davvero, non così lontano dalle storiche annate 1997 e 2004. Alé!
Sede a Prignano Cilento (Sa) – Località Querce, 1
Tel. 0974 831090 – Fax 0974 831334
[email protected] – www.viticoltorideconciliis.it
Enologo: Bruno De Conciliis
Agronomo: Paola De Conciliis
Ettari vitati: 20 – Bottiglie prodotte: 250.000
Vitigni: Aglianico, Primitivo, Barbera, Aglianicone, Fiano e Malvasia Bianca.
5 Commenti
I commenti sono chiusi.
Il rosso cilentano che adoro sopratutto con capretto al forno (Don Alfonso docet ) e che stappo solo nelle grandi occasioni.Annata particolarmente felice ma mai come le rare bottiglie di W L’Aglianico affinate in barrique per circa 10 lustri.Anagramma di Anima è ancora l’essenza ed il cuore grande del Cilento come la generosità di Bruno che vi si dedica con ANIMA e corpulento.Ad maiora ai De Conciliis e lunga vita ai loro vini.FM .
Tutta l’essenza vera del Cilento nei vini di De conciliis
Naima anagramma di Anima (del Cilento)Se poi lo bevi su un capretto al forno tradizionalmente imbottito di fusilli al ragù ti RIANIMA.PS@Dottor Malgi!Forse voleva dire Paola e Gino perché Bruno da tempo è “fujuto ngoppa na Tempa di Zoe”FRANCESCO
Caro Francesco è sempre un gran bel bere con il Naima, non si sbaglia mai. Per la precisione quando è stato prodotto il millesimo 2010 Bruno era ancora in sella e poi, a parte Paola, c’erano anche Luigi e Giovanni come sai.
So benissimo che il millesimo in oggetto è frutto del lavoro di Bruno ma non menzionare Luigi ormai non è più possibile visto che da agronomo sempre in ombra(non certo perché soffriva il caldo)si è dimostrato ottimo commerciale nonchè amministratore con buone capacità di far quadrare conti ed utili.FRANCESCO